mercoledì 29 aprile 2009

al referendum, al referendum



Al referendum potremo votare anche per l'abolizione dell'influenza suina, oltre che per l'abolizione del porcellum? E poi, possiamo votare per l'abolizione dei referendum? E possiamo votare per l'abolizione del voto? Mi arriva una nota dell'Ans(i)a che mi informa del fatto che il Presidente vota sì, soprattutto per l'ultimo. Me ne arriva un'altra che mi informa del fatto che il ministro del welfare ha cambiato il nome all'influenza suina, ora si chiama nuova influenza, tra qualche giorno si chiamerà libertà dall'influenza o influenza delle libertà. Il portavoce Cape Zone ci informa che troppa libertà provoca influenza. Lo dice lui che non si lascia influenzare dal Presidente antivirale. Il motto della imminente campagna elettorale: una supposta avvolta nella velina per tutti!

lunedì 27 aprile 2009

tante cose da dire, ma

tom e skiz
















(foto di medicineman)


Ma, ora, non me ne viene nessuna. Però ho delle attenuanti: ad esempio ho avuto il computer rotto per tre settimane, e quel poco che ho postato l'ho fatto scroccando per pochi minuti il pc a qualcuno dei figli, che subito lo reclamava.


Però, è vero, ho molte cose da raccontare, devo solo trovare il filo da tirare.

domenica 19 aprile 2009

per gli addetti ai lavori


(foto by Blackmamba)


Questo sono io: eh, chi se l'aspettava? Tutta stà messa in scena per informare gli addetti ai lavori , ovvero i blogger che sono anche biker (uh che accoppiata azzardata) che è online un nuovo (un altro!) blogmagazine, all'indirizzo www.lasiciliainmoto.it . Si, lo ammetto, ci scrivo pure io, ho una rubrica che si chiama scootervisions. Non solo per addetti ai lavori.

sabato 11 aprile 2009

un figlio morto, una madre disperata

Alla processione della Madonna dell'Itria, oggi. La chiesa è quella della confraternita dei Cocchieri. Il quartiere è quello della Kalsa, a Palermo.




Esce prima l'incenso




l

















































poi arriva la banda, con le marce funebri,




la banda

































la gente prepara i ceri,




i ceri














































esce la vara di cristallo, col figlio morto,




le braccia











































scortata dai centurioni,




il centurione e la vara 2












































un sacerdote al balcone di una casa spiega il momento alla gente,




la parola e la madonna











































piove, servono le luci,




luci











































poi, inizia la fatica dei portatori,




la fatica del trasporto











































si passa davanti ad altre chiese,




la madonna dell










































ed altri spettatori osservano,




altri spettatori











































poi, sarà la giornata particolare, si incontra un'altra processione.




l










































(foto di medicineman)

mercoledì 8 aprile 2009

Onorevole Erode


Caro Onorevole Erode, caro Senatore Erode, caro Ingegnere Erode, caro Costruttore Erode, caro Funzionario Erode, caro Ispettore Erode, cari Voi che non avete controllato, deciso, autorizzato, verificato, tranne che al momento di chiudere un occhio e aprire una tasca per infilarvici dentro una luminosa mazzetta, vi domando: che civiltà è. che stato è. che progresso è.


Che civiltà è quella che chiude un occhio e lascia distruggere il proprio futuro, non curandosi della sicurezza di tutti quei giovani ( e magari anche figli vostri, oppure li avete mandati in Svizzera, a studiare) lasciati al proprio destino in una casa dello studente costruita con la polvere. Una politica che non protegge adeguatamente chi sta sacrificandosi allo studio, per costruire il futuro della nazione, non è  degna di presentarsi a sbraitare arrogandosi consenso davanti a noi.


 

lunedì 6 aprile 2009

shopping a punto croce

peperoni barcellonesi










(foto di medicineman)


Preciso: la definizione del titolo non è mia, ma del mio amico Sergio Vespertino, e la cito per averla sentita nel suo spettacolo venerdì sera. Oggi pomeriggio la medmoglie ha interrotto la mia meritata pennica postprandiale domenicale (ho cucinato risotto con la zucca rossa del mio orto e il salmone affumicato portatomi dall'amico irlandese Felgar , salsiccia al vino rosso, fragoloni con la panna) e mi ha detto, con un tono di quelli che non ammettono repliche: "ho assolutamente bisogno di un paio di scarpe nuove, accompagnami". Dovete sapere che lei, la medmoglie, non ha bisogno della mia compagnia per essere trasportata, o per avere una carta di credito da spremere, ma perchè, essendo indecisa come la maggior parte delle donne, non riesce a risolvere amletici dilemmi davanti a tre quattro paia di scarpe da comprare. E non pensiate che non se le potrebbe comprare tutte, è che vuole mantenersi la possibilità di farsi un altro giro un altro giorno, che magari arrivano dei modelli nuovi, non si sa mai. Il vero motivo per cui vuole farsi accompagnare da me, che la domenica pomeriggio sono gioviale quanto un plantigrado appena uscito dal letargo, è che le faccio acquistare delle scarpe che di solito lei non avrebbe il coraggio di comprare, o perchè non le "vede addosso" o perchè non le avrebbe mai notate in mezzo alle altre. Ed anche oggi è andata così. Pensavo di essermela cavata, con il sacco di carta rigida al polso, e di potere tornare a casa, invece ha cominciato a percorrere le strade del centro passando da un lato all'altro della strada, da una vetrina all'altra, eseguendo un ricamo che non ha lasciato indenne alcuna vetrina (da cui lo shopping a punto croce). E nel frattempo ho avuto modo di vedere e sentire alcune cose. Avevo già notato una utilitaria coreana piena di donne che ascoltavano musica rap coi finestrini abbassati, avevo notato che aveva fatto il giro dell'isolato alcune volte, scortata da uno scooterista. Ad un certo punto la macchinetta si è fermata, obbedendo ad un perentorio gesto dello scooterista. Si è spalancato uno sportello posteriore, e ne è scesa una tipa in tuta ginnica colore brasile, una specie di arancina con i piedi per dirla alla palermitana. Si è diretta verso un negozio con una grinta preoccupante, e mentre che si avvicinava gridava Cinzia sei troia, Cinzia sei buttana, Cinzia ficca con mio marito. La scena è durata una trentina di secondi, in cui tutti quelli che erano impegnati nella scorta allo shopping si sono fermati, come paralizzati, in attesa che l'arancina coi piedi incontrasse Cinzia. Dal negozio dove presumibilmente la meretrice Cinzia era stata individuata sono usciti due masculuni, che hanno afferrato l'arancina urlante per le ascelle e l'hanno sbattuta dentro la macchinetta coreana, che dopo poco è ripartita sgommando. Da sottolineare il fatto che nonostante i due brutos l'avessero acchiappata, quella non ha smesso di urlare che Cinzia era questo e quello e che tutto il resto. Non sono andato a vedere la faccia di quella dentro il negozio, bisognava andare avanti, altre vetrine ci attendevano. Poi, dentro l'elegante atelier di una famosa sartoria nazionale, ho visto un abito che mi ha ricordato gli anni settanta, ed una malinconica sorella di mio padre, che se ne andò prima di lui. Incredibile il potere di una stoffa stampata.


(arancina con i piedi=parallepipedo rettangolo ambulante di sesso femminile) (cinzia ficca con mio marito=cinzia fornica con il mio coniuge)

mercoledì 1 aprile 2009

si aspettavano molto da me

Tutti, proprio tutti, si aspettavano molto da me. E così, sono stato costretto a diventare una star patinata.


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ma ancora non gli basta, non gli basta.