sabato 29 ottobre 2005

siamo i Franz Ferdinand



Londra, esterno sera, i treni nella tube viaggiano con ventinove secondi di ritardo, con grave disappunto del signor Smith, che ha preso con sè l’ombrello uscendo da casa, anche se stamattina il sole spaccava le vecchie pietre del Big Ben.
Una Ford Cortina Gt del ’67 si ferma davanti ad un sontuoso cancello, ne scendono quattro giovani, facce normali da bravi ragazzi.
“E’ qui?”
“si state calmi, ora premo il pulsante del citofono”
“ma non c’è scritto niente”
“le persone famose non mettono il nome sopra il bottone: cosa volevi che ci scrivesse? Qui abitano i Pink Floyd?”
“non stiamo cercando i Pink Floyd”
“Roger Waters ha suonato con loro, ha composto la maggior parte della loro musica”
“ah, ora ho capito”.
Il cancello si apre, trascinato dagli stantuffi del meccanismo elettroidraulico, un uomo in vestaglia di seta si affaccia in cima alla scalinata che conduce all’ingresso principale.
“chi siete, cosa volete?”
“siamo i Franz Ferdinand”
“mi spiace, non ho ordinato cucina austriaca a domicilio, e se siete piazzisti non compro niente”
“siamo un gruppo rock, abbiamo bisogno del suo aiuto per il nostro secondo album”.
“non siete drogati o rapinatori allora?”
“no, no signor Waters, per favore ci ascolti”.
“cari figlioli, io sono passato alla musica classica, ne avrò per qualche anno, sto componendo un’opera e non posso darvi nessun aiuto”
Roger Waters si gira verso la porta, e sta per rientrare.
“la cucina, la cucina , quella dove avete preparato la colazione psichedelica di Alan!” urla disperato uno del gruppo.
L’uomo in vestaglia si ferma, guarda i ragazzi con attenzione.
“passate dalla porta sul retro, lì si va direttamente in cucina, ma non fate casino, e quando finite pulite tutto”.
I Franz Ferdinand si accomodano nella cucina psichedelica, tutto è colorato in tinte fluo, gli armadietti riportano motivi optical che fanno girare gli occhi.
Sono un po’ indecisi, non sanno quale armadietto aprire.
“quali sono gli ingredienti? Cosa vi serve?” dice Roger Waters.
“allora, un po’ di estasi”
“siete drogati, ora chiamo la polizia”
“no, no, XTC, white album!” strepita uno del gruppo.
“armadio basso, dove ci sono le cose per dipingere”
“e ora vorremmo Oasis”
“ci troviamo in Inghilterra, figliolo, non in Egitto”
“signor Waters, gli Oasis dei fratelli Gallagher!”
“ah, ho capito, guardate dove tengo l’aceto e gli acidi per pulire”.
La preparazione prosegue per qualche tempo, vengono convocati e riesumati anche i Rolling Stones, brandelli di Cure, qualche grammo di U2, scampoli di Talking Heads.
Dopo alcune ore di preparazione, mentre la governante di Roger Waters ha preparato frittelle per tutti, il disco è pronto.

Questa storia me l’ha raccontata lo spirito musicale che è uscito dalla copertina non appena ho aperto il cd “you could have it so much better” dei Franz Ferdinand, ascoltare per credere!!!  I pink non c'entrano niente, ma mi serviva il riferimento della colazione psichedelica...

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