giovedì 28 aprile 2005

regolamenti



nuove regole per gli interrogatori di prigionieri di guerra americani:
le sedie non potranno essere più lanciate sopra i prigionieri, come
pare sia disdicevolmente avvenuto al carcere di Abu Grahib, e neanche
spaccate sulle loro schiene.
sarà consentito invece lanciarle sul muro a scopo intimidatorio.
e se dopo rimbalzano sulla faccia dell'iracheno di turno?

lunedì 25 aprile 2005

ministero della salute


il neoministro Storace ha firmato i primi provvedimenti:
 nuovamente prescrivibile in classe A  l'olio di ricino,
ed aggiunto alla lista delle pratiche fisioterapiche l'uso del manganello.

martedì 19 aprile 2005

"privo di titolo"

 

 


Mistificazione, invenzione, ribaltamento della realtà sono le armi con cui qualsiasi regime tenta di ingannare la buona fede popolare, compito reso più semplice se la gente da imbrogliare è ignorante e povera, e quindi con meno anticorpi da opporre a velenose cucchiaiate di verità precostituite.
Partendo da due fatti di cronaca minore, avvenuti realmente in Sicilia durante il ventennio fascista, Andrea Camilleri,  nel nuovo volume “Privo di titolo”, ricostruisce il reticolo di bugie e falsità costruite apposta per dotare la Sicilia ed i siciliani di un vero martire fascista e di una fantastica città dedicata al culto del duce, Mussolina, che però è esistita solo nei fotomontaggi dell’epoca.
Camilleri, dotandosi di una moviola mentale che non solo rallenta ma anche ingrandisce i particolari della storia contenuta nella sua ultima opera, arriva a mettere sul tavolo operatorio centinaia di piccoli e apparentemente sconnessi particolari, per giungere alla fine a ricomporre i fatti ed a fornire al lettore la chiave per interpretarli.
Allora si viene a scoprire che il primo vero martire fascista della Sicilia era stato scannato dai suoi stessi compari e non dai sanguinari comunisti come invece i gerarchi locali avevano fatto credere alla gente del luogo, e che la città intitolata al duce fu iniziata e mai finita, ma la sua edificazione fu a lui fatta credere come avvenuta grazie ad a scenografie di legno e cartone.
Questa in breve la sintesi del lavoro di Camilleri che come al solito dipinge alcuni classici personaggi , perfettamente a loro agio nella Sicilia degli anni venti, e ne descrive le malefatte.
Il libro si legge abbastanza scorrevolmente, casomai qualche eccessivo indugio nel dialetto stretto potrebbe rendere indigesta la lettura a chi siculo non è, e pure in assenza di Montalbano e delle sue ineffabili inchieste, consente al lettore di sorridere e riflettere.
Privo di titolo, Andrea Camilleri, edizioni Sellerio, euro 11,00

domenica 17 aprile 2005

le tamerici amaranto

 

Le tamerici amaranto
immobili
nell’imminente tramonto
mi commuovono.
E mare e nuvole
eterne
appaiono incuranti.

mercoledì 13 aprile 2005

tutti allo stadio



 

