sabato 17 marzo 2007

il suo volo non è solo in ritardo (e le ascelle puzzose)


Era stata una notte buia e rumorosa. Nei bronchi intasati della legittima consorte si riproducevano allegramente milioni di batteri , rendendo il suo respiro simile all'onesto lavorio di una banda di boscaioli, intenti a segare la foresta amazzonica. Per farla breve, russava col turbo. Ed io avevo messo la sveglia, anzi due sveglie per sicurezza, alle cinque del mattino. E menomale che lo sanno che detesto partire col primo volo del mattino. E ovviamente alle tre gli occhi si sono aperti, rifiutandosi di chiudersi di nuovo, anche per lo scomodo collegamento con le orecchie, che assistevano indifese al lavoro dei taglialegna ,armati di sega elettrica , nei bronchi della mia signora moglie. Arrivato in aeroporto, ho incontrato altri simpatici artigiani, questi in carne ed ossa, che rumorosamente si accingevano a trasvolare verso una fiera di edilizia e carpenteria in una città del centro nord, la stessa dove stavo andando io. Finalmente le bradipe lente del gate ci hanno fatto defluire verso il portellone del dc 9-80, abbiamo guerreggiato con i bagagli a mano che non volevano sapere di essere rinchiusi-orrore!-al buio delle cappelliere, mi sono accoccolato nel sedile cigolante vicino all'uscita di emergenza. Previggentemente sono solito chiedere con un irresistibile e mellifluo sorriso alla signora del check-in "per favore signora, un posto comodo e non mi metta nessun ciccione accanto". Devo dire che finora ha funzionato. Insomma, allacciate le cinture di sicurezza, e con il solito ritardo di quarantaminuti circa, l'aereo ha preso a rullare. Io ho chiuso gli occhi, annegando in un torpore pre-sonno, cullato dall'accelerazione e dal ronzio dei reattori, aspettando il momento in cui il metallo imbevuto di cherosene e farcito di carne e bagagli (un arrosto misto in caso di disastro) si stacca dal suolo e fionda i nostri corpi mortali verso le nuvole. Ero già abbracciato alla sorella di Morfeo (ognuno ha i suoi gusti, si sa), ma invece di decollare è iniziata una frenata violenta, e i motori hanno attaccato la retrospinta. Forse perchè ero quasi addormentato non mi è venuto l'infarto del pre-schianto). Pochi secondi dopo, gli altoparlanti hanno diffuso in cabina, dove era calato un silenzio micidiale, la voce del  pilota "è il comandante che vi parla, abbiamo abortito il decollo per un guasto ad uno strumento, rientriamo alla piazzola e vediamo se ce lo riparano". C'è sempre la prima volta, confesso che per me è stata mercoledì. Giovedì, nell'incivilissimo aeroporto della città del centro nord da cui stavo ripartendo, in cui i vigilantes sembrano tutti usciti da un film della serie terminator per quanto sono stronzi ed intolleranti, ad una signora russa (oddio signora è un eufemismo, si capiva benissimo il mestiere che faceva) sono saltati i nervi ed ha cominciato ad urlare, lanciando in  aria il contenuto del beauty case, "it's impossible, here is like Nigeria, you're cruel people!". Era successo che le avevano fatto storie con la carta di credito al momento del biglietto, un paio di sbirri l'avevano perquisita, poi al check-in le avevano detto che doveva tornare indietro per comprare un supplemento per il bagaglio in più, ovviamente le avevano fatto di nuovo le stesse storie con la carta di credito, gli stessi due sbirri di prima l'avevano ricontrollata, al varco del controllo di sicurezza, nonostante lei parlasse inglese, i terminator l'avevano ancora maltrattata e quella poveretta si era messa a gridare come una buttana. Evviva l'Italia ( o la Nigeria?). E le ascelle puzzose? Sono quelle del tizio che mi ha chiesto di spostarmi dal posto corridoio a quello finestrino per potere chiacchierare con la sua concubina; menomale che la hostess mi ha chiesto "com'è il libro che sta leggendo?", consentendomi di fare la mia porca figura sulla storia della letteratura americana di fine novecento.  Per un mese niente aerei, e niente ascelle puzzose, almeno si spera.

8 commenti:

LadyAllegra ha detto...

Sei fantastico!!! Saprò stare una settimana lontana dai tuoi racconti??

Un bacio...enommmmme!

:-)

L.A.

amoilmare ha detto...

Dottò, mi è parso di viaggiare con lei :)

Previggentemente è un tocco da maestro...e poi io lo dico sempre che la cultura è un ottimo modo per fare una porca figura :D

timeline ha detto...

ommammamia..giorni vissuti pericolosamente....


Blue

ipsediggy ha detto...

la scella puzzosa è una tralle più pericolose faccende aeree, altroché ciccioni accanto o motori in retrospinta..

bigtime ha detto...

Ma Morfeo sa che sua sorella lavora in nero e gli porta via i clienti?

anonimo ha detto...

meglio un'ascella maleodorante, o una anziana defunta?

metallicafisica ha detto...

La signora russa era la sorella di Morfeovsk, confessalo:)*

Effe ha detto...

quelle belle diligenze di una volta