venerdì 29 dicembre 2006

paradossale preoccupazione


 


La paradossale preoccupazione del titolo è relativa a quel grandissimo carognone di Saddam Hussein. Sono convinto che la migliore pena sarebbe quella di fargli crescere la barba in galera fino a che allah non se lo ripigli, sono convinto che la sua impiccagione pubblica diventerà un martirio a cui si appelleranno instabili mentali e terroristi per fare ancora un pò di casino, e non solo in iraq. Buttate a mare la chiave della sua galera, ma non toccate il Mostro.

giovedì 28 dicembre 2006

tirato dentro, gioco

non voglio sembrare quello che gli si dice "vieni, gioca anche tu" e poi resta appoggiato al muro, con la suola di para che sporca l'intonaco bianco, le mani in saccoccia e sputa la ciuinga di lato dicendo "non mi va" solo per il gusto di farsi pregare. Mi hanno chiamato pispa ed e.l.e.n.a. e che devo fare?


"uomo, tu prenderai il libro che giace più vicino a te, senza trucchi, andrai fino a pagina 123, conterai le prime cinque frasi e ne riporterai qui le successive tre. e mi raccomando, non sgarrare che altrimenti ti facciamo una proposta che non potrai rifiutare". Mi pare di vedere Marlon che da una nuvola mi fiata questa frase in faccia. Obbedisco.


il libro più vicino al  computer è una antologia di Voltaire che chissà perchè mio figlio ha lasciato sulla mia scrivania. A pagina 123 si è nel pieno della storia di Zadig ( non zelig...).


 Le frasi sono: "mi incaricherò io del suo destino, voi seguite il vostro". "spargerò la voce che avete preso la via delle Indie. Verrò presto a trovarvi e vi farò sapere cosa è successo a Babilonia".


Che, riportato così, sembra il programma di un tour operator. Io non convoco nessuno al seguito del gioco, chi vuole accollarselo lo faccia, uffa e punto.

mercoledì 27 dicembre 2006

sentenze musicali postnatalizie



“Che qualcosa te la perdi, dico davvero, e non è come dici tu che è tutto gratis, qualcosa te la perdi.”


“se è per la qualità, e chi se ne può accorgere, con questi ridicoli auricolari non te ne puoi accorgere, ma sono comodi, e pratici, maledettamente pratici. Trenta grammi di peso e dieci ore di musica, vuoi mettere tu e i tuoi ciddì, per non parlare degli ellepi, che quelli erano veramente preistoria.”


“Sono d’accordo sulla praticità, ma ti perdi una parte della storia, guarda qui.”


“Hai ragione, comprali tu allora.”


Questo potrebbe essere il riassunto di un colloquio immaginario (ma non troppo) tra un sostenitore dell’acquisto (ragionato e motivato) della musica in cd, ed un fautore del download (selettivo e mirato) di file mp3 dalla magna rete.


Eppure il mio ideale interlocutore si sta perdendo un mutamento che a mio avviso è significativo: il cantautorato anglofono ( e non solo quello) inserisce tra le note di copertina delle cose che prima non avevo mai letto, come ringraziamenti alla madre ed al padre che ha messo al mondo codesti cantautori, ringraziamenti (soprattutto al padre e/o a qualche amico) per aver avuto la possibilità di attingere alla discografia degli anni passati e così restarne piacevolmente influenzati, in qualche caso persino folgorati.


Che appunto, se scarichi gli mp3 e non hai le copertine di carta lucida e patinata, se non leggi le note di copertina, e i testi, molte cose non le saprai, ti resteranno ignote, ed un ascolto passivo, ingordo perché gratuito, secondo me fa rima con ignorante.


Ovvio, adesso si apriranno le bocche di tutti quelli che sostengono che la fruizione delle arti moderne (proprio perché effimere) deve essere gratuita, popolare e liberamente downloadabile.


Lascio perdere lo spinoso argomento per non entrare nel merito di diritti d’autore e difesa degli interessi capitalistici o capitalartistici delle major (e non solo quelle) e vado al punto (collaterale ma sempre punto).


Nella grand abboffeè degli acquisti natalizi di cd (spesso originata dall’avere ricevuto dei buoni idonei a convertire le poco fantasiose banconote del donatore, avaro anche di senso musicale, in qualche cd di quelli che si dice sempre lo comprerei ma mi pare superfluo) ho trovato qualcosa di cui mi pare valga la pena parlare.


Premetto che non li avevo ascoltati alla radio, che non ne ho letto nessuna recensione e che quello che –come sempre- scrivo qui non ha valore di istigazione all’acquisto compulsivo, ma è un punto di vista, originato da un personalissimo ascolto.


Allora, cincischio come al solito, però arrivo alle segnalazioni.


Un tizio che si chiama John Mayer ha consegnato ai posteri un lavoro dal titolo “continuum”; mi sembra abbastanza pastoso, una specie di Lenny Kravitz bianco, con una pericolosa e involontaria somiglianza fisica con Paolo Maldini il pallonaio; il ciddì ha una certa coerenza, non cambia stile da un brano all’altro, si lascia ascoltare e in alcuni brani è non solo orecchiabile ed evocativo. E, fatto non trascurabile, nel libriccino accluso ci sono anche i testi, che non sono niente male. E le dediche e i ringraziamenti e due paginette di things you should know.


Come le avremmo sapute, queste cose, se non avessimo avuto sotto mano il cd con la sua confezione d’ordinanza?


Cito una frase (intelligente appunto) contenuta nel brano “I don’t trust myself”, in cui il nostro buon John Mayer dice ad una ipotetica lei “Who do you love? Me or the thought of me?”. Cacchio, il ragazzo ha stanato la ragazza, domandandole appunto, ma tu bella mia chi ami? Ami me o l’idea che ti sei fatta di me?


Oso affiancare al predetto Mayer ( e non me ne vogliano i puristi, quelli che sanno tutto di tutti, quelli che prediligono l’ascolto impegnato, quelli che se me lo dicevi prima non te lo facevo comprare, quelli che te lo copiavo io –grazie E.J. per le citazioni) un altro giovane virgulto del cantautorato anglofono che risponde al nome di James Morrison. Credo, ma non sono sicuro (monterey e amici, correggetemi se sbaglio) che sia il suo esordio, e per essere tale è notevole che le prime tracce suonino tutte in maniera coerentemente convincente. Anche in questo caso, una strana somiglianza calcistica, in quanto il signor Morrison potrebbe essere scambiato per un delpiero versione esistenzialistica. Non me ne voglia nessuno dei due, ancora si può scherzare, credo. Dicevo che anche qui la pagina finale del librettino in carta lucida è piena di sorprese, almeno per me che sono un ingenuo e sprovveduto fruitore di pop-rock contemporaneo. Mr. Morrison (ehi, ma se confidenzialmente lo chiamiamo Jim invece che James…ma lasciamo perdere) non solo ringrazia mami e papi, ma persino  “the guy in the sky” per il dono della vita, gli amici, etc (io ringrazierei anche per la birra, il vino, il caffè, le donne, le macchine sportive and so on perché si sa, gli ingenui e sprovveduti ascoltatori hanno un sacco di motivi anche per ringraziare).


