lunedì 6 aprile 2009

shopping a punto croce

peperoni barcellonesi










(foto di medicineman)


Preciso: la definizione del titolo non è mia, ma del mio amico Sergio Vespertino, e la cito per averla sentita nel suo spettacolo venerdì sera. Oggi pomeriggio la medmoglie ha interrotto la mia meritata pennica postprandiale domenicale (ho cucinato risotto con la zucca rossa del mio orto e il salmone affumicato portatomi dall'amico irlandese Felgar , salsiccia al vino rosso, fragoloni con la panna) e mi ha detto, con un tono di quelli che non ammettono repliche: "ho assolutamente bisogno di un paio di scarpe nuove, accompagnami". Dovete sapere che lei, la medmoglie, non ha bisogno della mia compagnia per essere trasportata, o per avere una carta di credito da spremere, ma perchè, essendo indecisa come la maggior parte delle donne, non riesce a risolvere amletici dilemmi davanti a tre quattro paia di scarpe da comprare. E non pensiate che non se le potrebbe comprare tutte, è che vuole mantenersi la possibilità di farsi un altro giro un altro giorno, che magari arrivano dei modelli nuovi, non si sa mai. Il vero motivo per cui vuole farsi accompagnare da me, che la domenica pomeriggio sono gioviale quanto un plantigrado appena uscito dal letargo, è che le faccio acquistare delle scarpe che di solito lei non avrebbe il coraggio di comprare, o perchè non le "vede addosso" o perchè non le avrebbe mai notate in mezzo alle altre. Ed anche oggi è andata così. Pensavo di essermela cavata, con il sacco di carta rigida al polso, e di potere tornare a casa, invece ha cominciato a percorrere le strade del centro passando da un lato all'altro della strada, da una vetrina all'altra, eseguendo un ricamo che non ha lasciato indenne alcuna vetrina (da cui lo shopping a punto croce). E nel frattempo ho avuto modo di vedere e sentire alcune cose. Avevo già notato una utilitaria coreana piena di donne che ascoltavano musica rap coi finestrini abbassati, avevo notato che aveva fatto il giro dell'isolato alcune volte, scortata da uno scooterista. Ad un certo punto la macchinetta si è fermata, obbedendo ad un perentorio gesto dello scooterista. Si è spalancato uno sportello posteriore, e ne è scesa una tipa in tuta ginnica colore brasile, una specie di arancina con i piedi per dirla alla palermitana. Si è diretta verso un negozio con una grinta preoccupante, e mentre che si avvicinava gridava Cinzia sei troia, Cinzia sei buttana, Cinzia ficca con mio marito. La scena è durata una trentina di secondi, in cui tutti quelli che erano impegnati nella scorta allo shopping si sono fermati, come paralizzati, in attesa che l'arancina coi piedi incontrasse Cinzia. Dal negozio dove presumibilmente la meretrice Cinzia era stata individuata sono usciti due masculuni, che hanno afferrato l'arancina urlante per le ascelle e l'hanno sbattuta dentro la macchinetta coreana, che dopo poco è ripartita sgommando. Da sottolineare il fatto che nonostante i due brutos l'avessero acchiappata, quella non ha smesso di urlare che Cinzia era questo e quello e che tutto il resto. Non sono andato a vedere la faccia di quella dentro il negozio, bisognava andare avanti, altre vetrine ci attendevano. Poi, dentro l'elegante atelier di una famosa sartoria nazionale, ho visto un abito che mi ha ricordato gli anni settanta, ed una malinconica sorella di mio padre, che se ne andò prima di lui. Incredibile il potere di una stoffa stampata.


(arancina con i piedi=parallepipedo rettangolo ambulante di sesso femminile) (cinzia ficca con mio marito=cinzia fornica con il mio coniuge)

4 commenti:

soloenne ha detto...

sul tuo divano

non saresti riuscito a fare un sogno

con un ricamo così :)

e.l.e.n.a. ha detto...

al di là del fatto che non abbia un marito non mi sognerei mai di farmi accompagnare da chicchessia a comprare qualcosa tanto meno le scarpe. la scelta, la bramosia e poi l'acquisto sono un fatto assolutamente intimo e personale.


(però il siparietto arancina con i piedi versus cinzia buttana meritava il giro in centro!)

pispa ha detto...

oddio, è vero, la scenata bellica in mezzo alla strada non si vede tutti i giorni! per le scarpe meglio sola, che ho gusti particolari e molti non approvano.


plantigrado di un plantigrado, sei troppo in giù per essere un plantigrado :)))

xdanisx ha detto...

Un bel post.

Noi diciamo, in genere di una donna impellicciata: "Un supplì coi piedi".

Per le compere, io esco con mio marito perchè è allergico alle vetrine e davanti a quattro paia di scarpe preferisce farmele comprare tutte! Mai di sabato o domenica, questo è chiaro. Non piace neanche a me ricamare con la calca.

Bella la definizione "a punto croce".

La scena bottanesca è particolare. Qui, chi ha le corna preferisce tenersele con stile. Sportivamente.

Ti saluto.

Bacio.

S.