lunedì 25 giugno 2007

se c'è caldo si va a mare

varca bianca 2


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


varche


 


 


 


 


 


 


 


MULINO


 


 


 


 


 


 


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Jacques Cousteau e gli scoiattoli marini


 


La famiglia medicineman, in una delle sue rare riunioni, stava oggi percorrendo il viale che dalla città porta a mare, una specie di galleria naturale formata dagli alberi, quando tra i bla-bla mi si è accesa una supernova dei ricordi, e si è manifestato il fantasma in bianco e nero del capitano Jacques Cousteau, subito associato al documentario avventuroso che-mi pare-andava in onda la domenica pomeriggio, le avventure del Calypso. Ho cercato su santo google, ho trovato qualche foto; domani cambierò parrocchia e cercherò da youtube, per vedere se si trova qualche brano filmato. Poi, in spiaggia, mentre la famiglia medicineman era quasi tutta spalmata sui lettini di plastica fronte mare del circolo nautico, ho notato che due signore accanto a noi avevano nascosto degli scoiattoli sotto agli slip del bikini. Ciuffi di peluche uscivano a destra e sinistra. Ho chiesto alla med-moglie se per caso fosse uscito un decreto legge che vietasse la depilazione estiva, e lei mi ha risposto che forse ques'anno va di moda, esibire un pellicciotto del genere. Farò delle ricerche apposite sui forum, ma quali?

venerdì 22 giugno 2007

ho visto la felicità


 


 


E' che mi direi da solo che sono retorico, ma oggi l'ho vista. Avevo appena parcheggiato la macchina lungo una strada di un paesone della provincia, stavo rovistando nella borsa da lavoro per controllare se avevo il necessario per il successivo colloquio, quando una utilitaria malconcia si è fermata accanto a me. Ne sono scese due donne adulte che sostenevano per le ascelle un ragazzino, avrà avuto dodici-tredici anni, e si vedeva chiaramente che non avrebbe potuto restare in piedi da solo. Che sfiga, ho pensato, il mondo gli sarà difficile. Poi una delle donne adulte ha detto al ragazzino "dai che andiamo a comprare le scarpe nuove", e lui ha cominciato ad infondere una energia inattesa nel suo strascicarsi, un sorriso spettacolare e scoordinato gli si è stampato in volto, lanciando urli di eccitazione e sbavandosi tutto. Che fortunato, ho pensato subito dopo, si vede benissimo che lui sa cosa è la felicità.


 


soundtrack, ovviamente, Lou Reed. (retorica?)

lunedì 18 giugno 2007

Valeria e il cane marino

cane di mare


 


 


 


 


 


 


Valeria si sentiva osservata. Alzò la testa, le vertebre cervicali cigolarono, passò qualche secondo in cui i suoi occhi si adattarono alla luce calcinante proveniente dallo sperone di marna che si affondava in acqua. La spiaggia era deserta, quando era arrivata non c'era nessuna altra macchina, nè motorini che lasciassero pensare che ci fosse qualcunaltro steso ad arrostirsi giù, al sole del Mediterraneo. Aveva provato un vago senso di disagio mentre toglieva il caftano di lino bianco, rimanendo con il bikini color mattone che non si decideva a buttare. "E' vecchio, quest'altr'anno non lo metterò più" diceva al momento di chiudere le valige e riprendere la migrazione che quattro mesi prima l'aveva portata all'estremo sud e che l'avrebbe ricondotta nelle nebbie del nordest. Ogni anno Valeria non se la sentiva di buttare via quel costume color mattone, lo stringeva nei pugni, lo odorava, poi lo infilava nel cassettone, accanto agli altri.


Nessuno, nessuno intorno a guardarla. Eppure il senso di disagio non diminuiva. "sono le mie paure ataviche" pensò, "trovarsi su una spiaggia isolata, facile che metta paura" disse Valeria mentre si ridistendeva, cercando la posizione migliore per la testa, abbandonata sulle braccia.


