mercoledì 7 marzo 2007

il suo volo è in ritardo (ed il gorgo tiepido)



Immag046




























L’aeroporto è uno qualunque del centro Italia, sto aspettando come al solito il mio volo in ritardo, sono solo ma in compagnia di un libro e del lettore mp3. Uno che sembra un dinosauro sta facendo sentire a tutta la sala d’aspetto che lui quei milleduecento euro non li ha fatti sparire per cattiveria ma perché la merce che ha ricevuto era cinese e che molti avrebbero avuto problemi di corna rotte.

Sto leggendo l’ultimo romanzo (più che un romanzo credo sia un racconto lungo) di Philip Roth (everyman); il buon uomo sente il fiato rancido della morte sul collo, e ne parla con disinvoltura, in effetti fino a pagina ottanta mi fa rabbrividire con il suo memento mori.

Altri rumori mi fanno alzare lo sguardo, un gruppuscolo di teppistelli, indolentemente sorvegliati da madri troppo ciccione per intervenire, sparpaglia cartacce sul linoleum della sala d’aspetto; un signore, presumibilmente straniero, li rimbrotta (non sento quello che dice perché ho aumentato il volume nelle senheiser), e per tutta risposta quelli lo sommergono di pezzetti di quotidiano; il signore presumibilmente straniero si arrende e cambia sala d’aspetto.

Sento vibrare il cellulare nella giacca (non potrei percepire la suoneria perché sono perso appresso agli Arcade Fire), guardo il display, vabbene rispondo.

Che stai facendo, il purè mi dice lei. Me la immagino con un candido grembiule e la cucchiaia di legno che mescola la poltiglia ricavata dal passapatate.

Che mi racconti, domando ancora io, che sono pentita, dice lei, hai messo il sale e il parmigiano le chiedo prima di entrare nell’argomento pentimento, si l’ho messo, metti anche un po’ di noce moscata, ora vedo se ce l’ho dice lei.

Arrivano imperturbabili manager con confezione di polistirolo contenente mozzarella; la deve imbarcare in stiva, non può portarla in cabina, dice l’inflessibile vigilante bionda che poco prima mi ha fatto quasi denudare perché al controllo avevo suonato, e non contenta mi aveva fatto palpeggiare da un aitante maschione riccioluto; peccato che non mi piacciono i maschi, o meno male, non saprei.

Però dopo il controllo, nei negozietti ex-dutyfree, le mozzarelle le vendono e si possono portare a bordo, anche se da quella parte costano quasi quanto il caviale. All’andata i vassoi di dolci erano passati tranquillamente al controllo, poi nelle cappelliere a bordo un computer era stato posato su un vassoio di cannoli e si era accesa una sanguinosa rissa nell’angusto corridoio del fokker 100; il rubizzo cannolifero voleva strozzare, strattonandola per la tracolla, la business girl che aveva fatto planare silicio e metallo su ricotta e sfoglia.

Poi è intervenuto uno con la faccia autorevole ed ha zittito l’orfano dei cannoli; peccato però, il rumore che hanno fatto quando si sono rotti era simile a quello di una frattura ossea.

Sto divagando; torno alla telefonata di prima.

Immagino il gorgo tiepido in cui si sta sciogliendo il burro, e immagino la sua faccia da pentita; però ride, e allora sarà cosa leggera, mica bisogna essere innamorati ho detto dopo, hai ragione ha risposto lei.

Poi siamo stati catapultati dentro il cilindro d’alluminio, dentro il quale nonostante gli striduli avvisi delle hostess qualcuno continuava a tenere acceso il telefonino e a sparare cazzate alla zita o alla mamma durante la manovra di avvicinamento alla pista di decollo.

Il purè era buono? Il dubbio mi è rimasto, se qualcuno lo sa, me lo faccia sapere.

17 commenti:

amoilmare ha detto...

Io lo metterei come articolo della costituzione: 'bisogna essere innamorati'.


Quindi l'hanno quasi denudata...lo dicevo io, come volevasi dimostrare. E poi non si lamenti del mal di gola eh? ;)

metallicafisica ha detto...

si ma... il "pentimento"... ci lasci così?:)

Con la cronaca di un volo (annunciato?:)*


Il purè era squisito, lo so.

anonimo ha detto...