Poi fa un elenco di tutti quelli a cui si sarebbe ispirato durante la composizione delle sue canzoni, ma tale elenco, per fortuna, è del tutto fuorviante e non ha nessuna connessione con il materiale sonoro contenuto nel testo: sarebbe ingegnoso riuscire a mixare il pathos ispirazionale di Michael Jackson, Nirvana, Van Morrison, Jimi Hendrix e altri santi nomi come fa lui. Sul libretto accluso al cd, ovvio. Anche in questo caso non suggerisco l’acquisto, ma se qualcuno dei vostri amici lo ha fatevelo prestare (oops prestare, non masterizzare che è politically scorrect), e sentitevelo un paio di volte. Due tre brani si infilano in loop tra corteccia e pia madre senza lasciarvi scampo.


Però, quanto ho scritto parlando di una cosa che non si può leggere; concludo segnalando un cd di jazz ricevuto in regalo (incredibile, a me il jazz non piace), e lo segnalo perché pur essendo di quel genere lì che come ho scritto tra parentesi non mi piace, è originale, diventando la versione originale e piena di vita e sentimenti di un genere meticcio tra jazz e acid jazz, con anima ‘taliana.


Il disco in questione si chiama “handful of soul”, suonato da Mario Biondi and the High Five Quintet. Mi azzardo a suggerirvi di investire le due decine di euri necessari, ma non venite a lamentarvi, dopo.


 

domenica 24 dicembre 2006

regali di natale anticipati



Che se i segnali sono questi, c'è di che stare allegri. Indizio numero uno, in aereo incontro il famoso editor famoso ; lo avevo conosciuto ad un laboratorio di scrittura, si era impegnato a fare delle cose che poi, ovviamente, non ha fatto. Nella mia grande magnanimità, ho dimenticato, quindi mercoledì l'ho salutato, abbiamo parlottato per un pò sul bus navetta e quando lui mi ha chiesto come andase la scrittura ho preso dal bagaglio a mano una copia delle chimiche interiori e gliel'ho data. Poi, nella carlinga, avevamo posti e file diverse, io mi sono sprofondato nella lettura di un libro di Vargas LLosa che avevo acquistato in aeroporto. Che l'aereo è il posto dove riesco a leggere meglio, e veramente volo con l'immaginazione. Poi siamo atterrati, l'ho affiancato lungo il corridoio dell'aerostazione, e lui mi ha restituito il libro, con una specie di smorfia schifata. "sono troppo corti questi racconti" ha detto. Ma come, ho pensato, prima tante storie sulla scrittura scarificata, pulita come l'osso lasciato al sole, e poi mi dici questo? Mi sono ripreso il libro e fanculo, la prossima volta non lo saluto più. Indizio numero due, avendo trasferito l'impianto stereo del mio studio al bed & breakfast, avevo chiesto a babbonatale di portarmene uno nuovo, e l'ho anche scelto, ordinato da quindici giorni in un sofisticato negozio dalle luci soffuse e porte imbottite, dove sembra si spacci filosofia e non amplificatori e casse acustiche. Ieri, sabato, mi ha telefonato: mi aspettavo che mi dicesse "è arrivato il suo impianto, porti i soldi e così sia". Invece ha detto "niente da fare, se ne parla dopo le vacanze". Doppio fanculo, la prossima volta compro a settembre quello che voglio a natale. Terzo indizio, quest'anno per la prima volta i miei figli (che mica sono piccoli, avendo quasi 18 e quasi 15 anni) hanno preso l'iniziativa di comprare dei regali a sorpresa. Mi aspettavo qualcosa di particolare, invece sistemando i miei pacchi sotto l'albero mi sono accorto che ce n'è uno di un negozio di quelli, eccitantissimi, che vende pigiami e vestaglie. Triplo fanculo, se i segnali sono questi...

giovedì 21 dicembre 2006

approssimativa



era una donna molto, molto approssimativa: intorno ai cinquanta, andò incontro alla piùomenopausa.

domenica 17 dicembre 2006

chimiche al marsala

martedì 19 dicembre, un'altra tappa del chemical tour: a Marsala in doppio appuntamento.
Alle 18 per quelli che dopo carosello vanno a letto, alle 21 per quelli che invece la notte è piccola per noi, troppo piccolina!
Presso l'enoteca sorsi e morsi , alla fine un bicchiere lo pago per tutti :-)


qui
uno dei racconti contenuto nel volume, che continuo ad invitarvi a comprare. Aspetto anche le recensioni di ranafatata e matilde (lo so che l'avete comprato, lo so)...

venerdì 15 dicembre 2006

tricheco volante



Sentì una lunga frenata dietro le spalle, buttò istintivamente l’occhio allo specchietto retrovisore,



“merde” disse, mentre una ombra grigia arrivava veloce, e chiuse gli occhi.



Quando li riaprì, era appoggiato al guard-rail, il latrato isterico di un dodici cilindri entrava di prepotenza nelle orecchie, e un fulmine rosso lasciò una vaga impressione sulla retina.



“ascolta come suona”, disse una voce da dietro “è Ayrton”.

Lui si tolse i rayban, agganciò lo sguardo del ragazzo dalla faccia triste, gli mise una mano sulla spalla, 


“ Gilles, la voglio provare”.



A pochi metri da lui, Steve Mc Queen si stava infilando i guanti, si voltò e glieli lanciò.



“Una pista del genere non esiste sulla terra”, disse Steve guardando negli scarichi della macchina ferma. Clay camminò fino alla monoposto, si calò dentro e prima di abbassare la visiera guardò ancora nello specchietto, poi chiuse gli occhi.


 

A Clay Regazzoni, tricheco volante.

Che le piste del cielo ti siano leggere, e le macchine veloci e perfette.


Adieu.

lunedì 11 dicembre 2006

accattativillu...

oggi, 14 dicembre, ore 18, presso la sala Blasco del Municipio di Sciacca (ag),  presentazione del mio libro. I locali venghino copiosi!










Il mio libro, vorrei dire.


se ne parla qui poi qui poi se ne parlerà (spero...) quiddentro, se chi lo ha già letto avrà voglia di scrivermi una sua recensione, nei commenti.


se ne parla anche qui.



si compra anche cliccando sulla copertina...


prima recensione, grazie Dea:


Caro Med, devo ammettere che il tuo libro mi è piaciuo molto.
Di getto, ripercorrendo i vari racconti in esso contenuti, mi viene da pensare alla dolcezza ed al sapore dolce amaro del sentimento descritto in "cos'è che", oppure all'ironia esilarante di "ammazza la nonna" o "cattedra di provincia"... mi sono accorta di quanto mi piacesse, mentre leggevo, anche dal fatto che avevo un perenne sorriso stampato in faccia..a volte dovuto al divertimento ed a volte dovuto alla tenerezza che provavo nel leggere alcune situazioni raccontate. Per Natale ne regalerò una copia ad una mia amica :)


seconda recensione, grazie mauro !

martedì 5 dicembre 2006

fenomenologia del dott. House

        


 


