mercoledì 18 gennaio 2006

nostalgia fraterna



Avevo un fratello che viveva su Marte. Io non l’ho mai conosciuto. Nel senso che non ho mai saputo come fosse giocare con un fratello. I miei compagni me lo dicevano, ho giocato con mio fratello, mi sono picchiato con mio fratello, mio fratello mi ha aiutato. Io no, niente.

I miei genitori mi hanno detto che andavano a fare un viaggio, che sarebbero stati via solo per poco tempo, e dopo sarebbero tornati. Invece non era vero. Sono andati nello spazio con una spedizione sperimentale, durante il viaggio mia madre è rimasta incinta, ed ha partorito nella stazione orbitale.
Poi loro sono andati a vivere su Marte, io li vedevo solo nei monitor della Società che li aveva mandati li, mi dicevano che sarebbero tornati presto.
E mi facevano vedere questo fratello, era un lattante, prima.
Poi è cresciuto, e non si faceva vedere più, ed io continuavo a vivere con gli zii. Che poi ho scoperto che non erano neanche i miei veri zii, ma dei funzionari della Società di viaggi spaziali, che mi facevano credere di essere miei parenti.
Ed ancora adesso, anche se mi hanno detto che lassù sono tutti morti, certe notti vado sul promontorio e canto.
Prendo uno strumento del mio paese, uno di quelli che posso suonare con le mie sei mani, e canto. Canto una canzone dei Radiohead a mio fratello, mio fratello che viveva su Marte.

3 commenti:

IlSognoCurioso ha detto...

Anch'io son qui che attendo l'arrivo, il ritorno dei miei cari:

non so se mai li rivedro o se sarò in grado di riconoscerli...


Bello questo blog, credo che ripasserò...

A presto

notimetolose ha detto...

Che se ne fa del sesto dito? Ci sono particolari a cui non resisto.

anonimo ha detto...

bella storia, un po' triste però, ciao med (matilde)