lunedì 12 dicembre 2005

stop, rewind, stop, play



Play.

Lei scese dalla macchina, lui non fece nulla per fermarla. Lui non fece nulla.
La guardò allontanarsi nella piazza, pensò “forse dovevo fare qualcosa in più”, premette il tasto dell’autoradio, le note di take the long way home dei supertramp si diffusero nell’abitacolo, l’armonica a bocca sembrava che lo rimproverasse.
Lui mise in moto e andò via, con la sensazione indigesta di non avere fatto qualcosa di importante.


Rewind

Lei stava per scendere dalla macchina, lui disse “aspetta”.
Lui prese la penna, scrisse alcune frasi sulla pagina bianca del libro, glielo porse, “leggile dopo” le disse.
Lei scese, si allontanò nella piazza, lui pensò “forse dovevo fare qualcosa in più”, premette il tasto dell’autoradio, le note di take the long way home dei supertramp si diffusero nell’abitacolo, l’armonica a bocca sembrava che lo rimproverasse.
Lui mise in moto e andò via, con la sensazione scomoda di non avere fatto qualcosa di importante.


Rewind 2

Lei aveva già aperto lo sportello, lui disse “aspetta”, lei sorrise.
Lui si girò verso di lei sul sedile, prese il libro e scrisse alcune frasi positive sulla pagina bianca, glielo porse. “un bacio” disse lei, e lasciò che la traiettoria delle labbra di lui intercettassero la sua guancia.
Lei scese, si allontanò nella piazza, lui pensò “forse dovevo fare qualcosa in più”, premette il tasto dell’autoradio, le note di take the long way home dei supertramp si diffusero nell’abitacolo, l’armonica a bocca sembrava che lo rimproverasse.
Lui mise in moto e andò via, con la sensazione astratta di non avere fatto qualcosa di importante.


Rewind 3

Lei stava per aprire lo sportello, lui disse “aspetta aspetta”, lei si girò verso di lui e lo guardò negli occhi.
Lui abbassò lo sguardo, prese il libro dalle mani di lei, scrisse una dedica personale, le disse “leggila adesso”, e sorrise.
Lei lesse le frasi, alzò lo sguardo lievemente sorpreso, lui disse “bacio”, lei fu sorpresa dal fatto che la traiettoria delle labbra di lui avessero intercettato le sue.
Lui fu altrettanto sorpreso di ricevere uno schiaffo, raccolse gli occhiali che erano caduti sulla leva del cambio, disse “aspetta”.
Lei scese, si allontanò velocemente nella piazza, lui pensò “forse ho fatto una cazzata”, premette il tasto dell’autoradio, le note di take the long way home dei supertramp si diffusero nell’abitacolo, l’armonica a bocca sembrava che lo sfottesse.
Lui mise in moto e andò via, con la sensazione ruvida di avere fatto una cazzata.


Stop, rewind, stop, play.

(soundtrack, naturalmente, supertramp)

8 commenti:

MariusQuerido ha detto...

Supertramp? Ecco, i Supertramp. Lei era lì, mi guardava sorridere senza dare importanza alle mie parole. La vidi scendere, andarsene. Tornerà, mi dissi. Non è tornata.

anonimo ha detto...

lo schiaffo, sono per lo schiaffo, meglio la sensazione ruvida di aver fatto una cazzata. grazie per il passaggio :-)

daldivano

thalissia ha detto...

Per come sono io..."Rewind" ma avrei preferito che nn mi dicesse "leggile dopo" stava a me decidere quando...Buona serata A. Cecilia.

anonimo ha detto...

(le lampione, le lampione sono difficili all'inizio, ma poi... mi è toccato documentare la cosa, solo per questo lo so, eh) ;-)

daldivano

anonimo ha detto...

Ehi... urka che casa bianca... con testi grigiolini.... tutto candido, un pò hi-tech, due tocchi di rosso che non guastano.... Mmmmmhhhh....... NON MI PIACE QUI!!!!! E' GLACIALE!!!!!!!!!!!

Come andiamo? Io tra poco sarò laggiù ma diserto tutte le cene, pranzi e abbuffate in genere... Starò in meditazione al paesiello dal 24 al 3. Un abbraccio!

anonimo ha detto...

(Sono il cuggino.)

Effe ha detto...

forse la vita dovrebbe essere così, con infiniti rewind

O forse no

Troppi schiaffi, alla fine.

Bello, davvero

(e i Supertramp., un buon ricordo)

kelyn ha detto...

Sarebbe bello se nella vita si potesse fare rewind e scegliersi la fine della storia che più ci aggrada, ma non è così e allora ci si contenta di sceglierla fra le righe di un blog.