All'ultima puntata l'ho capito: il dott. House non è umano, il suo ospedale non è un'ospedale ma una enorme stazione spaziale semideserta, in cui lavorano solo lui ed i suoi collaboratori. Lo spazio in una stazione spaziale è poco, per cui non ci sono infermieri, tecnici di laboratorio, rappresentanti di attrezzature chirurgiche, barbieri , ladri o spacciatori. Nel suo vagare al di fuori del sistema solare, il magnanimo Kirk-House talvolta si prende cura di assistere navigatori interstellari in difficoltà, che ovviamente soffrono di patologie assurde, complicate e fantascientifiche. E solo i neuroscazzi che intrattiene con la sua equipe lo aiutano ad arrivare alla diagnosi ed alla terapia corretta dopo. E' ovvio che per simili immani problemi diagnostici la gentilezza, le squisite buone maniere che si supporrebbero confacersi ad un valente medico sono doti inutili, per cui il suddetto House si permette il lusso di comportarsi come un porco, donne comprese. Peraltro, parlando di sesso del dott. House, ho la vaga impressione che sia omosessuale, con lieve orientamento bisex, e che presto lo vedremo sodomizzare qualcuno dei poveri colleghi. Ho capito perchè (anche se in verità televisione ne sorbisco poca) la serie di questo bieco personaggio mi è piaciuta, perchè è appunto una specie di sogno permanente (vedi l'ultima puntata), intossicato dal suo stesso dolore fisico e morale (ve lo ricordate Solaris nella prima versione, quella di Tarkowsky?). Mentre in macchina oggi, tra un semaforo e l'altro, pensavo a questa faccenda, mi sono accorto che la tipa nella seicento in fila davanti a me mi fissava nello specchietto retrovisore, si è messa e tolta gli occhiali tre o quattro volte, ad ogni ripartenza e successivo stop sbirciava sempre nello specchietto. E siccome mi ero scocciato di essere guardato senza potermi affiancare per controllare chi mi sbirciava con tanta insistenza ho fatto come il dott. House: mi sono infilato un dito nel naso, e quella non mi ha guardato più. Eh, la potenza delle buone vecchie maniere!


dimenticavo. sarò privo di computer (torna a casa sua a farsi sistemare i microchip spettinati) almeno per una settimana,  me ne vado anche in vacanza (almeno spero che lo sia) qualche giorno qui.

domenica 3 dicembre 2006

frasi celebri


 


ma lei è solo grassa o è anche incinta?


(anonimo XXI secolo, ipermercato domenica pomeriggio)

sabato 2 dicembre 2006

avevo promesso


...che non l'avrei fatto più. avevo promesso che non avrei accettato provocazioni. Avevo promesso che non avrei assolutamente ceduto alla tentazione. Avevo giurato che mai e poi mai avrei più usato la mano destra in quel modo. Ma oggi pomeriggio ci sono ricaduto. E' stato più forte di me, e si sa, la carne è debole e le intenzioni fragili. Cosicchè, quando mi hanno guardato, una da destra ed una da sinistra, ho sentito le pulsazioni salire, l'adrenalina diffondersi nel corpo, i muscoli tendersi, le mani muoversi nervosamente.


E quando è stato il momento, il caso ha voluto che ci trovassimo di fronte ad una prateria combusta, un lago salato, un rettilineo deserto, dominato da un unico semaforo.       Verde.                                                   Ho spalancato il gas, la ruota posteriore ha derapato un pò, poi alla cambiata in seconda la ruota anteriore si è sollevata dal suolo, dieci, venti centimetri, ho messo dentro la terza che ancora stavo su una ruota, e contemporaneamente due specie di missili mi hanno infilato da destra e da sinistra.


Scalata, frenata a zig-zag, semaforo rosso. Ho alzato la visiera, ho guardato i due tentatori, uno dei due mi ha detto "hai visto la faccia di caxxx che ha fatto il vigile?" e l'altro "tanto non avrà fatto in tempo a leggere le targhe" ed io "figurati, con la moto su una ruota, la targa non si vede". Il semaforo è diventato verde, ce ne siamo andati a bassa andatura ognuno per i caxxx suoi. Ho rotto il giuramento, teppisti da semaforo siete avvisati, sono di nuovo sulla strada.

giovedì 30 novembre 2006

esilarante


 


Al bed and breakfast sono passati a pernottare un gruppo di abitanti della Lettonia, mi hanno detto tramite la loro portavoce che parlava inglese che erano attori, ed in effetti nel teatro vicino c'era qualcosa che li coinvolgeva. A parte che  hanno chiesto imploranti di non avere cappuccino e brioches la mattina, ma qualcosa di più sostanzioso (e li abbiamo stupiti con uova, formaggio, salame e ricotta fresca), e che altri ospiti hanno riferito che la notte sentivano delle strane urla provenire dalle loro camere (secondo alcuni erano vocalizzi, secondo altri scopavano come elefanti imbizzarriti, da cui le urla agghiaccianti), a parte tutto, sono stati simpatici ed hanno lasciato un bel pensiero svolazzante sul nostro quaderno degli ospiti.


Ma c'è una cosa che non ho capito: perchè ridevano come i pazzi guardando la televisione italiana? hanno riso fino alle lacrime e poi se ne sono usciti a cenare, continuando a ridere. Io ho provato a guardare la tv, ma a me veniva solo di spaccarla, altro che ridere.

lunedì 27 novembre 2006

devi girare a sinistra


 


Io non volevo girare a sinistra, avevo una premonizione. Ma ho obbedito, e sette chilometri dopo ho dovuto ammettere che la mia premonizione era esatta: perso tra le colline vicino Canicattì, sull'orlo di una strada che finiva su un dirupo, con panorama  su una diga semivuota. Un pastore e i suoi cani mi guardavano da lontano, immobili.  E il navigatore satellitare che continuava a gracchiare " a cento metri gira a destra". Ben mi sta, così imparo a fidarmi di una scatoletta di plastica .

venerdì 24 novembre 2006

la prima volta che


 


Leggevo poco fa un post della signorina E.l.e.n.a. , che tuffa le mani e le braccia intere fino alle ascelle nella infida melassa dei ricordi. Talmente infida che me ne ha suscitati alcuni (la prima cassetta tarocca ad esempio).  E come al solito, altri sono venuti appresso: di musica parliamo, tranquilli, non di cose sentimentali. Allora: il primo 45 giri non me lo ricordo, la prima musicassetta tarocca era i giardini di marzo di lucio battisti, la prima canzone che registrai con il mio fiammante registratore grundig avuto in dono per la licenza elementare fu Minuetto di Mia Martini (era il 1969??). La prima musicassetta originale che comprai coi miei soldini fu l'Isola di Niente della Premiata Forneria Marconi , il primo lp che acquistai, dopo aver ricevuto il complesso stereo per la licenza media fu Wish you were here dei Pink Floyd (che comprai un pò dopo aver ricevuto il giradischi in verità), il primo cd originale che comprai, nel 1988 mi pare, fu Rattle and Hum degli U2. basta coi ricordi, dissi qui qualche tempo fa che fanno male.

