domenica 22 aprile 2007

venerdi 20 aprile, da nord a sud e ritorno

 


Immag005    


 


 


 


 


 


 


 


 


Una sensazione effondente, come di olio che macchia la tovaglia, come di anima che si apre alla memoria, al vedere dalla statale a scorrimento veloce (e immaginare) le zolfare abbandonate.

Penso a quante vite e polmoni e occhi si sono consumate lì sotto, prima che la concorrenza dei fertilizzanti industriali facesse perdere l’interesse per la minera.

I manufatti, enormi, inutilizzati e lasciati al degrado del tempo, le case dalle finestre vuote e buie di quelli che furono i minatori, ed i loro familiari. Le stazioni ferroviarie, grandi muri spessi e alti finestroni, i piazzali invasi dall’agave, senza più neanche i binari, con la trincea dove correva il treno in cui la ginestra selvatica e le canne sono altissime.

(sountrack: blonde redhead)

 

Un paese in cui, stranamente, non c’è niente da vedere, tranne il moderno monumento al minatore. Una chiesa antica ce l’abbiamo, dice il mio ospite, ma la aprono solo per la festa del santo, non c’è altro da vedere. Non vale la deviazione dalla superstrada che collega Tirreno e Mediterraneo; accanto alla ricostruzione della torre che intelaiava gli ascensori verso l’inferno di zolfo e buio, accanto ai trenini che si caricavano di minerale giallo, e trainati da muli e asini uscivano alla luce della luna, accanto al ricordo che ancora fa male una grande insegna informa i viandanti automuniti che a cento metri potranno ammirare la statua di padrepio.

(soundtrack: cyann & ben)

 

La curva è precisa, a gomito, una di quelle in cui gli autotreni rallentano, si fermano, suonano le trombe due o tre volte prima di avventurarsi nella strettoia; eppure dal lato destro della strada, sotto al parapetto, la spiaggia è di sabbia color ocra, e sullo sfondo, oltre le piattaforme petrolifere, te lo immagini il continente, le analoghe spiagge della Tunisia. Sul lato sinistro della curva, sopra uno sperone calcareo, dietro una insidiosa barriera di opuntia spinosa riposa la casa cantoniera di cui mi piacerebbe essere ospite, qualche volta; peccato che è abbandonata, anche il tetto è crollato, e la spettacolare palma centenaria ombreggia una ticchiena su cui nessuno si siederà a godersi, dopo avere travagghiato e sudato alla vampa calcinante dell’estate siciliana, quel momento della giornata in cui tutto diventa colore dell’arancio.

(soundtrack: slowdiver)

 

Dopo avere premuto il campanello, si tende una mano da stringere, “sono solo, avete un tavolo?” dice il viandante stanco, desideroso di meravigliare le proprie papille gustative. Il locale non è ampio, conto le sedie, sono ventiquattro, è un buon segno, vuol dire che lì non si cucina per le masse, ma per la libidine di pochi.

Arriva il cuoco, vuole accertarsi che i piatti che ho ordinato corrispondano alle mie aspettative, perciò me ne spiega la preparazione, e gli ingredienti, e tutta la filosofia che sta dietro alla cottura.

Attendo con desiderio, e poi sono dei piccoli miracoli, prima per la vista e poi per il gusto; il conto non sarà contenuto, ma ne valeva la pena. E il viaggio di ritorno, dopo avere salutato questi nuovi amici, pieno di riflessioni e riesame dei retrogusti.

(soundtrack: the apples in stereo)

17 commenti:

LadyAllegra ha detto...

Ciao! Non ho letto una sola sillaba del post. Lo leggerò domani con calma. Volevo dirti che il verde ti dona moltissimo, spiana le rughe e fà sparire le zampe di gallina.

Come sei affascinoso Med!!!

Un bacio very very puffo.

:-))

L.A.

ipsediggy ha detto...

ho visto tutto quello che hai scritto e ho sentito il profumo del cibo di cui ti sei nutrito, grazie alla tua scrittura.

amoilmare ha detto...

Ho viaggiato con te.. :)

un bacio.

ranafatata ha detto...

Poi mi racconterai dov'è il posto delle delizie. O, magari, una volta ci andiamo insieme. Mi piacerebbe attraversare questi paesaggi a volte surreali insieme a te :-)!

metallicafisica ha detto...

son rimasta impressionata da una delel prime parole... "effondente": e tutto un calore si è propagato al di qua dello schermo...***

Soulboarder ha detto...

Belle descrizioni della tua terra, bella quella casacantoniera che sarebbe da rimettere a posto, interessante il locale per ventiquattro-massimo.
Prima o poi ci devo venire in Sicilia! :-))
Aloha

Medicineman ha detto...

ladyallegra: veramente l'avatar è blu petrolio, o blu puffo appunto, non verde. Eppoi sono insopportabilmente fascinoso a prescindere :-)

pispa ha detto...

med, mi hai lasciato in bocca sapori mediterranei, ma di cosa non ce lo dici??

la gola.. la gola..!

colfavoredellenebbie ha detto...

ef-fondente è davvero parola effusiva...

Medicineman ha detto...

per i golosi-curiosi : www.ristorantelamadia.it

timeline ha detto...

un bel viaggio leggerti :)


ciao, Med!


Blue

RoseBlueDream ha detto...

Interessante il tuo blog.

Passerò con più calma a rileggerti!

A presto!

casalinprecaria ha detto...

uao, ti sentivi ispirato!

ma io voglio rompere l'ispirazione: quanto hai pagato?

madeinfranca ha detto...

Licaaata... Licaaata...?

è il primo posto della Sicilia dove sono stata

-ospite di cari amici-

un...figlio(33enne) fa' !

a-rene rosa incontaminate che mi

"avvicinavano" alla Tunisia,

notti blù con stelle mediorientali,

profumi color latte-zagara,

viaggio (in diligenza?) a trovare una zia della mia amica, monaca di clausura, a Palma di Montechiaro...

durante il quale ebbi il coraggio...

di svenire "in quel momento della giornata in cui tutto diventa colore dell’arancio"...

il fatto è che lì fu che concepimmo

il nostro Fùlvio...e non lo sapevo ancora di portare con me...

il più bello dei souvenirs !


mercibienmedicineman !

metallicafisica ha detto...

Mia nonna in quella che lei chiamava La madia metteva tutti i biscotti (chili e chili) e le ciambelle che sfornava durante due o tre giorni a settimana....


ps: In quella Madia ci sono delel vere specialità... ma tu sei lì vicino?*

Medicineman ha detto...

*casalinprecaria: tariffa da quadro direttivo, quale io sono...fatti il conto :-)

*madeinfranca: tutte le vite passano da almeno un posto in comune...

*metallicafisica: faccio un lavoro ambulante, quindi di lì ci sono passato, e ci passo almeno una volta ogni mese e mezzo, ma in quel locale non ero mai entrato. E ora so quello che mi ero perso!

metallicafisica ha detto...

Ambulance you...


ps: curiosità... uno dei posti in Italia dove ho mangiato meglio in assoluto è stato ad Erice...:)*