Nella mezzorata successiva venni a conoscenza del fatto che Mimma era rimasta incinta dieci anni prima, che aveva partorito a casa sua, nella via Montegrotte, che l’aveva aiutata la madre e la negra della porta accanto “stà zafara niura, si mise d’accordo con una strega per rubarmi la picciridda, ma l’acchiappai e ci stoccai le gambe” aggiunse Mimma.
Scoprii anche che Rosalia non era stata registrata all’anagrafe, non era mai stata vaccinata, non aveva preso nessuna malattia, non andava a scuola che tanto era tempo perso e che mangiava quello che capitava “io travagghio, non ho tempo, mia madre è quello che è, non dava a mangiare a me e a mia sorella poteva dare mai a mangiare a mia figlia?”.
La madre russava come un cinghiale asmatico, per svincolarmi promisi a Mimma che sarei tornato nel pomeriggio a cercare Rosalia, e le domandai a chi potevo chiedere informazioni su dove rintracciarla. “ e che ne so, a casa torna, per dormire”.
Mi appuntai mentalmente il fatto che avrei dovuto richiamare l’assistente sociale ed incaricarla di cercare la sorella di Mimma, che faceva la bidella a Partanna, era maritata con un gommista e non si vedevano da prima che nascesse Rosalia. “quella si scurdò di noi, si chiama Mezzacasa Franca, ditecelo voi che sua sorella sta morendo in un tinto letto d’ospedale”.
5 commenti:
la conclusione, a febbraio. Poi vi spiego perchè
...tra tre mesi?? non vale però!
a febbraio?
cos'è uno schezo di carnevale?
Mazza, che disgraziato!
Antipatico....[IMMAGINE]....
a febbraio, a febbraio.
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