mercoledì 22 novembre 2006

elezioni a furor di popolo


Si vota qui il nuovo volto (e non solo) dell'agente 007.  succede che mi sono rotto le balle di tutti i poveri pseudosostituti di Sean Connery e Roger Moore. Io propongo questi, e voi?


ps: ho cambiato le foto che a qualcuna (:-) erano sembrate osè...

domenica 19 novembre 2006

videochimiche di lunedì


 


Era una specie di promessa, ma non garantisco sulla qualità del video, non garantisco sulla qualità dell'audio, non garantisco sulla qualità delle cose che ho detto. Insomma non garantisco, visione a vostro rischio e pericolo.  Qui:   (download)

venerdì 17 novembre 2006

divergenze parallele


lui sta comprando dei fiori, e pensa "non è ancora una storia di sesso, ma potrebbe diventarlo", nel frattempo si aggiusta il pacco.


lei, al supermarket, guarda distrattamente la lingerie economica leopardata e pensa "non è ancora una storia d'amore, ma potrebbe diventarlo", nel frattempo butta nel carrello una guepiere in offerta.

mercoledì 15 novembre 2006

chimiche di giovedì

 


 


copertinagiovedi 16 novembre alle 21,00 presso il Parco Letterario " Tomasi di Lampedusa" in vicolo della neve all'Alloro ( a Palermo, zona Piazza Marina) ci sarà una nuova rappresentazione di tre racconti tratti dal mio libro. Accorrete copiosi.

martedì 14 novembre 2006

bloody plaistascion


Ce l’ho detto a mio padre. Che se quando torna a casa dai suoi cazzo di viaggi di lavoro non mi porta la plaistascion 3 non lo so che può succedere. Che se il vecchio di Mario gliela compra prima io posso anche ammazzarmi per la vergogna. Minchia quello è un coglione, è pure meridionale, ha gli occhiali.

Mio padre lo sa che me la deve comprare, così io riesco a portare la sufficienza in pagella, e deve essere pure contento così non paga le lezioni di recupero. Che io sono stato il primo in classe ad averci l’emmepitre, quello togo, quello aipod bianco, che ora lo usa mia madre in palestra, e me ne sono fatto comprare uno nuovo, rosso, michia è bellissimo.

E Carola lo voleva prestato minchia puoi morire le ho detto, ti faccio sapere una cosa della supplente di matematica che tu non sai mi ha detto lei, cosa ho detto io, lo sai che la supplente di matematica si porta i maschi in palestra e gli fa i pompini ha detto lei. Allora te lo presto, solo se andiamo a casa tua che tanto quell’ubriaca di tua madre non capisce niente ci chiudiamo nella tua stanza ti metti il mio aipod e mi fai quello che la supplente di matematica gli fa ai miei compagni più grandi. Porco porco ha detto però poi le ho promesso che prima mi lavo, e che se vuole può coprirmelo con la nutella. E’ diventata rossa chi te l’ha detto poi ci ha pensato ed ha detto quel bastardo di Enzo te l’ha detto con me ha chiuso non si deve più sognare di venire da me il pomeriggio, dico al custode di non farlo salire. Anzi ora gli faccio un casino ha smanettato sul cellulare ha scritto un sms e poi ha detto con un sorriso da zoccola non si sognerà di raccontare più niente e poi ha detto devi essere carino con me altrimenti non ti faccio niente e allora avevo venti euro in tasca che li avevo trovati nei gins di mio padre e ho detto scendiamo che ti compro quello nuovo dei nikelbach ma lei ha detto ce l’ho voglio quello nuovo dei stroches va bene andiamo le ho detto.

Poi mentre eravamo per la strada e stavo attento a non schiacciare le merde dei cani che mi si schifano tutte le ogan nuove ho visto uno di quelli. E gliel’ho raccontato, che l’altro giorno in classe l’abbiamo messo davanti alla lavagna col culo di fuori e tutti anche le femmine gli abbiamo dato un colpo con la riga da disegno che prima pensava che giocavamo poi quel sottosviluppato si è messo a piangere. Ma a chi l’avete fatto ha detto lei a Giuseppe ho detto io ma Giuseppe chi ha detto lei al mongoloide ho detto io. Figa siete come i nazisti ha detto lei e mi sono sentito veramente toghissimo, che me lo sentivo duro, domani passa in classe da noi le ho detto che lo metto davanti alla lavagna e ti ci faccio sputare in faccia e ti riprendo col telefonino e poi ti masterizzo il tuo film che gli sputi. Figa ha detto lei si mi piaci che sei un duro vieni domani da me alle cinque-sei mia madre torna dalla lezione di ioga ma sarà strafatta come al solito e ci possiamo chiudere nella stanza ma mi devi promettere che mi ci fai sputare in faccia per davvero. Quanti punti vale sputare in faccia al mongolo ha detto lei. Che cazzo ne so, al videogioco schiacciare un bambino o una vecchia con la gipp vale mille punti, oppure sparare dall’ambulanza sulla scuola elementare ne vale centomila se ammazzi almento venti bambini, ma sputare al mongolo non lo so. Le ho comprato il disco nuovo dei stroches, e poi dopo sono andato a casa a giocare a duum e mentre sparavo a tutti pensavo al mio uccello e alla sua bocca, e che dovevo ricordare di portarci l’aipod così se lo mette. Minchia mi hanno ammazzato. Game over devo ricominciare.

domenica 12 novembre 2006

orgoglio terrone


io ci credo, i massmedia no. ma chi se ne frega, mi godo lo stesso il momento

giovedì 9 novembre 2006

due cose che non ho capito


La prima cosa è che, nonostante mi sia disperato a creare filtri e filtroni per lo spam, pare che ogni volta che riesco a bloccare un "filone" ne spuntano immediatamente (lo stesso giorno!) altri tre o quattro. Ho come la sensazione che KATAMAIL sia complice degli spammer, non è possibile che ogni giorno debba perdere venti venticinque minuti a selezionare tra i cento ed i duecento messaggi indesiderati. Lo fanno apposta, così si resta connessi più a lungo e si vedono di più i banner pubblicitari?



la seconda cosa è che mi sono accorto che in palestra il corso di danza del ventre è più seguito di quelli di spinning o di altre forme di ginnastica. L'impressione è che sia un ottimo modo per qualcuna (ma hanno la mia totale solidarietà) di permettersi il lusso di un opulento ventre, e fanculo la dieta.

martedì 7 novembre 2006

lunedì catodico


Ricevo una telefonata. Vuole partecipare ad un talk-show? Io? Proprio io dico? Si, proprio lei, è o non è Antonio Mxxxxxx lo scrittore? Io sono quello che ha detto di nome, ma non sono uno scrittore. Insomma ci viene o no? Si vabbene, ci vengo, quand'è? Ci sono andato, e mi sono divertito come un pazzo. Le ho sparate di varie dimensioni e colori, ho esposto teorie da ospedale psichiatrico, ho anche aggredito una giovinetta male in arnese che ebbe a dichiarare "a me non piace leggere, non leggo niente". Forse sono stato cattivo, ma ben le sta, così impara la prossima volta a fare certe dichiarazioni pericolose. La faccenda andrà in onda (per i sudditi dell'isola trinacria) Giovedì 9 dicembre alle 12,00 su una rete privata (che mi dicono si capti in tutta la Sicilia appunto) che si chiama TVT. Siete avvisati, a quell'ora, meglio portare il cane a fare la pipì o finire di imbottigliare il vino, non garantisco sulla congruità delle cose che ho detto.

