sabato 21 ottobre 2006

pecore giapponesi


“Mi truffano, mi derubano, mi imbrogliano”. Questo è stato l’esordio, e poi una serie di ipotesi e di paure.


Lo sapevo, era almeno un mese che non andavo da mia madre, le ultime telefonate erano state proprio insistenti, fino a concludersi con la solita frase “ma cosa ti ha fatto tua madre che ti sei dimenticato di lei!”.


Lasciamo perdere. Ho dato una spiegazione accademica ed enciclopedica di come si legge e si interpreta una bolletta del gas, ma lei è rimasta dello stesso parere.


“e viene pure da te quella grassona che fa un sacco di domande e controlla i consumi con la lampadina tascabile? Perché secondo me si inventa i numeri, e mi frega”.


“andiamo a controllare il contatore mamma, vedi, il numero dei metri cubi consumati è di poco superiore a quello indicato nell’ultima bolletta”.


“non ti ho convinta, vero?” le ho chiesto subito dopo, visto che stava zitta. “no” ha risposto seccamente. Figuriamoci, lo so benissimo che per convincere la Professoressa Maria M. non sarebbe sufficiente un plotone di esecuzione.


Così me ne sono andato, ho deviato dalla via del mare, lasciato una copia del mio libro ad un libraio “leggilo, te lo regalo, se poi ti piace lo consiglierai ai tuoi clienti”,  svoltato in via Alloro.


Davanti al Palazzo Abatellis, una signora giapponese si è staccata dalla comitiva per attraversare la strada. Ho piantato i freni della moto, la bmw si è arrestata sgommando un po’ sul basolato di pietra, ho fatto cenno con la mano di passare pure.


Lei ha fatto un piccolo inchino e detto qualcosa che non ho capito. Sono riuscito a ripartire tre minuti dopo, perché tutti gli altri turisti, infagottati in abiti dall’improbabile taglio occidentale, tutti eseguendo inchino d’ordinanza e pigolio di ringraziamento, tutti dicevo hanno attraversato la strada, come le pecore. Chissà come sono le pecore giapponesi ho pensato mentre, innestata la prima, ripartivo.


 

7 commenti:

Monyka ha detto...

Manca poco ad Halloween!

Un piccolo omaggio!

Monyka


[IMMAGINE]

pispa ha detto...

sorridono e muovono la testa, poi brucano.

anonimo ha detto...

Andrò sul sito dell'editore.

anonimo ha detto...

Ad alcuni, giornate che iniziano con un no non possono che finire con un si sia pure di ringraziamento. A me mai, ma non frequento giapponesi.

anonimo ha detto...


I gesti di cortesia automobilistica mi fanno sentire più buona...vedere un pedone che mi ringrazia dà un senso alla mia giornata..e poi pensa a quale importante effetto turistico ha prodotto la tua frenata..quei turisti giapponesi ricorderanno per sempre che a Palermo ci sono persone talmente cortesi da rischiare di cadere dalla moto pur di farli attraversare :) ...l'ente turistico te ne dovrebbe rendere merito...


Dea

cilvia ha detto...

ahahah!!!

carina tua mamma!!!

e le pecore giapponesi?

forse gialle?

hihihhi

ciau

silvy anzi silvya

ondafrangente ha detto...

Allora. Studiai giapponese all'università e per un po' ho lavorato a Tokyo. Ti spiego cosa è successo.

La tizia era la capogruppo dei turisti. I turisti giappo, che non parlano l'italiano, l'inglese e nessun altra lingua (comprensibile, visto che solo per imparare la loro devono mandare a memeoria 15.000 ideogrammi circa), dicevo, i turisti giappo non capendo niente hanno seguito la capogruppo come un gregge.

Per un po' ho fatto l'interprete per turisti giappo. Scena: capogruppo che va in bagno e tutti dietro perchè non sanno che significhi "toilette".


Come contrappeso, in Giappone non ci sono pascoli e ci sono pochissime pecore.