“Onorevoli colleghi, il disegno di legge che andiamo a discutere in questa sede prevede, come sicuramente saprete, il decentramento dell’esercizio del tifo violento al di fuori degli stadi dove si pratica il giuoco del calcio: sono già in costruzione le arene al fianco dei preesistenti stadi, in modo che le masse di tifosi organizzati, dedite abitualmente alla violenza, si possano iscrivere ai giochi gladiatori, e scontrarsi liberamente con i tifosi della squadra avversaria senza che ci siano feriti tra le forze dell’ordine e tra gli spettatori interessati alla sola partita di calcio.
Il biglietto che pagheranno all’ingresso dell’arena, dove saranno consentite tutte le armi bianche ed i corpi contundenti di qualsiasi foggia e misura, servirà a pagare le eventuali spese mediche per i feriti, e il ritorno della salma al domicilio di quanti, malauguratamente, dovessero perire durante i giochi.
Stiamo valutando anche la possibilità di istituire apposite scommesse, da affiancare alle preesistenti, sul numero di morti e feriti durante i giochi gladiatori, e quale parte avrà la prevalenza, allo stesso modo del totocalcio: ipotizziamo uno scontro ad alta tensione come quello tra Lazio e Livorno, se vinceranno i tifosi della Lazio il risultato da indicare in schedina sarà 1, se vi sarà sostanziale pareggio durante gli scontri si segnerà x, nel caso in cui i tifosi violenti della squadra di casa dovessero soccombere alle forze dei tifosi violenti ospiti, ovviamente varrà il segno 2.
Abbiamo anche pensato, sempre che i senatori verdi non si oppongano, ad introdurre elementi di divertimento supplementare per tutti coloro i quali seguiranno gli scontri in pay-tv, cioè di liberare nel campo di scontro dell’arena leoni, rottwailer o altri animali feroci, con indosso le maglie degli schieramenti in lotta; una alternativa praticabile è quella dell’ingresso in campo di detenuti per fatti specifici di violenza, che potranno ridurre la loro pena detentiva nel caso in cui sopravvivano ad un determinato numero di incontri: abbiamo ipotizzato lo sconto di un anno di pena ogni 5 giochi gladiatori sostenuti.
La copertura dei costi della realizzazione delle arene è garantita dalla vendita, già avvenuta con notevole beneficio per le casse erariali, delle dirette televisive in pay-tv dei giochi gladiatori, e dal risparmio che ne verrà in termini di traumi e conseguenti giorni di malattia dei rappresentanti delle forze dell’ordine, e dal diminuito rischio di devastazioni presso stazioni ferroviarie e altri luoghi di raccolta.
Infatti, e questa è la novità sostanziale della riunione di oggi, il ministero che dirigo è orgoglioso di comunicarvi, onorevoli colleghi, che sono stati ceduti i diritti di un reality show che si occuperà di seguire i gladiatori dalla loro abitazione, dove verranno prelevati da pullman blindati appositamente sponsorizzati, fino al campo di gioco, e poi negli spogliatoi e nelle sale operatorie d’urgenza che verranno attrezzate per lo scopo, la cui realizzazione e manutenzione verrà affidata ad un pool di aziende produttrici di farmaci e strumenti chirurgici, affinché si possano sperimentare i nuovi ritrovati senza per forza dovere usare dei volontari o delle cavie di laboratorio, con notevole riduzione dei costi di ricerca, cosa che comporterà una diminuzione dei costi di brevetto e quindi di commercializzazione dei nuovi farmaci e presidi sanitari.
Per quel che riguarda i direttori di gioco, essi seguiranno l’incontro da postazioni sopraelevate, ed avranno in dotazione armi da fuoco per la difesa personale, e cerbottane con dardi soporiferi per calmare gli animi nelle fasi più accese del gioco.
Vi informo che è stata anche fatta richiesta da parte di alcuni senatori di partecipare in veste di osservatori-ispettori, ad alcune partite, ciò sarà possibile grazie ad una tuta in lega leggera che li renderà assolutamente invulnerabili, e verranno anche dotati di sfollagente elettrici, di quelli che emanano una forte scossa paralizzante”
Mi sembra sia tutto, se volete possiamo passare al voto.


 


 



sabato 9 aprile 2005

mancato miracolo a Palermo

 








Miracolo a Palermo è un film del regista palermitano Beppe Cino, in questi giorni nelle sale, che tenta di raccontare sotto forma di favola moderna il tentativo di riscatto di un bambino del sottoproletariato urbano, facile preda di tentazioni e illegalità vissute come quotidianità.
Totò è un orfano di mafia, che vive insieme al fratello e alla madre, costretta a lavare scale per tirare avanti.
Totò ed il fratello girano con la lapa per discariche raccogliendo materiale che poi cedono ad una specie di ricettatore, loro parente alla lontana, desideroso di mettere le zampe sulla mamma ( Maria Grazia Cucinotta), e circondato di presenze malavitose, che svariano dalla coppia di scippatori da strapazzo fino a gangster in perfetto stile Al Capone. Totò cova in segreto il desiderio di vendicare il padre uccidendo gli assassini, che ha visto durante l’omicidio, e per questo motivo prima nasconde in casa e poi porta con sé una pistola; nel frattempo si innamora, parzialmente ricambiato, di Lina, che lavora in una friggitoria.
Intanto lo zio-ricettatore organizza una specie di festa a cui invita i personaggi che lo circondano, una sorta di ultima cena, interrotta dall’irrompere dei mafiosi cattivi che sparano centinaia di colpi, senza ferire nessuno, provocando solo sfacelo tra le libagioni imbandite.
Alla fine della sparatoria sembra che Totò sia morto, ma i proiettili che erano a lui destinati si sono arrestati contro il calcio ed il tamburo della pistola che portava alla cintola.
In un momento di riflessione Totò butta l’arma in un sacchetto della spazzatura, e tutti vissero (forse) felici e contenti.
Purtroppo, la sceneggiatura indulge tra visoni simboliste e un neorealismo di maniera, che non convince. Anche la recitazione è fuori registro, sembra quasi di osservare un pentagramma in cui le note siano scappate dai propri posti e si siano attribuite misure e valori non originali.
Se il bambino che interpreta Totò, il “coccio di tacca” protagonista del film è abbastanza credibile nel suo ruolo di quasi ingenuo, anche se dedito al furto e allo scippo come forma di sopravvivenza, la ragazza che fa Lina, e di cui nel film Totò si innamora, recita come una statua del museo delle cere, senza nessun entusiasmo né partecipazione. Gli altri attori, palermitani anche loro, provenienti dal teatro dialettale e fiction televisive, calcano troppo l’accento sulla recitazione in vernacolo, e sulla mimica popolaresca, inoltre il dialogo spesso è fatto di sole raffiche di turpiloquio.
Peccato, perché l’idea poteva essere buona, ma il film non vale neanche, a mia opinione, il costo del biglietto ridotto.





