mercoledì 16 settembre 2009

la merica parte II

autobotte di cambridge


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


(foto di medicineman)


Opere d’arte ambulanti.


I camion dei pompieri, enormi, lunghi e tirati a lustro, con delle grandi bandiere attaccate in coda, erano onnipresenti, dovunque siamo andati. Gli interventi delle ambulanze venivano accompagnati da questi incrociatori di terra rossi, che fendevano il traffico rumorosamente. Queste autobotti sono meglio di quelle di latta a frizione (i fortunati le avevano telecomandate a batteria) con la scritta fire dept con cui tutti abbiamo giocato da piccoli.


pranzo a  greenwich













(foto di medicineman)


11 sett a greenwich village 3













(foto di medicineman)


Come andiamo al Greenwich Village? Abbiamo chiesto ad un passante. E lui ha detto che avremmo capito di essere lì non appena si arrivava in un quartiere dove le strade non avevano la struttura classica di New York, tutta di rette parallele, ma che formavano un reticolo confuso, disordinato. Vi accompagno, ha detto lui, tanto sono due passi e vado anch'io da quella parte. E'successo spesso, che le persone si fermassero a chiederci se avevamo bisogno, vedendoci con una cartina in mano. Al Greenwich Village, ad un certo punto su di una recinzione abbiamo visto una collezione di piastrelle decorate. Come ex-voto. Solo che avvicinandoci  è venuto fuori che si trattava di dipinti e decorazioni fatte da amici e parenti di gente morta l’undici settembre di otto anni fa.  Il tema principale è la pace, e la coesione del popolo americano, molte sembrano fatte da bambini, o da gente che non ha dimestichezza con la pittura, ma vederle lì, fa un certo effetto. A me ha fatto molto più di un certo effetto. Alla trattoria irlandese, sottopiatti letterari, tutti diversi, ma pensa un pò, proprio a me.


(II-segue)


10 commenti:

ranafatata ha detto...

Bella la tua cronaca, med! E fantastici i sottopiatti letterari!

RedPasion ha detto...

ah! ma sei tornato!

tornato, tornato, insomma!

cumino ha detto...

Bentornato. Belle, le foto, bellissime le piastrelle, con gli errori di grammatica e tutto il resto. :)

Medicineman ha detto...

*ranafatata: e non è ancora finita!

*redpasion: si, tornato a tutti gli effetti, ho ripreso blog, palestra, vita cittadina e non, e tra poco pure l'inglese.

*cumino: mi ha fatto un effetto enorme, quell'angolo piastrellato, proprio enorme.

xdanisx ha detto...

Si, i miei sono stati accompagnati in albergo da una signora con macchina involontariamente senza capote....per l'11 settembre devo dire che la merica fa proprio schifo.

E noi che gli andiamo dietro siamo ancora più scemi. Non parlo volentieri di politica ma credo all'ipotesi complottista.

Un saluto a te, Med, alla med family e grazie per la compagnia.

danis

Medicineman ha detto...

*xdanisx: mi pare naif credere nell'ipotesi complottista, ma non si sa mai.

casalinprecaria ha detto...

ciao caro, sei sbarcato in america come i migliori "farabutti" italiani?

beato te!!!!

xdanisx ha detto...

Non replico ma rimango della mia opinione. Vado a cercare la canzone della picciridda. Mi sa che era una ninna nanna:"PER TE". Bacio.

S.

Medicineman ha detto...

*casalinprecaria: se farabutto è un complimento, ebbene, si.

*xdanis*: non c'è bisogno di replicare, rispetto tutte le opinioni, proprio tutte tutte :-)

sherazade2005 ha detto...

Provo un po' di invidia perchè leggere della merica nelle descrizioni di chi ci arriva per la prima volta ha quasi il ritmo di una favola.

Quando ci si impadromisce di un luogo (o anche di una persona) tutto diventa 'normale', riconoscibile.

Viene a mancare lo stupore.


shersher