sabato 13 novembre 2010

il giorno che





(foto di medicineman)














Dovrà essere un pomeriggio. O meglio, spero che sia un pomeriggio. Il pomeriggio di un giorno d'autunno, quando il respiro dell'estate ancora riscalda le giornate, dalle mie parti. E regala ai pomeriggi bagni d'oro, e ai tramonti oro fuso, e tepore, non caldo, non freddo. Non voglio molte persone accanto, solo mi piacerebbe che chi ci sarà, l'avrà fatto per sua libera scelta, non per pietà, ma per compagnia.  Allora, spero di essere in grado di decidere, e capire, e che chi mi sarà vicino allora possa fare in modo che il mio desiderio sia trasformato in realtà. Non voglio che accada di notte, mentre sto dormendo; voglio avere gli occhi aperti, e capire cosa sta succedendo, o almeno spero che sia ancora in grado di capire cosa sta succedendo. Il giorno che morirò.




5 commenti:

ranafatata ha detto...

Un pomeriggio come quello di oggi, insomma... Molto poetico questo post. Ma non posso fare a meno di chiedermi quale sia l'origine di questo pensiero...

Medicineman ha detto...

Appunto, il pomeriggio di un giorno come oggi. E poi, non so perchè, qualche giorno fa, lasciando un fiore a qualcuno che mi manca, ho pensato a quello che ho scritto.

ranafatata ha detto...

Molto comprensibile...

e.l.e.n.a. ha detto...


ecco, se proprio dovesse accadere (e, cazzo, purtroppo deve) vorrei anche io fosse così. e fanculo a quelli che "meglio un colpo nel sonno"...

xdanisx ha detto...

Molto bello il tuo pensiero e quella foto corredante. Tocca la dignità di sentimento che ci si aspetta.
Baciotto.
s.