venerdì 14 dicembre 2007

50 minuti


 


Faceva un freddo becco, ma sono uscito in moto lo stesso, grazie al Sindaco. Lui ha deciso , nonostante piova e tiri vento, che bisognano le targhe alterne. Con giubilo e tripudio dei commercianti, proprio durante l’orgia regalatoria prenatalizia. Con grande raggia dei palermitani e delle palermitane, a cui togliere la macchina da sotto il culo suona ad offesa quasi come dirgli che sono cornuti, o le femmine pulle.
Insomma, non pioveva, mi sono detto “oggi me lo tolgo”.
In 50 minuti.
Il pensiero, voglio dire. Il pensiero dei regali. Ho preso alcune decisoni drastiche. Per esempio quella di fare aumentare la media di libri letti per abitante, che vede Palermo veleggiare orgogliosamente verso le ultime posizioni della classifica nazionale.
Forse anche di quella mondiale, non ho controllato.
Per cui, a tutti quelli capaci di intendere e di volere ho regalato un libro. Alcuni li ho scelti io, per qualcun altro mi sono fatto aiutare da F., l’amico libraio, e dalla sua ineffabile collaboratrice Stefania-Loredana. Che una volta non mi ricordavo il suo nome e lei si è offesa tantissimo, da allora ho iniziato a chiamarla col doppio appellativo: non so quale sia quello giusto, ma almeno non me lo scordo. E lei sembra non prendersela troppo. Avrà deciso che, avendo io ormai un’età semigeriatrica, non vale la pena prendersela se un rincoglionito (neanche catalogabile tra gli impossibili potenziali corteggiatori) non ne ricorda il nome.
A mia sorella G. a mio fratello G. a mia madre, a mio cognato S. e a mio cognato E., ed anche persino alla futura probabile cognata C. Potranno anche scambiarseli, dopo averli letti.
Se devo essere sincero, per mio figlio M. e per l’altro mio figlio R. (il motivo per cui ho nominato M. prima di R. è meramente alfabetico, nessuna predilezione, giuro) avevo già operato nel corso dei giorni precedenti, anzi c’è voluto quasi un mese per concretizzare il regalo di M. (M. ha cominciato ad usare il computer, si attacca sul messenger e minimizza la finestra se qualcuno entra nella sua stanza). Ho ricevuto in dono un pc portatile agonizzante, e grazie alla collaborazione di A. mio bravo collega, è ridiventato prestante e performante. Per R. che guida la sua spiderina da poco, e che non conosce le strade della giungla metropolitana, coi punti della Exxx. e un modesto conguaglio in denaro ho arpionato un navigatore satellitare, e questo troverà sotto l’albero (l’albero non lo volevo fare, ma con un abile raggiro mia moglie mi ha costretto a farlo).
Vicinissimo alla libreria dove ho fatto il pieno di volumi, c’è una gioielleria minimalista. Figurarsi che non ha neanche la cassa. O meglio, la cassa c’è ma non si vede. Sarebbe volgave che tra tanto bendiddio si ergesse tronfio il registratore di cassa. Ovvove.
La gioielleria minimalista è arredata in legno d’acero (pezzi rubati all’ikea, credo), con una vera cascata d’acqua in vetrina, e tanto bianco. Mi sono avvicinato al bancone attraversando un ponticello (che copre il ruscelletto che alimenta la cascata), e sono stato quasi subito agganciato da una commessa. Mi ha visto il casco sottobraccio, doveva decidere se ero un rapinatore o un cliente, ha optato per cliente.
“Eh, è venuto in moto, meglio perché oggi cominciano le targhe alternative”. Rapida, un’immagine di automobili con cannoni di pachistano al posto delle marmitte è passata nelle sinapsi tra quei pochi neuroni che ancora funzionano. Ho guardato la commessa, avrà avuto diciotto-diciannove anni, sicuramente assunta in nero per affrontare la marea melmosa dei clienti natalizi, non ho corretto la sua espressione. Mi piacerebbe che davanti al sindaco di centrodestra passeggiassero auto alternative. Mi correggo, con targa alternativa, tipo Rosalia 1, ForzaPalermo, Ciccio69.
Ma ancora queste targhe non si possono avere, chissà, in futuro. Forse la giovane schiava nubiana al servizio della gioielleria possiede capacità divinatorie. Legge il futuro. Sicuramente legge il futuro, che del presente non sarei sicuro.
“vorrei un ciondolo con un gatto”.
“di che misura lo vuole? Small, medium o maxi?”
Ho esitato qualche secondo. Non leggi nella mente dei clienti, ho pensato anche.
“me li fai vedere?”
Ha estratto dal loro sarcofago questi ciondoli, depositandoli con tenerezza, quasi fossero feti appena partoriti, su un tappetino di pile bianco che aveva preparato all’uopo.
Per convincersi che il gatto ciondolo small fosse davvero un gatto ci voleva molta fantasia, tanta suggestione e fiducia nelle capacità visive del prossimo, Un formato da morto di fame.
Il gatto ciondolo medium era poco più grande dello small, anche questo misura povero.
Ho spinto con l’indice quello maxi. Non l’ho fatto per soppesarlo, non c’ho messo neanche un po’ di disprezzo. Ho detto, conoscendo la risposta “più grande non c’è?”.
“no, questo è MAXI!!!” ha ribattuto lei.
Probabilmente, a giudicare dell’arricciatura del labbro superiore, avrebbe voluto dire “testadiminchia, se ce l’avevo te lo facevo vedere, se ne vuoi un più grande vai all’angolo, guarda vicino al cassonetto dell’immondizia e ne acchiappi uno, poi lo porti che te lo confeziono”. Però non l’ha detto.
“ve bene, lo prendo”, non avevo voglia di andare in un altro posto.
“vuole altro? Ci mettiamo anche un campanellino?”.
“un campanellino? Guardi che devo regalarlo ad una donna, non ad una gatta”.
“sa, spesso mettiamo anche dei campanellini assieme all’animaletto”.
Ho immaginato la faccia di mia moglie D. alla scoperta che le avevo regalato un campanellino da mettere al collo ed ho deciso che sono ancora giovane per morire sotto il suo sarcasmo natalizio, che in questo periodo diventa solforico, e ho scartato l’ipotesi campanellino.
“confezione regalo?”.
Ah, mi hai servito l’occasione per vendicarmi su un plaid di pile bianco, ho pensato io.
Probabilmente, a giudicare dall’arricciatura del mio labbro superiore avrei voluto dire “testadiminchia, se me lo dovevo mettere io ti avei detto frocesco e mieloso no cara lo indosso subito, ma siccome sei una ragazzina ignorante non capisci che se un maschio adulto bianco di razza mediterranea entra in una gioielleria a Natale probabilmente è per fare un regalo ad una femmina, che sia moglie o amante, sempre confezione regalo deve essere”. Però non l’ho detto, affabilmente ho sussurrato “naturalmente cara”.
E’ Natale, siamo tutti buoni, forse pure io.
Ora i pacchetti giacciono vibranti e speranzosi sotto l’albero in salone. Vedremo tra qualche giorno l’effetto che fanno (vengo anch’io? No tu no. Ma perché? Perché no).

