lunedì 11 luglio 2005

giovedi a londra


Molti indossavano gli occhiali da vista, alcuni le lenti a contatto ( ma non gli sono serviti a vedere meglio cosa stava per succedergli); alcuni, scrutato il cielo, avevano preso l’ombrello, che non si sa mai.
Un uomo con la cravatta pensava alla rata della macchina da pagare, una ragazza aveva gli auricolari del lettore di mp3 ben calcati nelle orecchie ascoltando grunge a tutto volume, ma il botto lo ha sentito lo stesso.
Alcuni erano padri, altri fratelli o sorelle, qualcuno forse era uscito presto quella mattina (farò pace con lei al ritorno, le compro dei fiori o la porto a teatro) avendo in testa l’idea di fare pace con lei, ma non c’è stato il tempo.
I ragazzi erano contenti perché sarebbero stati gli ultimi giorni di scuola, e poi finalmente le vacanze (vai in Sicilia? Attento perché in Sicilia c’è la mafia).
E poi la rapida reazione chimica, la forza che strappa i corpi, che dissipa le molecole, e con gli occhi, forse, loro si sono visti svanire in un caos di sangue e polvere e metallo spezzato.
Qualcunaltro, guardando la televisione, avrà riso e fatto telefonate di congratulazioni, che il progetto è riuscito; poi ha dispiegato grandi ali nere da pipistrello ed è volato via, per tornare dal suo padrone.


 


 





1 commento:

ilianetto2 ha detto...

Penso a quel "pipistrello della morte" e rabbrividisco per le mete che ancora dovrà, potrà raggiungere, e soffro per le vittime innocenti di una strage assurda come tante, come troppe, che si continuano a perpetrare ai danni di chi crede di apprestarsi a vivere un nuovo giorno, in quale modo che sia, e non sa che il suo ieri è stato l'ultimo! E penso ai miei figli che solo il giorno prima erano esattamente nei posti dove era in agguato la "nera signora", lì "trasportata", con lucida follia sull'ali di pipistrelli impazziti. Loro, io, siamo stati fortunati, ma quanti non lo sono stati!!!

Un affettuoso saluto. Ilia