martedì 20 dicembre 2005

il volo notturno del comandante Condor



Il pilota aveva testa pelata e sguardo rapace di condor. Si affacciò dal nido di pilotaggio verso la carlinga, dove i passeggeri implumi, inetti al volo, attendevano legati ai sediolini che finalmente venisse annunciato il decollo, per migrare trasportati verso le terre del sud, più ospitali in inverno.
“recupereremo il tempo perduto, per tutti gli dei del cielo, o io non sono degno di essere chiamato comandante”, e mentre gracchiava queste parole la testa ad uovo luccicava di neon e di spie rosse riflesse.
Finalmente arrivò il permesso a lasciare la misera terra, i motori muggirono di forza e tempesta, la pista fu abbandonata e iniziò un volo ringhioso e verticale, poi l’aereo si infilò tra le nuvole che piangevano nebbia.
L’uomo condor, artigliato ai comandi, governava le ali di metallo, l’aereo scivolava nella fica umida e nera della notte, graffiandola con le scie dei gas combusti, che sembrava cometa nella vigilia.
I passeggeri stavano appollaiati alle poltroncine come i pulcini sull’orlo del baratro del primo volo, indecisi se affidarsi completamente all’aria o rimpiangere il peso e la fatica dello strisciare radenti il suolo, poche le luci accese, scarse e ovattate le voci.
L’aereo, metallico fallo alato, concluse il suo volo con una picchiata sulle coste dell’isola, atterrò furioso e prepotente sulla pista spazzata dal vento e dalla salsedine, arrestò infine la sua corsa rabbiosa e vibrante al limite della scogliera.
Il comandante Condor si affacciò di nuovo alla cabina di pilotaggio, guardò ancora i passeggeri che stavano per essere espulsi dalla confortevole placenta della cabina come spermatozoi in un fiotto d’orgasmo, scarruffò le piume e le mostrine della divisa.

“perdio, l’abbiamo fatta gridare quella troia della notte” disse agli assistenti di volo, e si risedette al posto di comando, manovrando come uno sciamano per riprodurre un volo, un altro tuffo a cazzo ritto nella vulva del cielo, per violarla ancora.

5 commenti:

Effe ha detto...

le compagnie aeree non sono più quelle di una volta

notimetolose ha detto...

Dove si trovano i biglietti per partire col comandante più cazzuto d'Italia?

missy_ ha detto...

bellissimo! :-)))

TheHours ha detto...

i passeggeri come pulcini appollaiati sull'orlo del baratro del primo volo.. bella metafora... anche se in volo è difficile sentirsi pulcini in erba...

SiciliaL ha detto...

madonna. mi mancava conoscere questi fantasie per volare più felice.

(Ei, Antonio.

Ti do l'ok a Palermo. Solo due frasi cambia. 1) quando tu mi hai corretto (? corregido?) e metti, pun, ti fotte (la morte) io volevo dire: pun, ti fotti (tu mortale ti fott ma eri vivo prima dell'arrivo di lei). E la cosa 2, i cani di Paulov. Basta se lasci solo "e loro ballano e salivano". Il senso non è importantissimo in quella frase, si fa nel corpo pesando le parole e lasciandole dondolare a capriccio suo


chissà come sarà oggi il mare di Palermo, il 31 decembre

un abbraccio