19 commenti:

e.l.e.n.a. ha detto...

senti ma...

dopo che i regali sono stati spacchettati, ce lo fai vedere il ciondologatto?


maxi eh...


no, perché sono gattara, gattesca, gattofila, gattula. a fasi alternative.

setteparole ha detto...

Bellissimo leggerti, ti mette di buonumore. Anche perché io faccio regali(ni) e albero e tutti mi guardano di tarverso come a dire "ma non hai altro acui pensare, con questi chiari di luna...)E io so bene che ci sono chiari di luna per tutti, anche per me, ma Natale è Natale in ogni caso e si vain giro anche in moto, con il freddo, (nel mio caso a piedi) per ..."togliersi il pensiero".

PS. Quella commessa è unadi quelle persone che guardano di traverso, appunto.

Ciao e Buon natale.

ipsediggy ha detto...

med, stasera al conservatorio di milano c'è una festa/concerto di/per i 50 anni di carriera del magico enzo.

non ci andare ;-)

cybbolo ha detto...

ma caspita, uno passa di qui e vede le palle natalizie e pensa: il post buono e natalizio, mioddiokeppalle.

e invece trova una riedizione fresca e attuale dell'odissea...;-)

ranafatata ha detto...

E' sorprendente che tu riesca a irritarti con tanta leggiadra ironia (sulla falsariga del vaffanculo detto con amore). Leggere i tuoi post è, in qualche modo, didattico. Pensi che potresti farmi anche qualche lezione privata? Così, magari, evito i soliti continui travasi di bile che mi assalgono e che temo siano veramente dannosi per la salute :-)

pispa ha detto...

bel post, confezione regalo?? :))


io i regali continuo ad ammucchiarli dentro l'armadio, nella prima anta, verso novembre si passa alla seconda e terza, gli ultimi giorni butto direttamentenel primo che apro.

aperando di ricordarmi "questo per chi era??"

sotto l'albero non ci stanno!

amoilmare ha detto...