folla oceanica

 mi ha assalito un dubbio, durante la visione dei telegiornali di questi giorni ( mi sto disintossicando comunque, oggi niente, neanche giornali radio), cioè che tutta la folla enorme che è andata a Roma ci sia stata , nella maggior parte dei casi, per esserci, per venire ripresa dalla televisone,o senza un vero motivo. Per conto mio, detesto le folle enormi.

necrologia.2

 quelli dei coccodrilli erano terribilmente invidiosi di Bellow. Credo che non lo sopportassero, e lo hanno scritto.

giovedì 7 aprile 2005

necrologia

 
I giornalisti specializzati in coccodrilli hanno visto i loro cassetti svuotarsi rapidamente in questi giorni, tutti pezzi da novanta.
e poi oggi se ne è andato, a prendere per il culo qualcuno in paradiso,anche Saul Bellow,  vediamo domani cosa scriveranno, quelli dei coccodrilli.

mercoledì 6 aprile 2005

ballarò



Un problema derivante dalle ultime elezioni, vinte dalla sinistra, è che non ci saranno
 bambini a sufficienza da fare mangiare a tutti questi comunisti (gene gnocchi).



Gli italiani si sono accorti che Berlusconi è come le sue cravatte: pieno di palle.



Il latinista Fido Alemanno: “mantenere lo status quo.”

martedì 5 aprile 2005

croce rosso azzurra??



Maurizio Scelli ha dichiarato che , se verrà eletto al consiglio regionale nella lista di Forza Italia, non si dimetterà dal suo incarico di commissario alla Croce Rossa Italiana; ha anche dichiarato che Croce Rossa ricorda troppo i detestati comunisti, e che di concerto con il premier agirà nelle opportune sedi internazionali al fine di trasformare il logo, almeno nei paesi democratici, in Croce Azzurra.
Inoltre, dal prossimo mese di giugno, a tutti coloro i quali verranno soccorsi dalle ambulanze della Croce (temporaneamente ancora) Rossa Italiana, verranno chiesti insieme ai dati anagrafici anche il certificato elettorale attestante che il paziente ha compiuto il suo dovere nelle ultime elezioni, e la tessera di un circolo di Forza Italia, il possesso della quale garantirà la franchigia dal ticket.
Il premier ha approvato l’iniziativa di Scelli ed ha dato mandato al ministro della salute di introdurre la regola a livello nazionale.
Si è anche raccomandato con Scelli sulla necessità di non soccorrere i comunisti rimasti vittima di incidenti stradali, “almeno non troppo presto, che si pentano prima”.

venerdì 1 aprile 2005

mammona mediatica

 

L’insaziabile Mammona mediatica sta in queste ore saziandozi del sangue sacrificale di due vittime da altissima audience: la donna in coma da quindici anni, spentasi giovedì, e il Papa, che sta aspettando, dicono le dirette televisive, in pace e serenità il suo ultimo momento terreno.
Per conto mio, spero che al più presto si faccia una qualche legge che consenta al cittadino, finchè è nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, di scegliere se subire terapie rianimatorie a tempo indeterminato o se invece autorizzare i medici a somministrare l’eutanasia nel caso in cui si entri in un coma irreversibile, di quelli che lascerebbero spazio soltanto ad accanimento terapeutico e ad una stentata esistenza da vegetali incubati.
Per conto mio, vorrei non essere tenuto in vita se non sono in grado di dimostrare a me stesso ed agli altri di essere ancora un organismo umano, e non un tronco sostenuto artificialmente.
Vorrei avere sentito stasera, prima dell’annuncio della morte del papa, che sarà sicuramente il 2 aprile, perché oggi sarebbe poco adatto, vorrei avere sentito canti gregoriani e preghiere sommesse, invece delle querule gracidanti voci degli opinionisti catodici.
Al limite, potrei lanciare l’idea per un nuovo reality: nel modulo di predeterminazione potrebbe essere inserita una clausola che preveda la possibilità di cedere le immagini dell’agonia ad una pay-tv, che potrebbe proporre un gioco a premi tra i telespettatori che indovinino l’ora esatta del decesso, il tutto ovviamente condito dagli immancabili ospiti-opinionisti: pornostar pentite, politici onesti, ladri in pensione, nani, froci e giornalisti televisivi di varia taglia, pelo e colore.
Per centomila euro da elargire ai miei eredi (almeno quello stronzo di papà si è tolto dal mezzo ma ci ha lasciato i soldi per consolarci), metto a disposizione del reality le mie ultime 48 ore; spargimento extracorporeo di liquidi organici compreso.


Ah, e voglio Child in Time dei Deep Purple quando entrerà in scena il dottor buonamorte con la sua siringa stillante pax eterna.