se uno vuole fare il mestiere di un altro, è giusto che ci pensi bene...ho visto ierisera "carnage", il nuovo film di Roman Polanski. I presupposti per una storia divertente e scomodamente attuale c'erano tutti: due famiglie, di diverso reddito e posizione sociale, si incontrano in un appartamento (dei meno ricchi) per dirimere la scomoda faccenda di una lite tra i figli, undicenni ma già abbastanza agitati, lite nella quale il ragazzino della coppia più sfigata subisce la perdita di due denti e tumefazioni sparse in faccia. Il film si svolge tutto dentro l'appartamento, e onestamente dopo la prima mezzora lo spettatore si immagina già come andrà a finire. La storia è sicuramente più adatta ad una trasposizione teatrale, ma al cinema annoia, e a questo punto spiego la faccenda del mestiere degli altri: Polanski, probabilmente tediato dalla lunga detenzione in Svizzera, voleva divertirsi e divertire con una pellicola divertente, che satireggiasse sul costume contemporaneo (iperprotettività delle famiglie, tensioni di coppia, lavori che invadono il privato etc.) ma non ha il mestiere di Woody Allen, a cui chiaramente voleva rubarlo. Poteva benissimo durare venti minuti, invece dell'ora e mezza abbondante che ruba allo spettatore, e sarebbe stato sicuramente più divertente. Jodie Foster è sprecata, ingessata nella parte di una madre frustrata che vorrebbe agire più di quanto non faccia, e gli altri sono automi, spinti stancamente dal copione. Conclusione, risparmiatevi i soldini del biglietto, e se proprio non potete fare a meno dell'ultima opera del signor Polanski, la noleggerete a tempo debito. Voto: 5 e mezzo, voto di mia moglie, 3.
Vox clamans in deserto. Scrittore in pausa, fotografo consumatore ossessivo di Sd Card, ascoltatore di tanta musica, brontolatore professionista.
domenica 16 ottobre 2011
Carnage, ovvero il difficile mestiere di fare il lavoro degli altri
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2 commenti:
se posso aggiungere: col senno del poi ci si chiede perché davvero la coppia più ricca non se ne vada, come era nelle sue intenzioni, dopo i primi 5 minuti e invece rientri alquanto inopinatamente e goffamente (dal punto di vista della sceneggiatura) nell'appartamente per produrre quell'ora e un quarto di innaturale isteria collettiva.
a parte il fatto che mi sembrava una di quelle sit com "tirate" e sempre sopra le righe. ad un certo punto mi sarei aspettata persino di sentire le risate di sottofondo, dopo ogni battuta "telefonata".
@elena, vero. Anch'io pensavo che sarebbero andati via e poi, con una scusa, o col teppistello, ritornati. Mi domando come abbia potuto trovare i fondi per la produzione di una pellicola così stupida.
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