lunedì 18 giugno 2007

Valeria e il cane marino

cane di mare


 


 


 


 


 


 


Valeria si sentiva osservata. Alzò la testa, le vertebre cervicali cigolarono, passò qualche secondo in cui i suoi occhi si adattarono alla luce calcinante proveniente dallo sperone di marna che si affondava in acqua. La spiaggia era deserta, quando era arrivata non c'era nessuna altra macchina, nè motorini che lasciassero pensare che ci fosse qualcunaltro steso ad arrostirsi giù, al sole del Mediterraneo. Aveva provato un vago senso di disagio mentre toglieva il caftano di lino bianco, rimanendo con il bikini color mattone che non si decideva a buttare. "E' vecchio, quest'altr'anno non lo metterò più" diceva al momento di chiudere le valige e riprendere la migrazione che quattro mesi prima l'aveva portata all'estremo sud e che l'avrebbe ricondotta nelle nebbie del nordest. Ogni anno Valeria non se la sentiva di buttare via quel costume color mattone, lo stringeva nei pugni, lo odorava, poi lo infilava nel cassettone, accanto agli altri.


Nessuno, nessuno intorno a guardarla. Eppure il senso di disagio non diminuiva. "sono le mie paure ataviche" pensò, "trovarsi su una spiaggia isolata, facile che metta paura" disse Valeria mentre si ridistendeva, cercando la posizione migliore per la testa, abbandonata sulle braccia.


Dalle cuffie del ipod uscivano le note di un brano degli Interpol, "questa musica mette voglia di nuotare" pensò Valeria, e si alzò in piedi; restò a fissare il mare innanzi a sè, calmo e quasi piatto. Poi avanzò verso l'acqua, camminando fino a bagnarsi i fianchi e l'inguine. "Dodici bracciate sott'acqua", era un fatto automatico, un rito di presa di contatto con l'elemento liquido; mentre nuotava sotto la superficie, con gli occhi pieni di azzurro pensò che non aveva più paura. Riemerse e si girò verso la riva per controllare la distanza dalla riva. Da sopra lo sperone di marna un cane la guardò per qualche secondo, poi tornò a farsi i fatti suoi. Valeria virò verso destra, in direzione dello scoglio grande.


13 commenti:

bigtime ha detto...

Al caldo del sole, al mare scendeva la bambina portoghese. Non c'eran parole, rumori soltanto come voci sospese.. il mare soltanto, e il suo primo bikini amaranto.. le cose più belle e la gioia del caldo alla pelle..

ipsediggy ha detto...

l'album era antics, vero? che brano era?

Medicineman ha detto...

*ipsediggy: il brano era "our love to admire".

*bigtime: giuro che non ci avevo pensato, anche se in altre occasioni ci penso spesso. Giuro :-)

opi ha detto...

limpido e strano.

matilde61 ha detto...

ripasso che non ho testa.. un bacio

Soulboarder ha detto...

Valeria ha provato sulla sua pelle lo sguardo solitario di un animale. Due mondi che si incrociano per un attimo, due universi coi loro pensieri. :-))
Aloha

amoilmare ha detto...


Impalpabile tensione..e gli Interpol come sottofondo sono perfetti.

bacio.

metallicafisica ha detto...

Il colore del costume è in perfetta sintonia col brano mentre le dodici bracciate sotto le avrei destinate a un morbido "morto a galla", guardando il cane sovrastante***

ranafatata ha detto...

E sullo scoglio grande rimase, ad acchiappare il sole. Senza paura. Fino a che la sua pelle non fu abbastanza calda da reclamare il contatto con l'acqua. E allora nuotò, nuotò fino a che lo scoglio grande non fu scomparso, e la paura non fu che un ricordo.

anonimo ha detto...

A parte il nome VAleria, che non mi piace, ma è una questione di nessunissima importanza, c'è sempre un lupo che ci guarda. Basta saperlo sfidare.

ilianetto2 ha detto...

Una donna, una distesa azzurra, calma, una spiaggia deserta, e tuttavia una paura atavica...mi calo benissimo nel paesaggio, nel personaggio!

Ciao. Ilia

e.l.e.n.a. ha detto...

cioè una che se ne va a sud per quattro mesi?!? ... aaaaaaaahhhhhhhhhh invidia!


non so, mi sono venuti in mente, istintivamente, per l'ambientazione del racconto e la sicilianità tua, due titoli (ma solo per i titoli, appunto) di camilleri...

il cane di terracotta e la forma dell'acqua...


fluido, morbido, liquido. rilassante...

Medicineman ha detto...

*opi: quando il mare è calmo, quell'angolo è molto limpido,altrimenti è come se si sciogliesse del gesso in acqua.

*metallica: valeria nuota...

*ranafatata: il tuo finale è aggiungibile, se ne può parlare. Il posto l'hai riconosciuto? E' scala dei turchi.

*noti: dici?

*ilia: il personaggio è tipicamente femminile, si nota.

*elena: lascia perdere i paragoni, magari qualcuno pensa che non sono adeguati.

*tutti: il posto descritto esiste, si chiama scala dei turchi, vicino siculiana marina (ag)