Ha ragione metallicafisica: il purè era squisito. La quantità, magari, un po' eccessiva, ma tanto lo si può riciclare, e quando si è sotto stress (da pentimento o altro), si sa, si tende a esagerare. In effetti, sì, mica bisogna essere innamorati, ma quando un po' lo si è, ci si sente nudi, e la nudità (a meno che tu non sia in un campo di nudisti) imbarazza, rende più vulnerabili, pone in una condizione di svantaggio. Anche se la "necessità" dell'amore fosse sancita dalla Costituzione :-). Per fortuna, accade che nei gorghi tiepidi del purè si stemperi una voce amica che, nei momenti di debolezza, ti faccia sentire più forte, invitandoti a profumare la tua vita di noce moscata!

setteparole ha detto...

Il purè era buono, anche con quella punta di amaro pentimento. Essere innamorati conta poco se non se ne ha la consapevolezza.PS. Quella frattura dei cannoli l'ho sentita nel mio cuore. Credo che avrei potuto piangere.

pispa ha detto...

amore e noce moscata?

preferisco amore e cannella, come da cannoli :)

ipsediggy ha detto...

io amo, puré incluso ;-)

casalinprecaria ha detto...

tra l'amore e il purè, scelgo il purè.

se non lo so fare o non ho voglia di pelarmi le mani pelando le patate, posso comprare una scatola di purè in polvere e ottenerne un surrogato discreto. invece, l'amore in scatola non lo vendono. l'amore non ha surrogati.

e.l.e.n.a. ha detto...

purè io scelgo l'amore! :)


(tra l'altro da noi - o meglio - a casa mia, abbiamo sempre detto "la" purè)

ilmiomomento ha detto...

Si, li ho letti. Scrivi bene ma troppo veloce. Mi fai correre e a fine pagina ho in pò di tachicardia. Originalissimi i luoghi e la fantasia che usi. Le storie che racconti non passano inosservate. Come me ti piace parlare dei nostri luoghi. Bellissimo quel giro in Vespa di notte per la città. Complimenti.


P.S. hai letto il mio? Ciao

Soulboarder ha detto...

La domanda è stucchevole.
Il puré non era buono e tu lo sai benissimo. Lei non si sarebbe pentita preventivamente sennò. E poi la noce moscata non l'aveva. Sull'amore non ha risposto ma non era un ingrediente indispensabile, come giustamente hai detto tu. ;-))))
Sei piacevolissimo da leggere! :-)))
Aloha

opi ha detto...

io dell'amour e del pourè non voglio sapere niente, chè la vita è già troppo complicata di suo e io con i sentimenti non ci voglio avere niente a che fare, chè poi perdo tempo.


M'interessa l'accenno al dinosauro con le corna rotte (in grassetto, le corna), invece

Chi cazz'era, madman?

matilde61 ha detto...

ritorno che sono di corsa, ciao bacio

Medicineman ha detto...

amoilmare, elena: invece io sono contrario a qualsiasi forma di relazione umana che preveda sentimenti obbligatori. Anche perchè l'amore è una patologia, non un sentimento.

metallica: lo hai assaggiato? io no!

anonimo(a): voce amica mi sa tanto di soccorso telefonico per aspiranti sucidi!

setteparole: eh, sono fratture brutte assai!

pispa: infatti era purè e noce moscata, un pò di cannella (un'idea lontana) nella sfoglia dei cannoli sta pure bene.

ipsediggy: pure-lover?

casalinprec: non ne vendono surrogati in scatola? forse in busta, o in bottiglia :-)

ilmiomomento: ancora no, sei a turno!

soulboarder: era un dialogo immaginario, ovviamente, ma forse no.

opi: hai ragione, il dinosauro doveva essere un commerciante di abbigliamenti all'ingrosso, sudava come una foca e si è pure lamentato con le hostess perchè il posto era stretto (comunque il posto era stretto).

matilde: sempre di corsa sei...


metallicafisica ha detto...

quello che ho preparato io, sì, assaggiato e mangiato:)*

LadyAllegra ha detto...

Stò in letargo....ma ogni tanto mi sveglio!!

Un bacione Med.

L.A.

rosarioarena ha detto...

comparuzzo ho letto al "volo" il tuo post (qui al noddd, si sa, ben altro metronomo scandisce il tempo!!!). ho pianto anch'io per i cannoli "infranti", credo che al posto tuo li avrei trangurgiati uno dietro l'altro, conservandone soltanto due:

uno per la bionda "vigilantessa", l'altro per il "palpeggiatore" riccioluto!!! ;)

stammi bene!!!

rosarioarena ha detto...

ops...sorry mi è scappata una "r" di troppo...era la r di rrrrricotta!!!