venerdì 3 novembre 2006

metereopatia

 



fa freddo. a tradimento. tutte le mie articolazioni scricchiolano. sarà anche colpa della caduta dalla moto di ierisera. fate tornare l'estate, ho ancora un ultima nuotata da fare.

martedì 24 ottobre 2006

chimiche di sabato

copertina


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


Sabato 28 ottobre alle 18, al b&b "al giardino dell'alloro" (vicolo san carlo 8, traversa via alloro a Palermo), l'attore Sergio Vespertino legge ed interpreta alcuni racconti tratti dal mio nuovo libro.  Sarà una cosa breve, senza intellettualismi e famosi critici famosi a sbrodolare parole zuccherose sulle tematiche indagate dall'autore...dopo la lettura vino e grissini. Portate con voi ingenui amici con dieci euro in tasca, così si comprano il libro ed al mio editore si calmano le ansie.


da giovedì sarà possibile anche acquistarlo qui.


a proposito di mercoledi e giovedi, come al solito(dovevo andare a napoli) il mio volo ha ritardato, ed ho letto per intero un libro interessante, anzi emozionante. lla settimana prossima ne riparleremo qui. Poi, sprofondato nel letto della stanza d'albergo, visto che non mi andava di uscire a cazzeggiare (eppoi, al centro direzionale di napoli c'è poco da cazzeggiare) ho rivisto abbracciato al cuscino "a love song for bobby long". Mi sono riemozionato, anche a pensare che la new orleans del film non c'è più. Giovedi, al ritorno, durante la fila al gate per riprendere l'aereo, la senorita che staccava le carte d'imbarco ha chiesto ad un tizio dove fosse il suo cagnolino, visto che sul suo biglietto era riportato pet on board. Il tizio, una specie di gigante maori tatuato e con piercing ovunque, che ti saresti aspettato portare un caimano al guinzaglio ha risposto "è morto"..." è morto ieri, ma non era un cagnolino, era un coniglietto". Cacchio, l'apparenza inganna. Comunque la senorita è rimasta rincoglionita, ed ha mormorato condoglianze, dimenticandosi di staccare la carta d'imbarco, mentre la plebe in fila ridacchiava coglionescamente sussurrando povero coniglietto, condoglianze condoglianze. Cazzo, quanto siamo idioti quando si aspetta di salire sull'aereo

sabato 21 ottobre 2006

pecore giapponesi


“Mi truffano, mi derubano, mi imbrogliano”. Questo è stato l’esordio, e poi una serie di ipotesi e di paure.


Lo sapevo, era almeno un mese che non andavo da mia madre, le ultime telefonate erano state proprio insistenti, fino a concludersi con la solita frase “ma cosa ti ha fatto tua madre che ti sei dimenticato di lei!”.


Lasciamo perdere. Ho dato una spiegazione accademica ed enciclopedica di come si legge e si interpreta una bolletta del gas, ma lei è rimasta dello stesso parere.


“e viene pure da te quella grassona che fa un sacco di domande e controlla i consumi con la lampadina tascabile? Perché secondo me si inventa i numeri, e mi frega”.


“andiamo a controllare il contatore mamma, vedi, il numero dei metri cubi consumati è di poco superiore a quello indicato nell’ultima bolletta”.


“non ti ho convinta, vero?” le ho chiesto subito dopo, visto che stava zitta. “no” ha risposto seccamente. Figuriamoci, lo so benissimo che per convincere la Professoressa Maria M. non sarebbe sufficiente un plotone di esecuzione.


Così me ne sono andato, ho deviato dalla via del mare, lasciato una copia del mio libro ad un libraio “leggilo, te lo regalo, se poi ti piace lo consiglierai ai tuoi clienti”,  svoltato in via Alloro.


Davanti al Palazzo Abatellis, una signora giapponese si è staccata dalla comitiva per attraversare la strada. Ho piantato i freni della moto, la bmw si è arrestata sgommando un po’ sul basolato di pietra, ho fatto cenno con la mano di passare pure.


Lei ha fatto un piccolo inchino e detto qualcosa che non ho capito. Sono riuscito a ripartire tre minuti dopo, perché tutti gli altri turisti, infagottati in abiti dall’improbabile taglio occidentale, tutti eseguendo inchino d’ordinanza e pigolio di ringraziamento, tutti dicevo hanno attraversato la strada, come le pecore. Chissà come sono le pecore giapponesi ho pensato mentre, innestata la prima, ripartivo.


 

venerdì 20 ottobre 2006

Senza titolo 8


Era veramente-e snoopy mi perdoni per il plagio-una notte buia e tempestosa. Al piano di sopra infuriava un pugilato letterario. Che in effetti, a giudicare dal peso delle parole che i due letterati-boxeur si tiravano addosso, sembrava più una lotta di ciclopi, o un incontro di sumo tra indefessi parlatori.Tant'è che l'arbitro, con tanto di regolare cravattino nero,  invece di suonare il gong per segnare la fine dei round, praticamente annegava in una inondazione di parole. Mi era stato assegnato uno spazio alla fine del match, che era durato un'ora più del previsto. E a Palma di Montechiaro pioveva.


cattedrale palma notturno


 


 


 


 


 


Ho fatto le mie letture, pensavo peggio, sono riuscito a far sorridere anche quelli che si erano addormentati.  Intanto pioveva.


pioggia a palma


 


 


 


 


 


Ringraziamenti: a tutti quelli che non sono venuti, amici e nemici, al mio editore, alla organizzazione che ha trovato uno spazio anche per me, ai quattro cerchi sul radiatore della mia auto che mi ha riportato a casa nonostante ci volesse un'Arca per tornare . Ora  la prossima è il 28 a Palermo.

sabato 14 ottobre 2006

aprite gli ombrelli corazzati

perchè ad ottobre piovono libri. e se vi trovate a passare da Palma di Montechiaro(ag), biblioteca comunale "G. Falcone", dalle 17 in poi di giovedi 19 ottobre, rischiate di imbattervi anche nell'autore di un libro che si chiama "chimiche interiori-trentasette racconti". Uomini e donne avvisati siete.


lunedì 9 ottobre 2006

aperitivo


E come aperitivo, in Corea va molto di moda il fungo atomico, specialmente alle happy hour di regime. Tutti si incazzano, ma che si incazzano a fare? Pure io la voglio, la bomba atomica, e voglio usarla quando mi pare. Del resto, quando se la sono fatta gli altri, mica hanno chiesto il permesso a me.

mercoledì 4 ottobre 2006

risposta richiesta


 


Care signore che portate i pantaloni. Quelli trasparenti. E che vi legate una giacchetta alla vita per non fare vedere che avete parte delle chiappe in vista. Me lo spiegate perchè prima vi accattate i pantaloni ti vedo-non ti vedo, e poi vi nascondete? Però, potreste adoperare ad esempio boxer rossi da mostrare in trasparenza, o una bella cintura di castità in technicolor. Risposta richiesta, grazie.


