domenica 11 dicembre 2011

se si toglie il tappo al lavandino dei ricordi

Oggi è ufficialmente iniziato il periodo in cui traslocherò. Dopo il blog, traslocheremo pure di casa, spostandoci in un altro quartiere, dove mia moglie ha il suo lavoro: casa e putìa.
Abbiamo aperto cassetti e armadi, carpette e faldoni, tirando fuori roba che nemmeno ricordavamo di avere.
Ho buttato alcuni quintali di roba varia, e altra roba finirà sui siti di compravendita online, chissà, magari troverò qualcuno a cui interessa conservarla ancora.
Adesso ho in mano un walkman, uno di quelli a cassette, uno di quelli sofisticati ad "alta fedeltà", uno di quelli che costò un botto, e che non utilizzavo da anni.
Da anni, perchè le musicassette ormai sono oggetti obsoleti, soppiantate prima dai cd e dai cd masterizzati, e poi dai riproduttori di file mp3, che nello spazio di una scatola di fiammiferi riescono a conservare tutta la musica che attualmente occupa una libreria di 3 metri per 3.
Ho aperto la confezione, l'oggetto è nero, smussato come una pietra di ossidiana, ha un suo peso e il contatto è piacevole.
Parte la macchina del ricordo: è il 1992, io sono su una nave da crociera che la società tedesca per cui lavoravo allora ha noleggiato per portare in "convention motivazionale" i dipendenti, nell'imminenza del lancio italiano di un nuovo prodotto.
Che tempi. Ricordo che una mattina ci svegliammo e la lira era stata svalutata nel cuore della notte: il cambio col marco cambiò di botto da settecento a mille lire.
E gli extra si pagavano in marchi...però non fu un problema per me, avevo capito come "arrotondare" al casinò di bordo.
Il ricordo: è l'alba, so che la nave atraverserà lo stretto di Gibilterra, per approdare poi sul lato atlantico della Spagna; ho puntato la sveglia per non perdermi questo momento, la mia prima volta oltre le colonne d'Ercole.
Il mio compagno di camera dorme, ha fatto le ore piccole in discoteca, indosso una tuta da ginnastica ed esco sul ponte. L'aria frizzante mi fa rabbrividire, prendo una sdraio e la pongo in direzione est, mi stendo e accendo il walkman.
Attraversammo lo stretto, con Pat Metheny nelle orecchie.

1 commento:

e.l.e.n.a. ha detto...

quando ho fatto io il trasloco, ho buttato via un sacco (parecchi ma parecchi sacchi) di roba. eppure nonostante lo spazio superiore mi è sembrato che ciò che avevo conservato acquisisse uno spazio maggiore di quanto non avesse prima, espandendosi e quindi limitando, di fatto, lo spazio in più che pensavo avrei avuto a disposizione. la casa mi è parsa, infine, più piena di prima.