sabato 12 marzo 2005

atmosferico

 

Oggi, nella piazza principale di un piccolo paese delle Madonie, stazionava una folla colorata di persone, chiaramente forestieri, intorno al banchetto di degustazione  dei prodotti di una pasticceria locale.
In realtà, il pasticciere è diventato un industriale, inondando il mercato dei suoi prodotti, ottimi e fantasiosi in verità, ma non rinunciando alla necessità di avere dei testimonial per garantire della qualità dei suoi pandori artigianali, e quindi il negozietto è ricoperto dalle pagine dei giornali che riportano il fatto clamoroso che un produttore meridionale sia diventato fornitore ufficiale del team nazionale di formula uno; chissà quanto gli costa, ma  lui è contento .
Mi sono avvicinato per diversi motivi: acquistare delle uova di cioccolato per i nipotini, in vista delle imminenti festività pasquali, salutare il pasticciere che solitamente staziona davanti al suo bar-pasticceria, approfittare anch’io, visto l’orario, di un pezzettino di pandoro o di torrone gratis.
Ho scelto le uova e pagato il conto, salutato il padrone della bottega, e mi sono messo ad ascoltare il dialogo tra i forestieri e l’impiegato del bar che somministrava gli assaggi di liquorini locali e di specialità da forno.
Tralascio di descrivere la rutilante policromia dei giubbotti imbottiti da minorenne indossati invece da panciuti cinquantenni, per segnalare come il più intraprendente del gruppo, dopo il terzo o quarto liquorino (gratuito) si sia lanciato nella proclamazione ad alta voce delle proprietà taumaturgiche ed eupeptiche del distillato di ficodindia, mentre gli altri annuivano e deglutivano bocconi e sorsi gratuiti.
Dopo che si sono spolverati tutto il ben di dio che era in esposizione, il capobranco ha dichiarato solennemente che se ne tornavano all’albergo in cui avrebbero trascorso il fine settimana, e che dopo cena, sarebbero ripiombati in paese, per gustare nuovamente le delicatezze della pasticceria (spero a pagamento stavolta) e per godere del paese, un paese sicuramente “atmosferico”, anzi “grandemente atmosferico”.
Mi sono domandato, camminando verso la station wagon che mi avrebbe riportato in città, di quanti eptopascal è il fascino di questo borgo medievale.


o.s.t. Orb: Little fluffy clouds

5 commenti:

anonimo ha detto...

uffffffffff ora mi tocca scrivere l'indirizzo del blog x intero ma almeno mi risparmio quello di posta :o) angiolettooooooooooooooooo smackkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk un abbraccio speciale e un buon fine settimana. baci sparsi. manu

anonimo ha detto...

molto bella e raffinata questa casa.

A presto Gegia

anonimo ha detto...

Vedo che la nuova casa sta prendendo piede, e ci sono anche i pasticcini per i festeggiamenti :-))) Buona serata. Trespolo.

Effe ha detto...

ho compreso che nell'ultima frase del capobranco l'errore è "grandemente".

Mai abusare dei modali.

Effe ha detto...

"atmosferico" è troppo rimarcato, come errore; è da supporre si tratti di citazionedottissima certificata dalla Crusca (vedi le specialità di pasticceria locale)