Oggi pomeriggio uscivo da un condominio ed ho assistito alla seguente scena: madre trotterellante che insegue due piccole pesti bionde, le quali fuggono lungo il marciapiede, a questo punto la madre passa al galoppo. Dialogo: Dominziana, Annapaola, non fuggite! (le picciridde fuggono). La madre passa dal trotto al galoppo. Il custode dello stabile: non fa una grinza, non lascia il baluardo citofonico lasciando sguarnito il condominio. Minchia, Do-mi-zi-a-na e An-na-pa-o-la...se non voleva che scappavano le chiamava Rosi e Pina, dice guardandomi. Non posso che concordare con lui, ed evocare un ricordo di Troisi.


Il dottor House è un pezzo di merda, uno che verrebbe la voglia di radiarlo dall'albo dei medici, però è uno dei pochi pezzi di tv che guardo, insieme alla Gabanelli, che qualchegiorno qualcuno la spara, credo.

venerdì 29 settembre 2006

tonnellate di odio al semaforo


Il mostro, un piccolo mostro, visto dal finestrino osceno della micra fa proprio schifo.

Anzi, non schifo, è un piccolo mostro, un cucciolo di uomo, due tre anni capelli biondastri scombinati, un aborto non riuscito, con un telefonino appiccicato all’orecchio.

E ci parla dentro, il mostro. E che cazzo racconta. E parla a quella troia di sua nonna? Nonna fammi sucare la minna ci dice? O a qualche cretino di suo amico? E che ci diceva? Ho mangiato i biscotti quelli buoni, mi hanno regalato una macchinina nuova, ho paura mi piscio nel letto la notte?

E pensare che ingegneri e tecnici hanno lavorato per anni per mettere a punto i sistemi di trasmissione della rete cellulare, e il telefonino è in mano ad un troglodita, uno che neanche sa leggere, che si caca nel pannolino, che ancora piglia il latte dal biberon, e che consuma gli euri della prepagata di quella stronza di sua madre.

La buttana, invece di raccontarci favole o dirci se non la smetti di gridare ti faccio pigliare dall’uomo nero o stanotte viene il lupo e ti mangia, la buttana ci mette il telefonino in mano al picciriddo, e fuma, e guida, e si guarda la funcia nello specchietto retrovisore, e si mette il rossetto di nuovo, e riguarda e passa la lingua sulle labbra.

E muoviti buttana che è verde da mezz’ora. E mettici la cassetta delle canzoncine per bambini a quel mostro di tuo figlio. Ti rompe i coglioni metterci la cassetta? Che devi sentirti la tua musica? Nino d’Angelo dici? Ti piace? Stò nano ossigenato? Che magari se ce l’avessi vicino ci metteresti la mano sul collo e ci diresti amore amore dimmi che sono la tua donna.

Ma quello ti metterebbe subito la sua minchia di cantante napoletano in bocca, altro che poesie amore amore ma che cazzo credi.

Finalmente partì la buttanazza con quel mostro nella micra. Ma che si mette a piovere? Minchia niente ho da mettermi, ora mi bagno tutto. E cazzo pure alla vespa. Ma che fa quello gira, minchia sto scivolando, minchia sono caduto, ahi che colpo al culo.

E tu che ci ridi, stronzo, che se ce la faccio ad alzarmi ti do una testata sulla faccia che te la ricordi per sempre.

L’ambulanza chiamate l’ambulanza, di qui non mi alzo, l’assicurazione mi dovete fare, lei mi fa testimone, quel cornuto nella macchina verde mi tagliò la strada , che dice che ha fretta?

Minchia se ne andò.

Vi odio. Tonnellate di odio omaggio, a questo semaforo.

martedì 26 settembre 2006

telecom rap


Intercettato, registrato

Sono stato spiato!

Per essere importante

Tra tutta l’altra gente

Per essere notato e rispettato

Devi essere intercettato.

Intercettato, registrato

Sono stato spiato!

Apri un dossier

Riempilo di carte e tabulati

Diventa voyeur

I movimenti fotografati

Tutti gli amici e i parenti

I colleghi e i dipendenti

Verranno schedati

Archiviati

Digitalizzati

In file dimenticati

Pronti per essere ripescati

 Intercettato, registrato

Sono stato spiato!

Dillo pure al magistrato

Incazzati con l’avvocato

Mentre l’appuntato

Con l’occhio allenato

Scorre il tabulato

Verifica il reato

 Prepara un mandato!

Intercettato, registrato

Sono stato spiato!

Costruisci un carteggio

Pieno di menzogne

Preparati al peggio

Arriveranno rogne

Segnali di fumo

Alfabeto morse

Non parlare con nessuno

Svuota le borse

Spegni il cellulare

Buttalo a mare

Intercettato, registrato

Sono stato spiato!

Cittadino abbandonato

Martirizzato

Strapazzato denigrato

Dalle spie di uno stato

Destabilizzato

 Intercettato, registrato

Sono stato spiato!

Medioevo digitale

Sospetto generale

Mescolare bene e male

Per continuare a manovrare

Intercettato, registrato

Sono stato spiato!

 

domenica 24 settembre 2006

Pope will be a Rockstar




Tutti i lettori di mp4 contengono l'ultimo cd del Papa. La sezione ritmica è travolgente, e i coretti di Mick Jagger rendono l'idea di "satisfaction".  Un successo inaspettato, per i dietrologi, per quegli studiosi disattenti dei gusti giovanili , per chi non sa leggere il futuro.
Il Futuro.
Ritorno al presente. Oggi cielo luminoso, mare calmo, dopo il passaggio al b&b per dare una mano alla governante abbiamo deciso di andare a mare.  Il circolo nautico era insolitamente affollato, una gara di nuoto in mare, decine di ragazzi e ragazze, uomini e donne, di diverse età.
E dalla sdraio come al solito non mi facevo i fatti miei, ma cercavo di cogliere brandelli di discorsi, per sentire l'aria che tira.
I più giovani avevano già superato l'avvenimento, dicevano alla prossima volta ti batto, la prossima gara vinco io, vedrai tra quindici giorni, le persone più mature invece riandavano alla gara appena finita o a episodi più lontani nel tempo. C'era uno che somigliava a Mark Spitz  e che rievocava di quando quell'anno dimenticato nella memoria avevano dovuto gareggiare tra le meduse.
La differenza è che sono i giovani a pensare al futuro; che è anche mio, nostro voglio dire, ma la maggior parte di quelli che sono come me, oltre la barriera dei quaranta-cinquanta non ci pensiamo più con la giusta intensità, ma preferiamo rievocare.
Nel mio futuro sarò felice, diventerò negro, vincerò alcuni premi letterari , forse anche il Nobel, andrò in giro su auto decappottabili con i capelli al vento, masticando radici di piante allucinogene.
E sicuramente non comprerò il cd del Papa con Mick Jagger.

martedì 19 settembre 2006

Speciale


Una tizia ha detto a un tizio, oggi, mentre litigavano per un parcheggio: "lei non è una testa di caz.., ma una testa di caz.. speciale". Mi sono chiesto come faceva a saperlo, forse prima di accendere la parco-rissa, erano fidanzati, o lui gliel'aveva dimostrato in ascensore.


da un'Audi statio wagon grigia un cinese vestito da cuoco è sceso ed ha consegnato ai negozianti cinesi di via Lincoln il menu del giorno, in igieniche vaschette trasparenti. L'avevo visto anche ieri, ed il colore del contenuto delle vaschette era diverso, si vede che il menu varia.


