venerdì 27 maggio 2005

quando sei nato non puoi più nasconderti



Il distacco, la perdita, la bugia, la scoperta della ineluttabile anche se amara verità sono i passi attraverso cui Sandro, un adolescente come ce ne possono essere a migliaia, attraversa il sentiero che lo porta al mondo degli adulti.La narrazione procede per shock, più o meno evidenti, sin da quando , proprio all’inizio del film, Sandro incontra un uomo di colore che ripete ossessivamente una frase, incomprensibile perché, come scoprirà parlandone con gli operai della fabbrica di suo padre, l’Africa è enorme e centinaia sono i suoi dialetti.Il padre di Sandro, un industrialotto emotivamente assente, in compagnia di Dado, avvocato quarantenne con una irrisolta sindrome di Peter Pan, organizza una crociera noleggiando una barca a vela in Grecia; durante la traversata il bambino, non visto, cade dal ponte e resta solo, durante la notte, nel mar Egeo.Il bambino tenta di resistere alla paura, allo smarrimento, allo sconforto che lo conquistano durante le ore in cui resta solo, di notte, in mezzo al mare, mentre la barca condotta dagli adulti fila sollevando poca spuma, seguendo la sua rotta, ignara dell’accaduto.Proprio quando Sandro sta per perdere le forze ed affidarsi all’abbraccio amniotico del mare, viene miracolosamente salvato; infatti all’albeggiare viene scorto dai clandestini che affollano il ponte di un lercio peschereccio, appaltato dalla mafia delle traversate.Ancora incredulo, e spaventato dal piglio criminale degli scafisti, dal riconoscibile accento siculo-pugliese, fa credere di essere un curdo, caduto in mare da un altro di quei carichi di disperata umanità che quotidianamente incrociano nel Mediterraneo; sulla paranza si lega ad una coppia di ragazzi provenienti dalla Romania, Rado ed Irina, che gli confidano di essere fratelli.Finalmente, dopo che gli scafisti hanno abbandonato la carretta alla corrente, una motovedetta raggiunge i disperati e li trae in salvo.A questo punto Sandro decide di farsi riconoscere, e viene raggiunto dai genitori presso il centro di accoglienza temporanea per clandestini gestito da un ruvido sacerdote.Non racconto il resto della trama, probabilmente vi dissuaderei dall’andare a vedere il film, che invece merita, e provoca nello spettatore un susseguirsi ondulatorio di emozioni e speranze.“quando sei nato non puoi più nasconderti” è una specie di amara favola moderna, chè solo nelle favole i bambini persi in mare o nel bosco vengono ritrovati, ma come tutte le favole fa pensare ; molto espressiva la recitazione del piccolo Matteo Gadola che interpreta Sandro, ed anche quella degli altri intepreti, molti dei quali recitano sé stessi.Il soggetto è ispirato dal romanzo omonimo di Maria Pia Ottieni.Per concludere, un film  che inizia sulle note di un brano di Tom Waits, che agisce da grimaldello emotivo sulle nostre rassicurate coscienze, sarà una pellicola da non perdere.






2 commenti:

setteparole ha detto...

Cercheremo di non perderlo, anche se io credo pochissimo alle favole, soprattutto a quelle moderne

anonimo ha detto...

Ultimamente ho trascurato un po' il mio blog, sono passata a trovarti e ho visto che avevi "traslocato"

Ciao Lella :)