martedì 19 ottobre 2010

non aprite quella porta


Non apritela. La porta che conduce al focolare, all'angolo intimo e privato delle famiglie italiane.



Potreste trovarci, dietro una rispettabile facciata, fatta di lavoro e domenicale preghiera, il mostro.



Non solo l'orco, anche la strega, il molestatore, l'incestuoso, il pervertito.



Uomini violenti, donne succubi, per paura, per debolezza, per mancanza di coraggio.



Dentro ogni casa vige il patto familiare, quello che succede e' permesso, e non va raccontato all'esterno.



Il popolo, quello che si abbevera avidamente alle notizie vomitate quotidianamente dai media sui delitti domestici, il popolo ascolta, legge, approfondisce, cerca contatti con la propria realta' familiare.



Cerca la faccia del vicino, del conoscente maiale, del parrino porco, della signora cosi' perbene ma cosi' buttana, guarda cos'ha combinato.



Non aprite quella porta, i vermi escono dalla putrefatta realta'familiare e si riproducono.



Ma, si sa, i media campano di pubblicita', non di verita'. E lo spettatore-consumatore, dopo essere stato destabilizzato dall'orrore quotidiano, cerchera' linimento alla propria angoscia nel consumismo.

 



I morti ammazzati sostengono il pil.


mercoledì 13 ottobre 2010

scambio vantaggioso

Però, mi viene un'idea.
Siccome i trentatre minatori rimasti bloccati lassotto in Cile a poco a poco stanno prendendo l'ascensore e stanno tornando su, lassotto, appunto resterà un sacco di spazio sprecato. E un sacco di lavoro da fare.
Allora, prendiamo quei trecento delinquenti di serbi che ierisera hanno fatto bordello a Genova e graziosamente li facciamo scendere, con l'ascensore, proprio in quella miniera. Ah, si divertiranno di certo.