domenica 14 maggio 2006

telefonata inattesa


Pronto? Sono la morte, ho un messaggio per te.

Cosa? Chi parla?

Sono la morte, ho un messaggio per te, ascoltami che non mi piace ripetermi.

Ma è sicura di cercare me? Questa è casa Russo, io sono Antonino Russo, e per ora sto benissimo.

Ascolta: tra tre giorni ti vengo a prendere.

Tre giorni? Ma non può essere, ci deve essere uno sbaglio, ho solo quarantanove anni, non fumo, vado a correre tre volte la settimana, il colesterolo è basso, e mio padre ha vissuto fino a ottantatre anni, pace all’anima sua.

I tuoi documenti parlano chiaro: e ringraziami che ti ho avvertito, di solito non mi prendo questi scrupoli.

Ho mandato un libro ad un editore, mi ha detto che si sarebbe fatto sentire la settimana prossima, è il mio primo libro, ci terrei a vederlo pubblicato.

Si vede che uscirà postumo, e sarà un discreto successo, so che i giornali ne parleranno bene, e scriveranno peccato che Russo se ne sia andato. Per te è una cosa buona, non avresti più scritto altro, e da vivo non te l’avrebbero pubblicato mai. Questo lo so, ovviamente a me è dato saperlo.

Ho capito. Il mutuo: ho ancora sette anni di mutuo da pagare, e mio figlio non lavora ancora, non posso lasciarlo nelle mani della banca.

Bugiardo: hai fatto la polizza con la banca, che se muori, e tra tre giorni ti vengo a prendere, l’assicurazione copre la restante parte: del resto sei giovane e in buona salute, un soggetto a basso rischio per la compagnia. E tuo figlio starà benissimo senza di te, lo so, e stai sicuro che non andrà a stare con quella strega di tua moglie.

Ex-moglie, prego. Però così le fai un favore, togliendomi di mezzo, quella mi odia, forse è stata lei con le sue preghiere a farti venire da me.

Niente affatto, sull’elenco c’è il tuo nome, e stai tranquillo che non do ascolto a pazze isteriche.

Non c’è niente da fare? Non ho diritto ad una proroga? Neanche se pago qualcosa? Neanche se mi faccio raccomandare? Devo andare in chiesa?

Nessuno sconto: tra tre giorni vengo. Fai una cosa per te: mettiti a digiuno, purgati, sbarbati regolarmente, vai dal barbiere, metti in evidenza il vestito grigio e tagliati anche le unghia già che ci sei: i tuoi parenti avranno meno fastidi.

Un avvocato: mi ci vuole un buon avvocato, uno di quelli che salvano il culo ai politici!

Tu non sei un politico, sei un banale impiegato, tre giorni e basta. Ora chiudo che sto esaurendo il credito. click

 

 

9 commenti:

pispa ha detto...

se c'è una cosa che non sopporto sono quelli sempre puntuali.

oh, puntuali come la morte si dice, infatti che due palle!

costringono il mondo a girare alla loro stessa velocità, insopportabili.


e aspetta un attimo, no? cosa ti costa in fondo.. :))

maat71 ha detto...

Beh, almeno ti ha avvisato. In questi tre giorni datti alla pazza gioia ;).


Originale...

matilde61 ha detto...

io farei di tutto tranne che la purga....

notimetolose ha detto...

Provare ad andare a Samarcanda?

setteparole ha detto...

Cavolo, è soltanto domani...Per fortuna sono passata, faccio appena in tempo a salutarti ( a scanso di equivoci tocco ferro, dalle nostre parti si usa). Ciao, A. stammi bene.

e.l.e.n.a. ha detto...

non me la racconti...

è un'intercettazione di tre anni fa... poi qualcosa non è andato per il verso giusto e sei ancora qui...

pispa ha detto...

allora, com'è andata?

opi ha detto...

cazz... potevi trattenerla altri due minuti chè la stavamo intercettando...

ladypazz ha detto...

continuo a leggerti..è un piacere..originale,veloce ,divertente..