giovedì 15 febbraio 2007

che cazzo è quello


 


“Che cazzo è quello?” disse Mario facendo un passo indietro, dopo essere entrato.


“una lucertola, non lo vedi? È una lucertola” rispose Luca, spazientito. “entra, piuttosto”.


“ma che lucertola, è enorme, cos’è…un’iguana, minchia morde?”


“non morde, è imbalsamato, comunque, testa di cazzo, è un varano di Komodo, che se fosse vivo avrebbe già piantato i denti nel tuo culo foruncoloso, per vedere che sapore ha il culo di un vigliacco” disse Luca, guardando Mario negli occhi, giusto per fargli capire che era incazzato. Anzi era molto incazzato. Incazzatissimo. E voleva che Mario lo capisse. Inutile fare troppi giri di parole.


“Mi sembra che sei strano, tenere un dinosauro impagliato a casa, cazzo perché non hai un cane, o un gatto come le persone normali?” (forse non è del tutto normale, disse mentalmente Mario, avanzando con cautela nell’appartamento di Luca. Immaginò anche che da un momento all’altro sarebbe uscito un pellerossa con regolamentare copricapo di penne e lo avrebbe scotennato, tanto per fare piacere a Luca. Mario sapeva che Luca lo detestava, e per certi versi lo temeva. Questo Luca lo sapeva, e cercava di fare valere la sua supremazia psicologica. )


In strada, passò un’auto della polizia con le sirene accese, frenò facendo stridere le gomme prima di voltare, ripartì sgommando, l’ululato si perse alcune traverse dopo, perso tra la palude urbana.


“hai portato i soldi”.  Non era una domanda, quella di Luca, era piuttosto un’affermazione.


Mario esitò. “allora li hai portati i soldi? Guarda che non ho tempo da perdere con te, ho da fare.” sibilò Luca, Mario ebbe la sensazione di vedere nella penombra una lingua biforcuta balenare tra le labbra di Luca.


“ecco si, veramente no, ma…” rispose Mario facendo un passo indietro, per sottrarsi sia al jab di Luca che alla sua lingua sibilante che, ne era sicuro, era velenosa.


Luca rimase zitto per qualche secondo, la faccia era quella di un diavolo al neon, illuminata ad intermittenza dalla luce dell’insegna del supermercato sul tetto della casa di fronte, che entrava dalla finestra.


Mario si bilanciò sulle gambe, come per parare o schivare un pugno (agile sulle ginocchia, diceva sempre il suo maestro di boxe, guardami negli occhi per capire dove ti colpirò) mise una mano nella tasca del giaccone, quello che toccò lo fece sentire più sicuro.


“me lo sentivo che non li avresti portati, lo sapevo, lo sapevo” disse allora Luca, assumendo una espressione di quelle che dovevano fare paura, la testa un po’ infossata nelle spalle, il collo rigido, teso in avanti.


“E ora come la sistemiamo la faccenda, eh pezzo d’idiota? Sono sicuro che se ti rompo le corna, qui, adesso, con le mie mani, sono sicuro che lo capisci subito che non dovevi venire qui a mani vuote, pezzo di coglione”.


Luca partì con una semirotazione del busto, guardia sinistra, piede sinistro avanti, ma il gancio si fermò a mezz’aria.


Il botto, la fiammata, l’odore della balistite bruciata, il fischio della ogiva di piombo, l’intonaco dietro Luca che si scrostò, sporcando il parquet, un fiore rosso che si allargò come un ibiscus sulla sua camicia bianca.


Mario sembrava spaventato dal risultato del suo gesto, la pistola gli cadde dalle mani contemporaneamente all’afflosciarsi del corpo di Luca, sgonfio come un pneumatico forato, da cui usciva un denso liquido rosso.


 


“stoooop! Buooona la prima!”


 


Si accesero i riflettori, la stanza di Luca ridiventò un set cinematografico a tutti gli effetti, il regista si alzò dalla sedia, dirigendosi verso Mario “che minchia di cartucce a salve usate, fanno un botto infernale” disse massaggiandosi le orecchie. Luca, rialzandosi da terra, si asciugò la salsa di pomodoro sui jeans “ e ora che il sugo è pronto se li famo due spaghi?” disse strizzando l’occhio alla ragazza della produzione. I fonici ritirarono le giraffe, Mario si avvicinò al regista, indicandogli il varano imbalsamato. “Ma dove l’avete trovato? Ve l’hanno affittato, maestro?”


“si trova di tutto, caro mio” rispose mellifluo e frocigno il regista, “proprio di tutto, basta pagare”.


(chissà perché non hanno messo il solito pitbull bavoso accanto al cattivo, pensò Mario mentre andava a cambiarsi, pregustando l’amatriciana del catering, e poi stà battuta, che cazzo è quello? Mi fa fare la figura dell’ignorante, eppoi un cane può anche essere simpatico, ma una lucertola. Uno spacciatore con lucertola gigante, che cazzo è quello? Un varano del comodino del cazzo) .


“al prossimo film se ci sono animali strani non recito” disse Mario a voce alta. “cosa? Parla con me?” disse una delle aiuto regista. “no, niente, niente, come si chiama la bestia impagliata?”


La ragazza dai capelli fuxia, l’aiuto regista raccomandata dal produttore, lo guardò senza rispondere nulla.


 

9 commenti:

metallicafisica ha detto...

leggendo informazioni sul Varano/Komodo sono giunta alal conclusione che, se ne avessero usato uno Vivo si sarebbe avventato subito contro il regista "mellifrocigno"


Le modalità con cui avviene la consumazione del pasto sono estremamente interessanti: dopo aver ucciso un grande mammifero, il gigantesco rettile comincia a divorarlo a partire dalla regione anale, affondando ripetutamente i denti aguzzi nel corpo della vittima e strappando con forza grandi brani di carne;

Buon fine settimana, med! (per me inizia prima:)*

amoilmare ha detto...

Sul 'se li famo due spaghi' sono rimasta basita..pure poliglotta, azz!


Bella dotto', as usual ;)

blutarsky82 ha detto...

Confermo, bella dotto' as usual!

Effe ha detto...

grandi attori, a quel che sembra (modello Amendola, per dire)

Ancora impresso negli occhi il racconto del doppio decimentro e delle tante vite

setteparole ha detto...

A volte si certe antipatie nascono da ancestrali, inspiegabili paure. A volte, più semplicemente, ti chiedi "che cazzo è quello...e che c'entra?"

colfavoredellenebbie ha detto...

Piace, piace...

ritmo&linguaggio.

casalinprecaria ha detto...

scommetto che fatti e personaggi narrati non sono frutto della immaginazione...eh?

ciao caro!

ipsediggy ha detto...



bella lì, docmed, mi piace veramente un fracco leggerti..


(chissà com'è che c'è sempre qualcuno che ci prova con la ragazza della produzione..

..è bona, almeno?)

Soulboarder ha detto...

Già l'immagine del diavolo al neon intermittente è una chicca... e il varano al posto del pitbull è perfetto.
Mi dispiace solo che l'abbiano dovuto impagliare per farlo recitare! ;-D))))
Aloha