Da piccolo raccontavo un sacco di bugie, e mi divertivo. Poi ho dovuto smettere, ed ho iniziato a scrivere racconti, mi diverto lo stesso, ma un pò meno.

giovedì 14 settembre 2006

smashing virus




Il virus è cattivo. Peggiore di quello che pensassi. Così ho dovuto ricoverare il portatile, che giace in prognosi riservata. E scrivo su una tastiera a prestito. Poi piove, ed ho bisogno di certezze, quindi in macchina ho portato un pacco di cd di Smashing Pumpkins ed Hooverphonics, quelle sono certezze.
In attesa dei risultati della terapia, leggo, e tento di capire cosa esce dal tubo catodico della tv.
Tento, perchè sarà che sono scarso di intuito, ma non capisco, cosa vuol dire la parola reality?
Si vede, che invecchio.

domenica 10 settembre 2006

Piera e la moto



Ho aperto il giornale sabato scorso, il giornale locale, quello che non compro quasi mai perchè ne preferisco uno a tiratura nazionale che ha anche l'inserto locale.
Ho visto la pagina dei necrologi, e pochi minuti dopo ho preso una decisione. Ho pensato a quante volte Piera ha programmato o rimandato un acquisto futile, guardando il futuro e il conto corrente coi suoi occhi chiari. Ho capito che per certe cose non va bene dare tempo al tempo, perchè un tumore  si è rosicchiata Piera in sei mesi. Il giorno dopo ho riguardato la lista che avevo creato, e sono andato dal concessionario a comprare quella che era in cima alla lista, quella che nel mio management da buon padre di famiglia avevo messo proprio all'ultimo. Non si può mai sapere cosa pensa la Signora Morte, ho comprato la moto più costosa, così non potrò dire ah se me la compravo prima.

lunedì 28 agosto 2006

l'anno delle lucertole

L’anno delle lucertole

L’anno delle lucertole. Come l’anno scorso era stato quello dei grilli, e quello prima quello dei gechi.

Sto archiviando la memoria dei mesi trascorsi in villeggiatura in questa casa con le specie animali prevalenti: non so se si tratta di una gentilezza della Natura, o se semplicemente il variare delle condizioni metereologiche causa la proliferazione o la diminuzione di questa o quella specie. Meglio l’anno delle lucertole di quello delle vespe, per le quali non nutro grande simpatia.

 

estate

L’estate si era ufficialmente inaugurata con grande vampa di scirocco, notti con temperature da fornace, sonni immersi nel sudore. Poi, finito luglio, il clima si è orientato ad una strana e insolita stagione atlantica, fresca, piovosa, con il mare perennemente agitato. Tranne due giorni di disastroso scirocco, perché si legge dopo.

 

libri

Ho comprato i soliti libri a caso. Non troppo a caso comunque, una raccolta di racconti di un premio Nobel spagnolo di cui non avevo ancora letto nulla, un libro di Jeoshua, un altro di una tizia indiana il cui titolo mi aveva attratto.

Negli spazi di tempo lasciati liberi dall’editing del volume che andrà pubblicato ad ottobre, dagli incroci obbligati (destinati ai solutori più che abili) della immutabile inossidabile settimana enigmistica, dagli scorrazzamenti in moto con i figli a scoprire nuovi sentieri nel parco, dalla cura e raccolta di peperoni pomodori e melanzane ( dieta biologica al 100%) ho letto i libri che avevo comprato. Non so, mi sembra che manchi sempre qualcosa per poterle definire ottime letture.

 

computer

Il computer l’ho portato con me, per via del fatto dell’edit, ma non sono andato neanche una volta dalla zia a chiedere zia mi fai usare la tua linea telefonica?

Una specie di processo di detossicazione dal web. E non ho quindi né letto né aggiornato il blog.

 

persone

Ho rivisto le persone che ormai incontro solo anno dopo anno, in spiaggia o scambiandoci visite nelle rispettive dimore di campagna. Che le promesse fatte sotto l’ombrellone “se vengo a milano in riunione ti chiamo e usciamo insieme” restano sempre disattese. Il fatto è che anno dopo anno, complice il decadimento cellulare, qualcuno sta male o sta peggio dell’anno scorso, o forse non supererà l’estate, e dire che quando adolescenti guardavamo il fondo dalla barca, a capo Raisigerbi, e scommettevamo chi di noi, maschio o femmina avrebbe preso la manciata di sabbia a diciotto metri di profondità, allora la vita ci sembrava eterna, senza angoli bui.

 

amici

Che scopro come classificare l’amicizia: anche se non ti vedo per anni, anche se non ci telefoniamo , se quando ci si incontra partono positive vibrations e moviole emotive impattanti, allora vuol dire che siamo amici.

 

Surgillino

 

Un scoperta interessante, o raccapricciante. Mi è stato detto dalla signora che oltre a fare l’aiuto sacrestano in chiesa si diletta di medicina popolare e altre magie più o meno colorate, che per eliminare il problema dell’enuresi notturna nei ragazzini, qui in paese, si usa somministrare loro un surgillino.

Inutile andare a cercare nella Farmacopea: tale rimedio naturale è una specie di topolino campagnolo, la cui caratteristica è quella di avere delle linee bianche sopra gli occhi e sulla schiena. Esso viene catturato, spellato, arrostito e dato da mangiare ai bambini che bagnano il letto. Dice che funziona. Non so se dipenda dal contenuto di ormone antidiuretico del povero roditore o dall’abominevole schifo dato dal mangiarselo arrosto. In ogni caso, poveri loro, i surgillini e i bambini piscialletto.

 

r.i.p.

 

si sa, le mogli sono facili all’urlo di terrore. E ormai non mi impressiono più. I miei figli mi hanno detto, un pomeriggio che leggevo una rivista di moto ( meglio di playboy) “papà, papà, ti è passato speedy gonzales tra i piedi”, contemporaneamente si è scatenata l’ugola della donna di famiglia.

“che volete che sia, un topo di campagna è, in fondo non siamo in campagna? Ospiti suoi siamo, e dobbiamo chiedergli scusa.”

Non c’è stato verso però, Speedy è stato condannato alla pena capitale a causa degli stronzetti che disseminava sulle sdraio e a causa del potenziale rischio di danno atomico da roditore libero.

Però non è stato necessario comprare il veleno: consentitemi di elevare una prece all’animaccia del sorcio morto, perché lo scoprirete dopo. Sappiate che ha lasciato rimpianto e ricordi nostalgici, anche nell’animale femmina di famiglia.

