martedì 24 ottobre 2006

chimiche di sabato

copertina


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


Sabato 28 ottobre alle 18, al b&b "al giardino dell'alloro" (vicolo san carlo 8, traversa via alloro a Palermo), l'attore Sergio Vespertino legge ed interpreta alcuni racconti tratti dal mio nuovo libro.  Sarà una cosa breve, senza intellettualismi e famosi critici famosi a sbrodolare parole zuccherose sulle tematiche indagate dall'autore...dopo la lettura vino e grissini. Portate con voi ingenui amici con dieci euro in tasca, così si comprano il libro ed al mio editore si calmano le ansie.


da giovedì sarà possibile anche acquistarlo qui.


a proposito di mercoledi e giovedi, come al solito(dovevo andare a napoli) il mio volo ha ritardato, ed ho letto per intero un libro interessante, anzi emozionante. lla settimana prossima ne riparleremo qui. Poi, sprofondato nel letto della stanza d'albergo, visto che non mi andava di uscire a cazzeggiare (eppoi, al centro direzionale di napoli c'è poco da cazzeggiare) ho rivisto abbracciato al cuscino "a love song for bobby long". Mi sono riemozionato, anche a pensare che la new orleans del film non c'è più. Giovedi, al ritorno, durante la fila al gate per riprendere l'aereo, la senorita che staccava le carte d'imbarco ha chiesto ad un tizio dove fosse il suo cagnolino, visto che sul suo biglietto era riportato pet on board. Il tizio, una specie di gigante maori tatuato e con piercing ovunque, che ti saresti aspettato portare un caimano al guinzaglio ha risposto "è morto"..." è morto ieri, ma non era un cagnolino, era un coniglietto". Cacchio, l'apparenza inganna. Comunque la senorita è rimasta rincoglionita, ed ha mormorato condoglianze, dimenticandosi di staccare la carta d'imbarco, mentre la plebe in fila ridacchiava coglionescamente sussurrando povero coniglietto, condoglianze condoglianze. Cazzo, quanto siamo idioti quando si aspetta di salire sull'aereo

sabato 21 ottobre 2006

pecore giapponesi


“Mi truffano, mi derubano, mi imbrogliano”. Questo è stato l’esordio, e poi una serie di ipotesi e di paure.


Lo sapevo, era almeno un mese che non andavo da mia madre, le ultime telefonate erano state proprio insistenti, fino a concludersi con la solita frase “ma cosa ti ha fatto tua madre che ti sei dimenticato di lei!”.


Lasciamo perdere. Ho dato una spiegazione accademica ed enciclopedica di come si legge e si interpreta una bolletta del gas, ma lei è rimasta dello stesso parere.


“e viene pure da te quella grassona che fa un sacco di domande e controlla i consumi con la lampadina tascabile? Perché secondo me si inventa i numeri, e mi frega”.


“andiamo a controllare il contatore mamma, vedi, il numero dei metri cubi consumati è di poco superiore a quello indicato nell’ultima bolletta”.


“non ti ho convinta, vero?” le ho chiesto subito dopo, visto che stava zitta. “no” ha risposto seccamente. Figuriamoci, lo so benissimo che per convincere la Professoressa Maria M. non sarebbe sufficiente un plotone di esecuzione.


Così me ne sono andato, ho deviato dalla via del mare, lasciato una copia del mio libro ad un libraio “leggilo, te lo regalo, se poi ti piace lo consiglierai ai tuoi clienti”,  svoltato in via Alloro.


Davanti al Palazzo Abatellis, una signora giapponese si è staccata dalla comitiva per attraversare la strada. Ho piantato i freni della moto, la bmw si è arrestata sgommando un po’ sul basolato di pietra, ho fatto cenno con la mano di passare pure.


Lei ha fatto un piccolo inchino e detto qualcosa che non ho capito. Sono riuscito a ripartire tre minuti dopo, perché tutti gli altri turisti, infagottati in abiti dall’improbabile taglio occidentale, tutti eseguendo inchino d’ordinanza e pigolio di ringraziamento, tutti dicevo hanno attraversato la strada, come le pecore. Chissà come sono le pecore giapponesi ho pensato mentre, innestata la prima, ripartivo.


 

venerdì 20 ottobre 2006

Senza titolo 8


Era veramente-e snoopy mi perdoni per il plagio-una notte buia e tempestosa. Al piano di sopra infuriava un pugilato letterario. Che in effetti, a giudicare dal peso delle parole che i due letterati-boxeur si tiravano addosso, sembrava più una lotta di ciclopi, o un incontro di sumo tra indefessi parlatori.Tant'è che l'arbitro, con tanto di regolare cravattino nero,  invece di suonare il gong per segnare la fine dei round, praticamente annegava in una inondazione di parole. Mi era stato assegnato uno spazio alla fine del match, che era durato un'ora più del previsto. E a Palma di Montechiaro pioveva.


cattedrale palma notturno


 


 


 


 


 


Ho fatto le mie letture, pensavo peggio, sono riuscito a far sorridere anche quelli che si erano addormentati.  Intanto pioveva.


pioggia a palma


 


 


 


 


 


Ringraziamenti: a tutti quelli che non sono venuti, amici e nemici, al mio editore, alla organizzazione che ha trovato uno spazio anche per me, ai quattro cerchi sul radiatore della mia auto che mi ha riportato a casa nonostante ci volesse un'Arca per tornare . Ora  la prossima è il 28 a Palermo.

sabato 14 ottobre 2006

aprite gli ombrelli corazzati

perchè ad ottobre piovono libri. e se vi trovate a passare da Palma di Montechiaro(ag), biblioteca comunale "G. Falcone", dalle 17 in poi di giovedi 19 ottobre, rischiate di imbattervi anche nell'autore di un libro che si chiama "chimiche interiori-trentasette racconti". Uomini e donne avvisati siete.


lunedì 9 ottobre 2006

aperitivo


E come aperitivo, in Corea va molto di moda il fungo atomico, specialmente alle happy hour di regime. Tutti si incazzano, ma che si incazzano a fare? Pure io la voglio, la bomba atomica, e voglio usarla quando mi pare. Del resto, quando se la sono fatta gli altri, mica hanno chiesto il permesso a me.

mercoledì 4 ottobre 2006

risposta richiesta


 


Care signore che portate i pantaloni. Quelli trasparenti. E che vi legate una giacchetta alla vita per non fare vedere che avete parte delle chiappe in vista. Me lo spiegate perchè prima vi accattate i pantaloni ti vedo-non ti vedo, e poi vi nascondete? Però, potreste adoperare ad esempio boxer rossi da mostrare in trasparenza, o una bella cintura di castità in technicolor. Risposta richiesta, grazie.


Oggi pomeriggio uscivo da un condominio ed ho assistito alla seguente scena: madre trotterellante che insegue due piccole pesti bionde, le quali fuggono lungo il marciapiede, a questo punto la madre passa al galoppo. Dialogo: Dominziana, Annapaola, non fuggite! (le picciridde fuggono). La madre passa dal trotto al galoppo. Il custode dello stabile: non fa una grinza, non lascia il baluardo citofonico lasciando sguarnito il condominio. Minchia, Do-mi-zi-a-na e An-na-pa-o-la...se non voleva che scappavano le chiamava Rosi e Pina, dice guardandomi. Non posso che concordare con lui, ed evocare un ricordo di Troisi.


Il dottor House è un pezzo di merda, uno che verrebbe la voglia di radiarlo dall'albo dei medici, però è uno dei pochi pezzi di tv che guardo, insieme alla Gabanelli, che qualchegiorno qualcuno la spara, credo.