La spiaggia, lunga, non mostrava tracce di passaggio umano. Niente orme affondate nella rena africana, niente ombrelloni piantati storti.
Dal parapetto sulla curva Antonio si sporgeva per capire se ci fosse ancora quel viottolo da capre per scendere sotto.
Il guard-rail era nuovo, installato da poche settimane, con una barriera più alta, per evitare ai pazzi che fossero arrivati lunghi alla curva di finire di sotto con tutta la macchina , rimbalzando tra i cespugli di ginestre e gli ogliastri abbarbicati sulle rocce sedimentarie.
Antonio si infilò in un punto in cui era stato lasciato un varco, trenta-quaranta centimetri, un uomo magro poteva passarci.
Il mare regalava piccoli gruppi di onde stanche, che schiumavano sulla battigia di sabbia rossiccia.
Forte l’odore di ginestra selvatica, “mi fa pensare all’estate” disse ad alta voce Antonio mentre scendeva, con passi laterali, lungo il sentiero sconnesso.
Ripido come un desiderio irraggiungibile.
Sassi e terra crocchiavano sotto le scarpe leggere, di tela, di Antonio, e rotolavano giù in frane indecise, fino alla spiaggia.
Stese il telo colorato, un fiore tropicale ne decorava la parte centrale , una macchia di catrame copriva parte del nome dello stilista che lo aveva disegnato.
Si spogliò, si distese, “tra un po’ mi faccio il bagno” disse Antonio, nessun altro rumore, oltre il quieto sussurrare dei ricordi, che quello della risacca, cristallino, uguale a sempre.
Il sole, in alto, scaldava il mare e la sabbia, e la schiena di Antonio.
“Ti riconoscerei tra mille” gli aveva detto una volta una ragazza guardandolo da dietro “per questa orsa maggiore che hai sulla scapola”.
Si ricordò che doveva spalmarsi la crema protettiva, fattore alto, per evitare che la costellazione di nei potesse decidere di cambiare umore.
Agitò il tubo di plastica morbida, poi fece scorrere un vermetto di pasta giallastra sulle dita, se la mise sulla schiena contorcendosi un po’, e poi passò il resto sul torace e sul viso.
Antonio si stese, poggiò la faccia sulla tovaglia, l’odore di talco dell’ammorbidente gli colpì le cellule olfattive.
Chiuse gli occhi.
“Antonio, Antonio”
“papà, papà, fammi nuotare”.
Antonio camminò con passi incerti sulla sabbia, “papà, scotta, scotta”, poi arrivò alla battigia.
“dai, tuffati, non è fredda” disse il padre di Antonio, e per dimostrazione si buttò grandi manate di acqua marina sulla pancia e sulla faccia, facendo strane smorfie.
La mamma, con grandi occhiali da sole cerchiati di celluloide ad effetto tartaruga, guardava verso l’orizzonte, immobile, bella come una mamma nel suo costume blu cobalto.
Antonio si alzò sui gomiti, “ho sognato, ho sognato” disse stropicciandosi gli occhi.
Si mise a sedere, guardò verso il mare che regalava piccoli gruppi di onde stanche, che schiumavano sulla battigia di sabbia rossiccia.
Orme di piccoli piedi andavano verso la riva, scomparendo dove la rena si scuriva, e il rossiccio diventava azzurro.
29 commenti:
alla malinconica sabbia africana non mancano più le impronte di piedi bambini. E che bei ricordi sa suscitare.
Voglio anche io un pezzo di spiaggia a sognare. Una spiaggia rossa senza ombrelloni e onde dormienti. Mi piace quando ti icordi che esisto.
Che bravo che sei.
(hai un'orsa maggiore sulla scapola? :-))
Mio dio... dov'è quel posto nella foto?
Il mio blog sul cinema e viaggi: sei invitato!
Cape Cod, Massachusetts. Foto di Steven Pinker :-)
Che emozione leggere questo racconto..."Ripido come un desiderio irragiungibile"..quanto è vero.
Il paesaggio della foto è nei miei ricordi d'infanzia.
Un bacio caro dottore.
Ci sono sogni che solo certe onde stanche, a piccoli gruppi possono generare... Dalle spiagge africane, fino a quelle lontanissime, dall'altra parte del mondo, anche se l'estate non è mai contemporanea, nel mondo.
*
*ranafatata: ne fosti testimone indiretto.
*notimetolose: prenditi questa, di spiaggia.
*bigtime: che brava che sei, e non ho l'orsa maggiore non sulla scapola. :-)
*anonimo: leggi il commento di bigtime.
*amoilmare: penso che sia nei ricordi della maggior parte di noi, e anche se non è proprio questo, ci si avvicina.
*metallicafisica: non ha importanza dove sia l'estate, è importante che ci sia, e che ritorni. con tutti i suoi effetti collaterali.
*me ne vado sotto o'vesuvio, 48 ore di blog-stop. :-))
io sono per la primavera perenne, dovendo scegliere:)
un tuffo nel passato delle vacanze in sardegna, (scusa ma sono di parte :-) ) bacio bacio
.
quiete, leggerezza, dolcezza.
ci si assopirebbe, cullati dal racconto e da piccoli gruppi di onde stanche, ma inesauribili.
molto romantico, i ricordi, le onde lunghe, le mamme belle come mamme :)
OT: Buon onomastico prima del...***
fu solo dopo aver osservato il mare che si accorse che, durante il sogno sognato, gli avevano rubato la borsa contenente portafogli, chiavi di casa e chiavi della macchina.
e panico fu.
(ho potuto stupidare un finale? ;-)
Buon compleanno, Antonio!***********
[IMMAGINE]
I ricordi hanno una vita propria ed è facile vederli "materializzarsi" dal nostro sogno alla riva rossiccia e confondersi nei piccoli riccioli di onda. E ci viene da chiederci se l'infanzia non sia stata la nostra vera vita.
!!!!!!augh!!!!!!!!!!!!!!!!
*metallicafisica: la torta è di un dico-compleanno? fammi conoscere greta e locia, speriamo siano carucce :-)
*setteparole: ma l'infanzia è tuttora la mia unica vera vita!
*ipsediggy: sorry?
*pispa: eh, belle le mamme belle, escluso alcune.
*elena: non ronfare troppo, che poi al sole ti scotti :-)
Lui lo preferisce corretto. Sai, un po' viziato lo è ma soprattutto hail guto della tavola e della buona compagnia. Baciotto.
la torta sembra un disco in vinile, ma se è buona va sempre bene
E' gia passata mezzanotte e sono in ritardo però auguri lo stesso :-))
Elenco regali ricevuti, please ;)
buon compleanno...
io vado al mare
depressa però
ma io mi spalmo la crema!
auguri auguri auguri!!! :)
Greta e Lucia sono carinissime!:)*
Quanti bei colori in questo racconto.
Augurissimi anche da parte mia :)
Blue
Che bello, complimenti! :-)
Nessun sogno è veramente tale se sognato intensamente... e nessuna realtà è certa se la mente si mantiene leggera e giovane :-))
Aloha
le piccole onde stanche è un'immagine meravigliosa! perchè p vero, pure loro si stancano ma non si lamentano!
no, med, non ti sorro (almeno sino a quando non avrò letto le tue chimiche)
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