 

Ringraziamenti

 

1.A fine vacanza, ringrazio il benzinaio stronzo e baffuto dell’unico distributore nel raggio di 25 kilometri che alla richiesta di un litro di benzina per soccorrere il quad di mio figlio rimasto a secco ha risposto acido “voi turisti ve ne andate a mare e pretendete che io faccia gli straordinari, è la una e dieci e la pasta mi aspetta a casa, tornate alle quindici.”

Minchia, di lotta di classe si tratta allora, io borghese villeggiante contro di te, proletario pompista. Comunque, fanculo.

2.Grazie al piromane che nel giro di due giorni e due notti, riprovandoci quattro volte, ha incenerito i terreni incolti accanto al mio. Grazie perché senza il suo intervento non avrei potuto assistere al lancio ravvicinato di acqua da parte di Canadair a bassissima quota e di elicotteri della Guardia Forestale condotti da cow-boys drogati. Grazie perché se lui non avesse deciso che era ora di distruggere cento ettari di uliveti e macchia mediterranea non avrei potuto assistere allo spiegamento di armate brancaleone spegnifuoco e paludati funzionari regionali, e ufficiali delle varie armi, nel giardino scottato della mia casa, discutere e dissertare su come meglio muovere le pedine sullo scacchiere.

Grazie perché la coppia di abeti bianchi , “i fratellini” li chiamavo io, ora ha l’aspetto di una lisca di pesce gigante piantata nel terreno. Anche al signor piromane un doppio fanculo. E una promessa: un posto in prima fila, legato per i piedi all’albero che brucerà per ultimo nella sua prossima impresa. Fanculo anche allo scirocco.

 

martedì 25 luglio 2006

E' in libreria.


se ne parla qui  e qui .


Ciò detto, questo blog informa che il suo autore va in ferie, abbandonando la torrida e impossibile Palermo per una più amena (si spera...) località delle basse Madonie. Vita prevista mare-campagna-mare e grandi ozii con le tende che svolazzano per il vento.


Il blog informa anche che i lavori riprenderanno a fine agosto. Buone (se possibile) vacanze a tutti.


medicineman-antonio.

sabato 22 luglio 2006

extra crying

E' stato come se avessi visto qualcuno in un campo, vicino ad un razzo spaziale conficcato nel terreno. Mi sono fermato, sceso dalla macchina e andato a vedere che cazzo era successo. E c'era un tipo di extraterrestre, che piagnucolava, fisso, monotono, e dallo stereo del razzo uscivano dei rumori strani, come di organo farfisa per bambini taroccato o guasto. Ho guardato meglio l'extraterrestre, era thom yorke, e i suoni sono quelli del suo nuovo cd, "the eraser". A parte l'impatto emotivo di riascoltare dopo un sacco di tempo qualcosa di marca radiohead, nel cd-delusione-non ci sono i testi, la copertina è una specie di fisarmonica che prima di scovare dove sta il cd viene la depressione. E onestamente, il disco è noiosetto.


con buona pace dell'anima dell'extraterrestre yorke, invece di piagnucolare per undici tracce, era meglio chiamare gli amici e fare un pò di casino, o almeno mettere un fogliettino coi testi, dato che il cd non lo regalano.


thom yorke-the eraser.


mercoledì 19 luglio 2006

ne vogliamo parlare ancora?


 


 


Immaginate di avere un posto di lavoro pubblico, non so, bidello, primario ospedaliero, infermiere della usl, operaio dell'anas. Immaginate che ad un certo punto vi scocciate di stò lavoro e vi vendete il posto: non so, un posto di primario di neuropsichiatria per trecentomila euro, oppure il posto di operaio dell'anas per centomila. Oppure volete andare in pensione e chiamate il primogenito (di solito si chiama Isacco) e gli dite " Isacco, figlio mio, adesso vado in pensione ma non ti preoccupare che ti lascio il mio posto".


Sentite già le sirene delle ambulanze? la camicia di forza è già pronta? "c'è un equivoco" vi mettete a gridare, "mio cugino il tassista si è venduto la licenza comunale per duecentomila euro IN NERO e io mi voglio vendere il posto di primario". Vi stanno incannulando la vena con un litro di fisiologica e valium? Allora rincarate la dose "mio fratello il farmacista si è venduto la farmacia ottenuta con pubblico concorso al figlio per cento euro, il restante milione di euro è andato via in nero".


Beh ditemi in che manicomio vi hanno portato, che ci vengo pure io: in questo paese è pazzesco che farmacisti, tabaccai e taxisti possano vendersi il posto di lavoro e gli altri no. Lobbismo? Ah si grazie, non mi veniva la parola, grazie onorevoli della maggioranza e dell'opposizione...

martedì 18 luglio 2006

ne vogliamo parlare?


 


di taxi per esempio?


richiedo qualche spiegazione: viaggiare con le galline nel bagagliaio fa parte delle simpatiche folcloristiche usanze del taxista medio? dovere salire contorcendosi a bordo di utilitarie coreane è un velato invito a dimagrire? sorbirsi la domanda "quale strada facciamo dottò la tangenziale o tagliamo dal centro" quando l'autore della domanda stessa sa benissimo che se vengo da Città del Capo e sono a Bergamo non lo so quale strada è migliore. Sono un utente-non frequentissimo- di taxi, e credo che un pò di concorrenza farebbe bene, così quando si chiede una macchina grande per 4 persone e bagaglio e si presenta lo zio con la Brava lo si può mandare quel paese. Così forse non si aspetteranno 35 minuti "perchè è venerdì pomeriggio dottò, siamo tutti in giro".  Io la mia pietra l'ho tirata, mi scanso per evitare quelle di ritorno.

martedì 11 luglio 2006

ventiquattro anni dopo


Nel 1982 c'ero, abitavo vicino ad un famoso penitenziario borbonico, e quando Tardelli la mise dentro e fece quei cinquantametri di corsa che sono rimasti marchiati nella memoria di chi ha visto, fu come se un terremoto scuotesse il quartiere; erano i detenuti che all'unisono gridavano GOOL. Ierisera ho dovuto saltare parte del secondo tempo ed i supplementari, a causa del fatto che tornava da un viaggio quello snob del mio figlio maggiore (c'è la partita? meglio, ci sarà poco traffico e faremo presto dall'aeroporto a tornare, ipse dixit). Sono ritornato in tempo per vedere i terribili calci di rigore. E mi è venuta in mente questa:


Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l'allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell'area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.


poi ho anche pensato:


cose da pazzi,


da zinedine zidane


una testata  a materazzi,


chissà che parole insane


avrà nell'orecchio soffiato


al francese scoppiato.


E a vedere gli arbitri con l'auricolare e il microfonino ho ripensato a Boncompagni che dava pensieri e parole ad Ambra. Qualche malpensante di francese avrà creduto che il terribile Moggi suggeriva anche qui. Comunque spero che duri, questa soddisfazione, questo futile orgoglio, questo sventolare di bandiere e di urla troppo a lungo represse. Ho visto casalinghe in camicia da notte e ciabattine sbattere coperchi di pentole, e dei senegalesi di due metri piangere abbracciati avvolti nell'italico tricolore. Certo, Pertini era Pertini, ma era l'82, io c'ero.