Che bella cosa passare di qua e ridere..

testadiminchia tutto attaccato ed in corsivo rende l'idea.. parola che pronuncio spesso quando sono nel traffico ;)

Aquisgrana ha detto...

anche io ho fatto un albero, a tre piani. E' per il mio gatto, ci passerà su tutte le feste, e, dal momento in cui non giacciono alle sue pendici alcun tipo di scatolini o scatolette abilmente infiocchettate da commessuole forzatamente sorridenti, è questa la sua unica funzione: tana del gatto!

bye bye

Medicineman ha detto...

*elena: non sei mai gattina o gattona? comunque, il ciondolo è quello della serie Dodo di un noto spacciatore di oreficerie assortite, credo che abbia anche un sito internet.

ps: abbiamo una gatta al b&b, una gatta (skizzy, da schizzata) che crede di essere un cane, sono pieno di mozzichi :-)

*setteparole: buon natale anche a te e al tuo albero :-)

*ipsediggy: infatti non ci sono andato (ma perchè? perchè no)

*cybbolo: odissea a due palle :-))

*pispa: succederà un vajont, appena decidi di aprire la terza porta (non aprite la terza porta! regia di natale barbablù ) :-))

*amoilmare: me lo sento dire spesso, nel traffico, non è che siete voi? :-p

*aquisgrana: tana a tre piani, immersa nel verde, climatizzata, ricca di palle e pendagli, abitata da gatto verticista affittasi!!!

e.l.e.n.a. ha detto...

sì, con fusa e felice...


(tutto fuorché gattamorta!)

marcol62 ha detto...

sei stato bravo a non dire tutte le cose che pensavi, cmnq in questo post sei stato magistrale, leggero, graffiante, divertente,da prima pagina.

cumino ha detto...

Io per difendermi divento impermeabile: non so, mi dissocio dalla fretta cosmica e dal casino mentale di chi mi stà intorno e lascio che la loro rabbia diventi fiume senza litigare, questa è la mia buona azione per Natale.
Che s'ha da fa' pe' campà... :)

anonimo ha detto...

nel seminterrato del mio condominio, il proprietario ha realizzato otto mini garçonierre. Le

ha affittate tutte a tempo di record! Per tutti quelli che più o meno furtivamente escono da lì, è già Natale: entrano rigorosamente separati con un regalo ancora chiuso in mano ed escono ,sempre separati, con il regalo scartato. I/le compagni/e ufficiali devono avere pazienza fino al 25, poi anche loro riceveranno il dovuto .

anonimo ha detto...

...e buon Natale a tutti!

anonimo ha detto...

Anonimo, e' natale, facci un dono, disanonimizzati, basta anche un nick, non vogliamo il codice fiscale :-)

Soulboarder ha detto...

Mi sono davvero "crepato" dalle risate!
Hai una prosa ironica di gran livello e le battute e i quadretti sono divertentissimi. :-)))
Davvero complimenti, a te dovrebbero regalare una penna. Che poi magari le penne non le usiamo più, però... ;-))
Aloha

anonimo ha detto...

"Or che è un nome per te? Il fiore che chiamiam rosa, con ogni altro nome rosa pure sarebbe, e con profumi egualmente eletti empirebbe le aure."

farolit ha detto...

Io il pensiero dei regali non me lo sono ancora levato. A parte gli stivali da figona a mia sorella, se li è scelti e comprati da sè. Una pacchia. Io lo li ho solo finanziati. In realtà il pensiero non ce l'ho, proprio. Faccio regali durante l'anno, quando mi viene, quando il regalo mi ispira. E quando c'ho soldi. Quest'anno mi piacerebbe regalare "occasioni" a me stessa e agli altri. Barattoli di opportunità inaspettate e buone. Ecco.

Ma tornando al prosaico... nessuno dei tuoi cari entra qui a leggerti?

Si rovinerebbe l'effetto sorpresa.... che una delle cose più belle da trovare sotto l'albero.


p.s.

E imparalo sto nome della commessa libraia!! Fai uno sforzo e imparalo. E' bello che qualcuno si ricordi il nostro nome. C'è un tizio (mi è stato presentato 4 volte!) che non ricorda MAI il mio nome, la cosa mi disturba assai... Io una volta l'ho chiamato "Coso" (ci dico: senti, Coso..) si è ricordato il mio nome, subito, miracolosamente.


Ciao regalatore del maxiciondolo!

Tante angurie!


;-)

Medicineman ha detto...

*elena: gattamorta mai, mai!

*marco: non esagerare... :-)

*anonimo: no comment :-)

*cumino: fretta mentale e casino cosmico?

*soulboarder: ridere fa bene, anzi benissimo.

*farolit: ma la sorella, merita gli stivali? o ne vuole sfruttare transitivamente gli effetti?