Dalle cuffie del ipod uscivano le note di un brano degli Interpol, "questa musica mette voglia di nuotare" pensò Valeria, e si alzò in piedi; restò a fissare il mare innanzi a sè, calmo e quasi piatto. Poi avanzò verso l'acqua, camminando fino a bagnarsi i fianchi e l'inguine. "Dodici bracciate sott'acqua", era un fatto automatico, un rito di presa di contatto con l'elemento liquido; mentre nuotava sotto la superficie, con gli occhi pieni di azzurro pensò che non aveva più paura. Riemerse e si girò verso la riva per controllare la distanza dalla riva. Da sopra lo sperone di marna un cane la guardò per qualche secondo, poi tornò a farsi i fatti suoi. Valeria virò verso destra, in direzione dello scoglio grande.


lunedì 11 giugno 2007

il mare regalava piccoli gruppi di onde stanche


La spiaggia, lunga, non mostrava tracce di passaggio umano. Niente orme affondate nella rena africana, niente ombrelloni piantati storti.

Dal parapetto sulla curva Antonio si sporgeva per capire se ci fosse ancora quel viottolo da capre per scendere sotto.

Il guard-rail era nuovo, installato da poche settimane, con una barriera più alta, per evitare ai pazzi che fossero arrivati lunghi alla curva di finire di sotto con tutta la macchina , rimbalzando tra i cespugli di ginestre e gli ogliastri abbarbicati sulle rocce sedimentarie.

Antonio si infilò in un punto in cui era stato lasciato un varco, trenta-quaranta centimetri, un uomo magro poteva passarci.

Il mare regalava piccoli gruppi di onde stanche, che schiumavano sulla battigia di sabbia rossiccia.

Forte l’odore di ginestra selvatica, “mi fa pensare all’estate” disse ad alta voce Antonio mentre scendeva, con passi laterali, lungo il sentiero sconnesso.

Ripido come un desiderio irraggiungibile.

Sassi e terra crocchiavano sotto le scarpe leggere, di tela, di Antonio, e rotolavano giù in frane indecise, fino alla spiaggia.

 

Stese il telo colorato, un fiore tropicale ne decorava la parte centrale , una macchia di catrame copriva parte del nome dello stilista che lo aveva disegnato.

Si spogliò, si distese, “tra un po’ mi faccio il bagno” disse Antonio, nessun altro rumore, oltre il quieto sussurrare dei ricordi, che quello della risacca, cristallino, uguale a sempre.

Il sole, in alto, scaldava il mare e la sabbia, e la schiena di Antonio.

“Ti riconoscerei tra mille” gli aveva detto una volta una ragazza guardandolo da dietro “per questa orsa maggiore che hai sulla scapola”.

Si ricordò che doveva spalmarsi la crema protettiva, fattore alto, per evitare che la costellazione di nei potesse decidere di cambiare umore.

Agitò il tubo di plastica morbida, poi fece scorrere un vermetto di pasta giallastra sulle dita, se la mise sulla schiena contorcendosi un po’, e poi passò il resto sul torace e sul viso.

Antonio si stese, poggiò la faccia sulla tovaglia, l’odore di talco dell’ammorbidente gli colpì le cellule olfattive.

Chiuse gli occhi.

 

Antonio, Antonio

papà, papà, fammi nuotare”.

Antonio camminò con passi incerti sulla sabbia, “papà, scotta, scotta”, poi arrivò alla battigia.

dai, tuffati, non è fredda” disse il padre di Antonio, e per dimostrazione si buttò grandi manate di acqua marina sulla pancia e sulla faccia, facendo strane smorfie.

La mamma, con grandi occhiali da sole cerchiati di celluloide ad effetto tartaruga, guardava verso l’orizzonte, immobile, bella come una mamma nel suo costume blu cobalto.

 

Antonio si alzò sui gomiti, “ho sognato, ho sognato” disse stropicciandosi gli occhi.

Si mise a sedere, guardò verso il mare che regalava piccoli gruppi di onde stanche, che schiumavano sulla battigia di sabbia rossiccia.

