domenica 11 maggio 2008

aeroportuale di maggio





Ad un certo punto quello seduto accanto a me, nella sconfortevole poltroncina del super 80, ha detto “lei deve essere una persona importante, la salutano tutti”.


Ho amabilmente sorriso, ma non ho risposto. E’ vero, sul Roma-Palermo di venerdì sera c’erano un sacco di persone che conosco, e che mi hanno salutato salendo sull’aereo. Anche un paio di personaggi pubblici, di quelli che mettono i loro faccioni lunari sui poster 6x3 al momento del concorso per la nomina allo stipendificio parlamentare.


Martedì mattina, arrivato al Falcone-Borsellino, ho trovato decine di scolaresche in attesa del loro volo per il viaggio di d-istruzione. Che mi domando cosa ci sia di istruttivo ad andare una settimana in Tunisia, forse qualche docente nostalgico vuole andare a visitare la tomba di Bettino.


Questi ragazzini si fotografavano l’un l’altro, appoggiandosi ai grandi pannelli pubblicitari, mimando scene di sesso con i modelli e le modelle delle reclame. Cominciamo bene, ho pensato io.


C’era una pattuglia di micromanager con inestirpabile appendice auricolare bluetooth. Nel frattempo non li ha chiamati nessuno, ma loro erano pronti, e non si sono tolti l’auricolare neanche entrando nell’aereo. Probabilmente i tessuti del padiglione si sono embricati con le fibre plastiche, formando delle aderenze permanenti.


Uno che aveva la sua bella faccia lunare sul giornale di martedì ha cominciato a passeggiare rasente le panchine della sala d’aspetto, tutte occupate, Sicuramente sperava che qualcuno lo riconoscesse e gli cedesse il posto, però nessuno si è alzato, nemmeno io: forse non mi sono alzato perché lo trovo leggermente antipatico, o solo perché nel frattempo era stato annunziato il secondo ritardo sulla partenza.


Le hostess di terra ad un certo punto hanno cominciato a dire che il signor pinco pallo si doveva presentare al gate per l’imbarco, ultima chiamata, e così via. Quello, lo abbiamo scoperto dopo, aveva gli auricolari del suo lettore mp3 bianco così profondamente conficcati nel cervello che solo dopo che la signora con la divisa della compagnia aerea gli ha chiesto, scuotendolo dal suo coma musicale, se era lui pinco pallo, ha capito che aspettavano solo lui per partire.


E’ diventato rosso rosso, si è sentito addosso gli sguardi di muta riprovazione di mezzo aeroporto, e poco prima di consegnare la carta d’imbarco ha inciampato in un trolley. La padrona del trolley gli ha sibilato qualcosa di cattivo in una incomprensibile lingua cattiva, e quello ha virato dal rosso rosso al viola. Spero per lui che sull’aereo avessero una equipe cardiochirurgica, aveva proprio il colorito di uno che sta per avere un glorioso infarto.


Alla fine siamo partiti con quasi due ore di ritardo, e sono arrivato alla riunione un minuto prima che cominciasse. Il capo ha detto che mi avrebbero aspettato comunque, forse è un buon segno.


I quattro giorni di riunione sono passati con veloce lentezza, e al venerdì pomeriggio la mole di dati che premeva per sedersi sui miei neuroni era tale che credevo di essere diventato un contenitore per byte ansiosi. Una pendrive umana.


Sull’executive transfer (un taxi privato pulito e nero come quello dei film americani) che trasferiva me e altri miei colleghi all’aeroporto di Bologna si sono consumate alcune piccole tragedie interpersonali, tanto che ad un certo punto ci siamo messi a scrivere messaggi su pezzi di carta, immediatamente defenestrati per non lasciare traccia, pizzini si chiamano, ecco.


Il furgone nero è rimasto bloccato insieme al suo vario contenuto umano al centro di uno svincolo, uno di quelli a ricciolo, e dal finestrino fumé ho visto una grande lepre che fottendosene del traffico osservava le macchine e i camion fermi, ritta sulle zampe posteriori. E’ rimasta lì, si è solo grattata un po’ le orecchie, mentre noi ci allontanavamo.


 


 



11 commenti:

sherazade2005 ha detto...

'Pendrive umana' eccellente.

racchiude tutto.

buon lunedi', dunque.


sher

amoilmare ha detto...

Mi diverte molto leggere questi resoconti e ammiro il tuo spirito di osservazione.. la realtà offre davvero mille spunti di riflessione. Però il nome di quella bella faccia lunare da giornale.. mi hai incuriosito ;)

RedPasion ha detto...

e nel frattempo, deduco, non hai avuto tempo per pensare.


a me, intendevo!


mi pare ovvio!


comunque bravissimo, comesempre...

metallicafisica ha detto...

I ragazzi in gita CULturale in Tunisia (nipote tornata pochi giorni fa da tal gita) a parte una capatina per i ruderi di Cartagine si ubriacano, ballano, si portano alcolici dall'Italia enon solo, e fanno i bagni di notte:)))


ps: cavoli MED, potrei essere la signora pincopalla, in treno! Di solito guardo i vicini e cerco di capire quello che dicono solo dal labiale... però che diamine, l'ultima volta che ho avuto la gentilezza di togliere l'auricolare per rispondere a un signore anziano che si era seduto accanto mi sono fatta 45 minuti di viaggio, ascoltando di come, durante la liberazione dell'Italia, nella seconda GM, lui abbia conosciutoil CIOCCOLATO (ripetuto 6 volte) e di come, tutto sommato durante LUI sicampava bene... meglio fare la pincopalla con i metal a palla:)****

pispa ha detto...

med com icaro :)

cumino ha detto...

Il racconto è carino, leggero. La descrizione della ingombrante, fastidiosa umanità presente ovunque e comunque è clemente. Ti mando un bacio. :)

magellano83 ha detto...

Un tempo, anche io ero un ragazzino ululante in "viaggio culturale", verso Barcellona...

xdanisx ha detto...

Confesso: avevo già letto questo "gustoso" aneddoto, giorni fa.

Credo che la ditta "Ampliphon" sarà sommersa da richieste di tanti Pinco Pallino.

Trovo pericoloso l'isolamento acustico, a meno che non si stia in casa. Già abbiamo perso il senso dell'ironia e della decenza. Giochiamoci anche l'udito. Le gite scolastiche stanno creando una sorta di "sindrome dell'accompagnamento ragazzi disturbati" tra gli insegnanti. Basterebbe abolire certe mete! A noi ci portavano alle fosse Ardeatine, in gita premio!!!!!

Un boero a tuo gusto...

danis

Medicineman ha detto...

*sherazade: non so se la pendrive ha la capienza necessaria...

*amoilmare: si dice il peccato ma non il peccatore!

*redpasion: ma lo sai che ogni sera ripasso il rosario delle persone a cui pensare... :-)

*metallica: pincofisicapallametalla?

*pispa: no! Icaro no! non voglio subire un disastro aereo!

*cumino: ciauu!

*magellano83: ululante quanto?

*xdanisx: basta boeri: baci da ora in poi :-)

pispa ha detto...

ma quello era di cera, mica fanno i voli coi giochini della kinder..

inculpop ha detto...

le uscite d'imbarco offrono sempre un esauriente catalogo sociologico, vengono fuori le peggiori qualità dei tipi umani, in quel non- luogo alcuni individui sentono l'esigenza di rimarcare la loro presunta immagine. un saluto