martedì 24 luglio 2007

scirocco in cannila


Lo scirocco spettina il mare sconzando le onde all’incontrario, e la spuma si scippa dalle creste.

I palazzi abusivi caldi sembrano biscotti savoiardi affondati nell’asfalto liquefatto.

Una di quelle giornate da starsene chiusi a casa, lontani dai vetri arroventati delle finestre, a cercare refrigerio sotto il getto gelido della doccia, e non surriscaldare il cervello con pensieri e gesti inopportuni.

Fuori, fetu di uovo marcio, e naschi e bocca subito secche, e il sapore della sabbia mandata da Gheddafi; fuori il ventazzo arrimina i capelli dei passanti, spettina magari le idee, e impiccica le gonne alle cosce bollite delle donne che camminano a fatica, tenendosi una mano sulla pettorina, che c’è pericolo che il vento gliela strappi, la cammisa, e si possano esporre centimetri quadrati di minne a sguardi curvilinei di maschi estranei, affacciati davanti le putie e i bar, pronti a toccarsi il pacco e sussurrare frasi oscene a mezza voce, con espressione porcina stampata sulla faccia deformata dall’odore agro del sesso immaginato.

I surci nascosti a fare la sauna nelle fogne, che se escono è peggio, stonati dal caldo come sono si fanno investire dalle berline sulla via, ne uscì uno ora da un gettatoio vicino al marciapiedi, pare ubriaco, passa tra alcuni picciriddi che si gridano ammazzalu ammazzalu, una scarpa si tira a missile sulla groppa del surci, che per scappare si butta tra le macchine, una frena, una no e lo scafazza , le budella si sparpagliano sulla strada, e tempo niente sono cotte come la stigghiola dell’ambulante, fuma la carogna.


Abballano i sacchetti vacanti della munnizza in aria, parono uccelli neri di malaugurio, pare il festival delle buste di plastica, ma quante ce ne sono abbandonate che ora il vento anima e danzano in aria, e cartacce e fogli della gazzetta, in un osceno mulinello.

E’ già il terzo giorno di forno crematorio naturale e gratuito, come si travagghia cu stu cavudu mi dice l’operatore ecologico interinale, avvolto nella divisa di plastica rossa fosforescente, che pare un panino imbottito nel cellofan, e s’appoggia alla carretta coi bidoni e le scope, cercando solidarietà , ma quando cazzo hai mai lavorato gli dico, e quello ride, che ci travagghio a fare oggi, la munnizza pare viva, non si fa pigliare da me, dice lui.

Perché, gli altri giorni che pareva morta a munzieddi, ti faceva pena a scognarla dal marciapiedi e metterla nel sacco nero ci rispondo, tanto lo so che netturbino fa rima con lagnuso, e lagnuso con garruso e mangiapane a tradimento e che ti parlo a fare, che poi sudo pure io.

Entro nel bar, ma perché sono sceso in strada invece di restarmene sotto la doccia, e chiedo a quel cornuto del barrista: un tè freddo. Quello piglia una buatta preconfezionata e sta per stapparla: ma che minchia mi vuoi fare bere ci dico io, solo questo abbiamo, dice, non c’è tempo per fare quello che facevo quando c’era mio padre vivo, lo talio nella facci e gli dico, questa merda globalizzata te la bevi tu. Il barrista toglie la lattina dal bancone e mi risponde, se non ci piace la marca ora ce la cambio.

 

*Scirocco in cannila è una espressione delle basse Madonie che significa che il calore dello scirocco è talmente forte che piega le candele di cera nelle bugie.

17 commenti:

RedPasion ha detto...

come ti capisco...

come

ti

capisco.


non respiro.

Medicineman ha detto...

*redpasion: forse è meglio che cerchi di capirmi un pò meno e ricominci subito a respirare, non so quanto resisti in apnea :-)

RedPasion ha detto...

pochissimo.


fiato corto.


non ho mai superato il test.


ma

davvero

ti

capisco


uff! le pareti... sono calde...

i mobili covano...

le porte...scottano.

i condizionatori... non partono.

pispa ha detto...

è bella la munnizza che pare viva e non si vuol far prendere ;))

amoilmare ha detto...

La parole 'taliare' m'è sempre piaciuta..conosco alcune espressioni simpatiche con questo verbo..io comunque quando leggo i suoi racconti è come se vedessi un cortometraggio pieno di suoni e colori.

Mi posso sbilanciare spudoratamente?

Dottò, lei è proprio bravo..

metallicafisica ha detto...

Il lato positivo di essere anosmici:


passeggiare la mattina per il centro e, nonostante lo sciroppo caldo che ti invade le narici e non sentire l'olezzo (testimoniato da chi, con te passeggia) dato dalle buste di immondizia accatastate o addirittura aperte d qualche gatto affamato, durante la notte.


Fa callo, Anto'***

ranafatata ha detto...

Scusa, med, però non ho capito che c'entrano il munnizzaro e lo scirocco in cannila con la bella foto di Mario De Biasi (in cui, tra l'altro, l'irriconoscibile Moira Orfei è, se non sbaglio, ritratta all'ingresso della Galleria Vittorio Emanuele di Milano). Allora, mi chiedo: ma il caldo ha fatto svalvolare me o te? :-)

Medicineman ha detto...

*ranafatata: hai ragione, nel copiaincolla dal testo in word era saltata la prima parte, quella dove ha un senso l'immagine di de biasi. Rileggi adesso, e grazie per avermi fatto accorgere dell'errore fatale :-)

Medicineman ha detto...

*pispa: la munnizza viva è cosa tipicamente terrona, come a napoli dove appare e scompare e si sposta nottetempo, come a palermo, dove va dove vuole il vento.

*amoilmare: ebbene si, lei è affabilmente spudorata, ed io credo gradire :-)

*metallicafisica: anosmica, irreversibile? se si, pensa quanti soldi risparmiati in flaconi costosi di chanel e simili trappole nasali :-)

anonimo ha detto...

sono matilde non anonima... passavo di qua troppo caldo per leggere che non ho il condizionatore qui in ufficio.. ciao bacio

pispa ha detto...

sai che anche a milano ogni tanto è viva?

che i portinai la mettono fuori la sera, e quelli che escono dai locali 'mbriachi di birra e tequila se la trascinano dietro a sacchi, e si spaccano per la strada seminando il contenuto..

ieri mattina c'era una collection di scarpe da uomo usate anni 80 che quasi quasi ne prendevo un paio, ma m'erano grandi :)))

come fanno a non accorgersi di tirarsi dietro un sacco nero pieno di pattume???

anonimo ha detto...

P.S. Domani ci provo. Con le oche, dico. Rido. Bacio

anonimo ha detto...

Quello che mi è mancato della sicilia credo si proprio questo. Il sentire la parlata, l'ironia, la tranquillità che il mondo andrà avanti comunque.

Soulboarder ha detto...

Prosa alla Camilleri davvero spassosissima. Complimenti!
Aloha

timeline ha detto...

arrivato fino qui il caldo :)


Blue

ranafatata ha detto...

Ora sì che c'è il nesso! Bello, med, bravo!

ipsediggy ha detto...

lo sciroppo caldo di gheddafi è arrivato pure qua. mannaggiallui, mannaggia. non poteva metterlo nell'accordo atomico col francese?