venerdì 15 dicembre 2006

tricheco volante



Sentì una lunga frenata dietro le spalle, buttò istintivamente l’occhio allo specchietto retrovisore,



“merde” disse, mentre una ombra grigia arrivava veloce, e chiuse gli occhi.



Quando li riaprì, era appoggiato al guard-rail, il latrato isterico di un dodici cilindri entrava di prepotenza nelle orecchie, e un fulmine rosso lasciò una vaga impressione sulla retina.



“ascolta come suona”, disse una voce da dietro “è Ayrton”.

Lui si tolse i rayban, agganciò lo sguardo del ragazzo dalla faccia triste, gli mise una mano sulla spalla, 


“ Gilles, la voglio provare”.



A pochi metri da lui, Steve Mc Queen si stava infilando i guanti, si voltò e glieli lanciò.



“Una pista del genere non esiste sulla terra”, disse Steve guardando negli scarichi della macchina ferma. Clay camminò fino alla monoposto, si calò dentro e prima di abbassare la visiera guardò ancora nello specchietto, poi chiuse gli occhi.


 

A Clay Regazzoni, tricheco volante.

Che le piste del cielo ti siano leggere, e le macchine veloci e perfette.


Adieu.

7 commenti:

metallicafisica ha detto...

Sembra una specie di legge del Contra(sor)ppasso

pispa ha detto...

oh, adieu, hai ragione med

bigtime ha detto...

Che bella dedica. Ci sai fare, Med.

blutarsky82 ha detto...

Se n'è andato un mito. Ciao Clay

timeline ha detto...

Avranno suoni ovattati da ascoltare...


Blue

amoilmare ha detto...


Commovente...


farolit ha detto...

adieu..