volevo assumere,
con atipico contratto,
causa sorci da eliminare,
un indigeno gatto.
“afferra un tot di topolini,
lo stesso numero ogni giorno,
ed avrai quattro croccantini,
altrimenti non vedrai un corno.
Non prendertela a male,
di cinesi ne assumo quattro,
la concorrenza è globale,
un gatto è sempre un gatto!”
“certo c’è carenza di lavoro”
si disse il felino per commento,
“ma qui ne va del mio decoro,
questo si chiama sfruttamento.
Lavorare precario e restare affamato?
Com’è che la legge Biagi
si applica anche ai randagi?”
Rispose il micio un po’ contrariato,
“se mi dici o topi o biscotti,
io ti rispondo, voterò Bertinotti”.
6 commenti:
anche in prosa non sei poi tanto male :-)
bacione
Ecco la terapia che mi mancava!
L'ho ritrovata nella risata che m'è uscita spontanea alla lettura dei tuoi due ultimi due post.
Dottore, me ne dia più spesso di queste terapie, prego!
Un saluto caro. Ilia
Ma che mondo abbiamo creato che anche i gatti si sono sindacalizzati?
e infine a Palermo si riuscirà a raccogliere le scritture di strada e margine?
visto che me lo hai chiesto, stanza 411, il titolo del libricino.. ciao med.
Magari fossi una "rivista bimentrale!!!
Sono gli eventi della vita, della mia vita che mi tengono lontana da questo luogo-spazio più di quanto non vorrei!
E tuttavia qualcosa dovrà pur cambiare, anche per me...
Un abbraccio, caro dottore. Ilia
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