lunedì 30 maggio 2005

everybody loves a happy ending


E’ vero, avevo letto le recensioni, la maggior parte delle quali insistevano sul punto che “i nostri” non uscivano con un cd nuovo da più di dieci anni, e che questo cd nuovo era stato più volte sul punto di uscire, e che le major della discografia lo avevano rifiutato, e che comunque il disco era interessante e tutti i blablabla che solitamente i recensori professionisti, quelli che la musica non la comprano perché hanno le cassette postali piene di plichi di cd inviati dal direttore commerciale con acclusa velina, normalmente scrivono sulla stampa specializzata e non.
Ho sentito una specie di ordine superiore la settimana scorsa, che mi guidava automaticamente verso lo scaffale delle novità,  in un megastore mediatico pieno di musica di tutti i colori.
Questa voce sovrannaturale dentro il mio cervello diceva “compralo…compralo” , ed io mi sono lasciato docilmente soggiogare dal gentile invito, ed ho messo il cd insieme agli altri , scelti per motivi differenti.
Qualcosa si agitava nella mia memoria già dall’osservazione della copertina, qualcosa che mi faceva pensare in background che mi sarebbe piaciuto; arrivato a casa, la stessa forza superiore che me lo aveva fatto scegliere al negozio ha mosso le mie mani che hanno lacerato il cellophane di rivestimento, estratto il dischetto dalla custodia e infilato il medesimo nel lettore.
Appena il contasecondi ha cominciato a snocciolare il tempo, e dai box sono partite le prime note, ho capito il motivo per cui sicuramente avrei fatto suonare quel dischetto fino a consumarlo. E’ in heavy rotation da due settimane, e penso che resterà nella pila dei preferiti ancora per molto.
Razionalizzando, ho anche sviscerato il motivo di tutte queste azioni: “everybody loves a happy ending” suona come se oggi, nel 2005, i Beatles si rimettessero insieme, scomodando anche quelli di loro che corrono le praterie del cielo, e decidessero di fare un disco. Le canzoni scorrono con conseguenza, e non mi pare che ci siano brani peggiori, le melodie toccano le corde giuste, i testi sono adeguati, tutto concorre a farmi scrivere che, se avete i soldini che vi ballano in tasca, e state passando davanti ad un negozio di dischi, entrate e compratelo, originale, perché li vale tutti, i soldini che lascerete alla cassa.
Ah, mi sono accorto adesso che non ho parlato dei Tears for Fears, che sono i due ex-giovanotti un po’ melanconici che hanno realizzato “everybody loves a happy ending”, credo che non ce ne sia bisogno: ascoltare in religiosa soggezione tracce come la numero uno, quella che dà il titolo al cd, la due “closet thing to heaven”, o “call me mellow” o “secret world” è sufficiente a tributare un interiore grazie ai due sognanti quarantenni ripresi nella pagina centrale del libretto contenente i testi accluso al cd.




 

3 commenti:

palommellarossa ha detto...

no, non è una vacanza, mio caro. Sono a Dublino per uno stage in azienda...porto con me il mio inglese e tanta voglia di spaghetti.... ciao

Effe ha detto...

ho citato Margini.

Spero di aver messo tutti i dovuti riferimenti (ma i TfF di Shout?)

Medicineman ha detto...

nessuno potrà lamentarsi, ci stai facendo un sacco di pubblicità; per quel che riguarda i tff, shout era shout ma questi sono maturi. al punto giusto.