semaforo verde, si va, manco trenta metri e siamo di nuovo fermi.
un muro di macchine, fuori dal confortevole abitacolo, cielo nero e minaccia di temporale.
si avvicinano dei ragazzi intirizziti.
picchettano sul vetro, hanno dei volantini in mano.
sono vestiti in maniera, direi, creativa.
(appena finisco di pensarlo, mi chiedo che vorrà dire ciò che ho pensato)
mi porgono questo.
solidarizzo, ma mi incazzo lo stesso.
Nel frattempo, da una fiat punto accanto alla mia esce una donna, indossa un piumino arancione, e stivali neri.
dalla radio intanto esce musica che conosco, il ritornello dice "I dont'know what is love but I heard it".
la donna cerca di farsi notare dai ragazzi che fanno il sit-in davanti alla sede della televisione.
"sono una dentista, ho una emergenza in studio".
poi mi guarda. ha gli occhi blu.
abbasso lo sguardo, smanetto ancora con la manopola del volume.
quando rialzo gli occhi, lei non c'è più.
si può ripartire. verso le proprie personali emergenze.
7 commenti:
Ah, certi sguardi...
il mio commento non è scritto in italiano , scusami ciao
non mi pare proprio una bella cosa che palermo non abbia più l'accademia delle belle arti, ma si che importa studiare , l'estetica, il bello è nulla ormai è relativo dice qualcu'altro infatti siamo pieni di relatività... largo allo schifo.. ciao matilde
Quando è stato il momento in cui abbiamo smesso di interessarci alla vita che avevamo intorno?
Perizoma cignato dicasi di triangolino che copre a malapena la passera ricoperto di piume sottilissime e svolazzanti che se provi ad avvicinarti sternutisci per 6 ore.
mi è piaciuto molto questo spaccato sintetico al massimo tra universi paralleli che si incrociano un istante, per poi lasciar intendere che stiamo tutti correndo verso qualcosa...
Ciao, Medicineman!
Quante cose in poche parole!
Sintetico e incisivo il "mio" medicineman!
Un saluto caro. Ilia
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