lunedì 24 ottobre 2011

ventiquattro, e poi crash

Gli eroi vivono pochi, folgoranti, momenti da leoni, e spesso muoiono giovani.

A noi, che passiamo una noiosa vita da pecore in poltrona, non resta che piangerli.



venerdì 21 ottobre 2011

kill gheddafi

In diretta, l'orrore trasmesso da un telefonino al satellite più vicino e quindi rovesciato senza preavviso sui telegiornali della sera, mentre le famiglie stanno cenando con i bambini. Kill Gheddafi, Kill!!!

E ora, il coro sguaiato di chi esulta perche'un vecchio leone spelacchiato, a cui era rimasto solo il rauco ruggito, e' stato giustiziato. Gioisce chi ormai e'certo che l'ex-amico, ex-alleato, ex-socio ormai e'muto per sempre. Parecchie cosiddette democrazie occidentali avrebbero vacillato se il tiranno di Tripoli avesse parlato ad un processo. In casi del genere, sono i cosiddetti consiglieri strategici, sempre presenti, che aiutano l'esaltato di turno a premere il grilletto. 

domenica 16 ottobre 2011

Carnage, ovvero il difficile mestiere di fare il lavoro degli altri




se uno vuole fare il mestiere di un altro, è giusto che ci pensi bene...ho visto ierisera "carnage", il nuovo film di Roman Polanski. I presupposti per una storia divertente e scomodamente attuale c'erano tutti: due famiglie, di diverso reddito e posizione sociale, si incontrano in un appartamento (dei meno ricchi) per dirimere la scomoda faccenda di una lite tra i figli, undicenni ma già abbastanza agitati, lite nella quale il ragazzino della coppia più sfigata subisce la perdita di due denti e tumefazioni sparse in faccia. Il film si svolge tutto dentro l'appartamento, e onestamente dopo la prima mezzora lo spettatore si immagina già come andrà a finire. La storia è sicuramente più adatta ad una trasposizione teatrale, ma al cinema annoia, e a questo punto spiego la faccenda del mestiere degli altri: Polanski, probabilmente tediato dalla lunga detenzione in Svizzera, voleva divertirsi e divertire con una pellicola divertente, che satireggiasse sul costume contemporaneo (iperprotettività delle famiglie, tensioni di coppia, lavori che invadono il privato etc.) ma non ha il mestiere di Woody Allen, a cui chiaramente voleva rubarlo. Poteva benissimo durare venti minuti, invece dell'ora e mezza abbondante che ruba allo spettatore, e sarebbe stato sicuramente più divertente. Jodie Foster è sprecata, ingessata nella parte di una madre frustrata che vorrebbe agire più di quanto non faccia, e gli altri sono automi, spinti stancamente dal copione. Conclusione, risparmiatevi i soldini del biglietto, e se proprio non potete fare a meno dell'ultima opera del signor Polanski, la noleggerete a tempo debito. Voto: 5 e mezzo, voto di mia moglie, 3.