Orme di piccoli piedi andavano verso la riva, scomparendo dove la rena si scuriva, e il rossiccio diventava azzurro.

mercoledì 6 giugno 2007

squali, convegni e il citarsi addosso


 


Prima di uscire avevo fissato il prezzo di una macchina fotografica digitale che volevo acchiapare su ebay.  Venti minuti sono stato distante dal computer, e nel frattempo uno squalo si è fregato con un'offerta dell'ultimo secondo la digitale che pensavo di avere già in tasca. Fanculo allo squalo. Poi ho assistito allo spettacolo di Luna Rotta che ha perso di nuovo, seguendo pedissequamente l'altra barca; è ovvio che se non si rischia e non si hanno idee, e l'altra va più veloce, si perde! Insomma, ho visto il programma della manifestazione, ho deciso di andare. Ho arpionato l'assessore che con un largo sorriso aveva tentato di liquidarmi,  non gli ho spillato nè un si nè un no; dopo l'estate se ne riparla ha detto lui. Me l'aveva promesso, prima delle elezioni,  non demordo. Durante il convegno su un extravagante architetto palermitano degli anni 40-50 ho potuto ammirare il predetto assessore parlarsi e citarsi addosso elegantemente, è stato bravo a prendersi solo dieci minuti, altrimenti la platea, fatta di anzianotti e anzianotte, si sarebbe addormentata. Poi mi sono accorto che la giovane ricercatrice sulla quale avevo riposto la speranza di un intervento interessante ha tirato fuori dalla borsa dieci fogli A4 e si è messa a leggere con l'accento di un muezzin. Ho detto basta e me ne sono andato. Durante il tragitto motociclistico tra la sede del convegno (il mirabolante palazzo Steri, sede del Tribunale dell'Inquisizione prima e degli uffici dell'Università adesso) ho pensato che devo preparare una wishlist, tra poco faccio il compleanno. Saranno 47, così vi evito di chiederlo.

lunedì 4 giugno 2007

il mondo alla rovescia

 



 


Trecento individui, per i quali il calendario della storia deve essersi bloccato agli anni ottanta, protestano contro il carcere duro ai brigatisti; complimenti.


I ragazzi cinesi, intervistati all'anniversario (il diciottesimo!) dei fatti di piazza tien-an-men dichiarano che della politica non gliene frega niente, vogliono solo diventare ricchi.


La cosa più importante per la quale valga la pena spendersi è fare un video col telefonino e metterlo su you tube, e poi vedere quanti altri coglioni lo guardano o lo scaricano.


Un bambino di sedici anni si prende una pallottola in testa dopo avere rapinato una pizzeria dell'incasso: dieci euro.


Una volenterosa squadra di giovani dilettanti del pallone delle lontane isole di faroer ridicolizza una stupida squadra di straviziati strapagati strafatti pseudoprofessionisti. A parole e coi giornalisti ben a portata di taccuino.


L'opposizione continua a dire cosa non è il governo prodi invece di proporre qualcosa: minchia, non hanno niente da proporre, speriamo che non vadano di nuovo al governo, sarebbe il festival delle teste senza idee.


Il governo prodi continua a dire che deve smantellare tutte le cazzate fatte dal governo precedente; minchia, non hanno niente da proporre, io una cosettina gliela suggerirei, quella di diminuire il carico fiscale dei lavoratori dipendenti, che a loro non ci pensa nessuno.


Il quattro giugno in Sicilia ancora piove, questo sì che è un fatto grave.

sabato 2 giugno 2007

l'ineffabile vantaggio


 


di acquistare qualche cd originale, come nel caso di questo che ho nel lettore adesso, è che aprendo la confezione, oltre all'odore di inchiostro e plastiche evolute, che già sballano, salta fuori anche un bigliettino con un indirizzo internet. E ci vado, e ci trovo "the mp3's download marathon". Evviva, tutto legale, e gratis. E una interessante fonte di conoscenza. Di nuovi somministratori di droghe auricolari.


Ah, Vice Records , grazie!